Il futuro centrocampista rossonero ripercorre l’esperienza in Gironda, terminata con la doppia retrocessione del club: “In tanti però mi hanno trasmesso affetto”.
Si apre una nuova pagina per Yacine Adli, il talentino formato al Psg, ma che si è fatto le ossa al Bordeaux. Tre stagioni sofferte, quelle del 21enne: un’avventura conclusasi con una retrocessione, tra cambi di proprietà, tensioni di spogliatoio, contestazioni dei tifosi, incomprensioni con i vari allenatori susseguitosi. Insomma, l’ormai rossonero per lo meno si è indurito, ma ha pure sofferto, come confessa in un lungo post caricato su Instagram, dove ammette di “aver toccato la depressione”.
FALLIMENTO—”Abbiamo vissuto molti momenti difficili – scrive Adli che il Milan aveva comprato un anno fa lasciandolo in prestito in Gironda – e ne continuiamo ancora a vivere, ma contro venti e maree abbiamo sempre sentito l’amore e la devozione del nostro popolo”. Il Bordeaux, dopo aver fallito la salvezza nella massima divisione francese, è stato retrocesso in terza divisione per problemi di bilancio. “Sfortunatamente – continua il centrocampista – noi giocatori abbiamo fallito (…) e non ho vergogna a dire che certe persone nel club mi hanno fatto toccare la depressione, molte altre però mi hanno trasmesso molto amore”. Adli è stato in ogni caso uno dei punti di riferimento della squadra, fin dagli esordi con Paulo Sousa, confermato titolare sotto la gestione di Jean-Louis Gasset e Vladimir Pektovic, ma non di David Guion che però non è riuscito a mantenere la squadra in Ligue 1. Una pagina dunque si chiude, per il giovane Adli, pronto ad abbracciare il Milan dove dovrà farsi spazio, sfruttando un bagaglio d’esperienza importante, nonostante tutto.