Il difensore nerazzurro ha messo insieme 66′ nelle ultime 6 partite dell’Inter, tutti contro lo Slavia Praga in Champions. Ma ha una caratteristica che il tecnico nerazzurro intende sfruttare
L’avvio di stagione non è stato incoraggiante: zero minuti all’esordio contro il Torino, titolare ma insicuro – e determinante in negativo in occasione del gol di Atta – al debutto contro l’Udinese, poi quattro panchine in fila, dal 1′ in Champions League con lo Slavia Praga e ancora fermo nell’ultima contro la Cremonese.
Lo stesso Yann Bisseck, dopo l’ottima stagione dello scorso anno, probabilmente si sarebbe immaginato un inizio ben diverso. Eppure, nulla è compromesso. Per una lunga serie di motivi: non più tardi di qualche mese fa il tedesco era già stato protagonista in nerazzurro (in Serie A collezionò 1639′ spalmati su 27 presenze, che valgono un’ottima media di circa un’ora a partita. Più altre 19 presenze tra Champions, Coppa Italia e Supercoppa), società e tecnico erano – e restano – contenti di lui, tanto da respingere l’assalto di svariati club con il Crystal Palace in testa, arrivato a mettere sul piatto più di 30 milioni per portarselo a Londra. Ma l’Inter ha scelto di tenerlo, per potenzialità e… duttilità.
Bisseck, da centrale, è stimato da Chivu per una caratteristica molto precisa: il coraggio. Il tecnico nerazzurro ha già innalzato la linea difensiva nerazzurra di circa 6-7 metri rispetto al recente passato, ma nella testa resiste l’idea di alzare ulteriormente il reparto. Stile Flick al Barcellona? Forse troppo, considerando anche i rischi a cui si va incontro con una filosofia del genere (e l’Inter lo sa bene dopo la semifinale contro i blaugrana dello scorso anno), ma sicuramente simile. E Bisseck, tra tutti i difensori dell’Inter, è quello che mantiene la linea più alta di tutti. Una carta, una tattica, che Chivu potrebbe sperimentare nelle prossime settimane ma che ha già avuto modo di valutare ad Appiano osservando il gigante tedesco da vicino. Per farlo tornare protagonista.