In 8 per tre posti nelle ultime decisioni di Spalletti per l’Europeo. Un portiere salterà di sicuro, tra gli indiziati anche due centrocampisti e quattro esterni
S’avvicina l’ora X ed è forse l’unica cosa che, di questi tempi, incupisce i pensieri di Spalletti, perché “rimandare qualcuno a casa fa male, e alla mia età è anche peggio perché un po’ mi emoziono”. Ma storicamente il c.t. deve fare anche scelte impopolari. Da Valcareggi a Mancini, per non dire del povero Bearzot e di Lippi da “rispedire a casa”, gli altri sessanta milioni di c.t. non hanno mai risparmiato niente a chi era sulla panchina azzurra, salvo ricredersi “dopo”. Spalletti ha perso per strada un po’ di elementi che presumibilmente sarebbero andati in Germania: prima Udogie, poi Zaniolo, un po’ meno Berardi che non era al centro dei pensieri ma poi chissà, e adesso due centrali difensivi, una maledizione, Acerbi e Scalvini. Tanto che Gatti, convocato d’urgenza dal “preallarme” di Torino, può già preparare le valigie perché un difensore in più serve: “Verrà in Germania”. E gli altri?
Al momento i “dieci piccoli indiani” azzurri sono diventati ventinove. Da qui al 6 giugno, quando la lista ufficiale sarà a Nyon, tre perderanno la corsa per Iserlohn, a sud di Dortmund, novantamila abitanti: qui si trova l’hotel VierJahreszeiten (Quattro Stagioni), sede del ritiro. Italia-Turchia stasera darà indicazioni importanti ma, parole del c.t., non sarà l’unica: “Avremo anche l’amichevole con l’Under 20 il giorno dopo”. Sulla corda fino all’ultimo. Uno degli esclusi è sicuramente un portiere: con Donnarumma indiscutibile capitano e leader, e Vicario numero due, almeno a giudicare anche dalla maglia di titolare contro la Turchia, restano in gioco Meret e Provedel. Il primo è stato il portiere dello scudetto al Napoli, il secondo, rientrato dall’infortunio, ha forse avuto una stagione migliore nella Lazio.