Wijnaldum, ore di riflessione: oggi gli esami, deve decidere se operarsi

Il gioiello della Roma ha riportato la frattura composta della tibia destra: con il club giallorosso, il Psg e l’Olanda sceglierà il percorso da fare

Dopo la mazzata di ieri Gini Wijnaldum e la Roma ragionano. Al momento non è prevista alcuna operazione, almeno non stamattina come si era pensato in un primo momento. Il club e il giocatore, a cui verrà applicato il gesso, si sono presi qualche ora in più per riflettere, anche perché in causa ci sono più parti: il Psg, che detiene il cartellino perché Wijnaldum è in prestito con diritto di riscatto, e la nazionale olandese, che vorrebbe provare ad averlo per il Mondiale. La Roma già ha dato appuntamento al ragazzo per il 2023, l’Olanda spera che per dicembre ce la faccia a rientrare. Due le strade: operazione con stop di due mesi, due mesi e mezzo, oppure terapia conservativa, con stop che arriverebbe, in quel caso, a oltre tre mesi. I Friedkin consulteranno anche medici di loro fiducia, è un aspetto a cui tengono molto, ma alla fine sarà Gini a prendere la decisione dopo aver ascoltato tutti i pareri.   

Intanto, stasera la Roma gioca contro la Cremonese in un Olimpico gremito e non si sa ancora se il ragazzo sarà o meno allo stadio: in molti ci sperano, sulla scia di quanto fece il brasiliano Emerson nel 2000. Rottura del crociato appena arrivato, tribuna, ondata d’amore della gente, ritorno in campo a inizio 2001 e poi scudetto. Da verificare, anche, se ci sarà Felix in panchina: il ghanese è stato protagonista involontario dello scontro che ha portato all’infortunio di Wijnaldum e i leoni da tastiera sono tornati a colpire. Sotto al suo ultimo post su Instagram, datato 3 agosto, ci sono oltre 1200 commenti, almeno la metà sono di insulti. Un modo pessimo per sfogare la delusione e la rabbia per l’infortunio di Wijnaldum, prendendosela con un ragazzo di neppure vent’anni con termini ed espressioni non riferibili. Lo stadio, per fortuna, non è un social, ma forse stasera a Felix potrebbe essere risparmiata la panchina e una situazione comunque difficile.