Posso giocare con un’altra punta, lo faccio anche con Lewandowski

L’attaccante polacco: “La Juve è uno dei più grandi al mondo, questo è un momento speciale della mia vita. Ora voglio giocare, fare tanti gol ed essere felice”

Arek Milik è stato bianconero in pectore almeno per un paio di estati e con allenatori diversi, ma poi non se ne è mai fatto niente. Si vede che la Juventus era nel suo destino, perché quando ormai nessuno ci credeva più, forse nemmeno lui, e Memphis Depay sembrava il candidato designato per rinforzare l’attacco della Signora, ecco che con una trattativa-lampo la punta polacca si è ritrovata a Torino nell’ultima settimana di mercato. “Questo è un momento molto speciale per me – racconta -. Da sempre era il mio obiettivo giocare qui, in uno dei club più grandi al mondo. Adesso che l’ho raggiunto voglio dare qualcosa di speciale a questa squadra, fare tanti gol ed essere felice”.

Gol è la parola che ripete più spesso, sa che la Juventus ha già il suo bomber, Dusan Vlahovic, ma che ha bisogno anche del suo aiuto sotto porta per cercare di riportare a Torino lo scudetto. Arek sorride mentre mostra la maglia numero 14 (omaggio all’idolo Thierry Henry, che alla Juve non ha lasciato grandi tracce però) e stringe le mani di Federico Cherubini, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, tutti e tre schierati in prima fila durante la conferenza stampa di presentazione. “Ho fatto solo due-tre allenamenti con la squadra, so che posso giocare anche con le due punte perché lo facevo spesso con Lewandowski in nazionale, intanto mi preoccupo solo di fare di tutto per farmi vedere in allenamento e stare bene, poi deciderà il mister dove e come farmi giocare. È vero, sono stato molte volte vicino alla Juventus, se non sbaglio è successo due-tre anni fa, ma io non guardo al passato, sono contento di questa scelta e spero di fare tanti gol per questo club”.