Sarà stata la magia del Natale, oppure i postumi del Mondiale in Qatar. Si giocava il 30 dicembre e la metà dei titolari di Schmidt erano appena rientrati dal viaggio con le rispettive nazionali. Il Benfica giocava a Braga e la partita finì 3-0 per i padroni di casa. Il risultato era quasi impossibile secondo i bookmakers, considerando che per Joao Mario e compagni si trattava della prima sconfitta della stagione. Tre mesi più tardi, quell’evento rimane… più unico che raro: i portoghesi hanno perso soltanto una partita nei 90 minuti e sono ancora imbattuti in Champions League. Dopo aver travolto il Bruges agli ottavi, il Benfica sfiderà l’Inter nei quarti di finale. I nerazzurri hanno già neutralizzato le offensive del Porto, l’altra big del Portogallo, ma contro le Aguias sarà tutta un’altra storia.
Ad agosto, la squadra di Schmidt ha salutato i big per fare spazio ai giovani: via Vertonghen, Taarabt, Nunez e Seferovic, dentro Neres, Bah, Draxler e… Enzo Fernandez. Il bilancio del calciomercato segna un attivo di 69 milioni per quanto riguarda l’estate, più altri 120 incassati a gennaio dopo la cessione dell’argentino al Chelsea. In termini di risultati non è cambiato nulla, perché il Benfica – in campionato come in Champions – è ancora lì davanti a tutti.
Lo zampino decisivo è di Schmidt e, ancora prima, del presidente Rui Costa. Dopo l’addio di Verissimo i tifosi speravano nell’arrivo di un altro tecnico portoghese, l’ex milanista ha invece scelto Schmidt, maturato dopo l’ultima esperienza al Psv. Il tedesco è uno dei figli della scuola Red Bull. Ai tempi di Salisburgo e Leverkusen proponeva un calcio verticale, puntando forte su pressing alto, recupero palla e contrattacco istantaneo. I princìpi sono rimasti invariati, ma adesso ci ha aggiunto un palleggio che fa divertire i tifosi. Il suo Benfica gioca che è una meraviglia, esaltando la tecnica e l’intelligenza di Joao Mario e compagni.