Il centrale tedesco durante la conferenza stampa di presentazione: “Da piccolo giocavo in un altro ruolo, ero più interessato a guardare Ronaldinho o Kakà”
Malick Thiaw è arrivato quasi last minute nella squadra campione d’Italia, ma sa che il suo momento arriverà presto: c’è bisogno di tutti, in una stagione così piena di impegni. Nel giorno della presentazione ufficiale a Milanello, il 21enne centrale tedesco racconta qualcosa di sé, sospeso tra passato e futuro, senza dimenticare il presente: “Ho iniziato a giocare presto, in strada coi miei amici. La passione è diventata poi una professione, ma è rimasta – spiega -. Sono felice e vivo questa esperienza al Milan come un orgoglio personale, un onore. Sono ambizioso, voglio continuare a crescere e imparare la cultura del posto”.
Le caratteristiche tecniche, viste da… se stesso: “Sono forte e bravo nei contrasti, so muovere la palla, ho velocità e fisico”. E poi il grazie a Maldini e Massara (presenti alla conferenza), che per lui hanno fatto un investimento compiendo un acquisto a titolo definitivo, senza passare per il prestito: “C’erano stati già colloqui in inverno, poi ho dovuto aspettare, ma quando sono stato cercato di nuovo per me è stata una conferma importante. Paolo è un emblema di questo club, dimostrare di essere all’altezza ora dipenderà da me, giorno dopo giorno. Oltre a Maldini, il Milan nella storia ha sempre avuto ottimi difensori, come Nesta… da piccolo io giocavo in un altro ruolo e magari ero più interessato a guardare Ronaldinho o Kakà, ma la Serie A comunque l’ho sempre seguita in tivù”.
Tutta la squadra l’ha accolto bene: “Per ora mi esprimo col mio inglese e non ho problemi, presto lo farò anche in italiano. Per me è tutto nuovo, gli allenamenti sono intensi e molto tattici, anche se non troppo lunghi”. L’esclusione dalla lista Champions non l’ha sorpreso, essendo appena arrivato in rosa: “Per convincere Pioli a inserirmi già a gennaio servirà un pacchetto completo, non solo un motivo singolo. Cercherò di metterci tutta l’aggressività che serve. Il mio impatto con San Siro? L’esperienza nel derby la definirei estrema… sono felice che il Milan l’abbia vinto giocando così bene”.