Alla fine il tecnico ha deciso di non rischiare l’infortunato Skriniar. Acerbi preferito a De Vrij
I due dubbi, che Simone Inzaghi si era portato dietro nella notte, sono stati sciolti dopo la rifinitura del mattino, tenutasi nell’hotel del centro di Porto che ospita i nerazzurri.
Il tecnico dell’Inter, come sempre accade, ha aspettato il giorno della partita per decidere definitivamente e, per la sfida più importante e delicata dell’anno, ha votato per Darmian come centrale destro di difesa (con conseguente impiego di Dumfries nel ruolo di esterno a tutta fascia) e per Dzeko come partner di Lautaro Martinez, capitano questa sera. Insomma, tutto confermato secondo le indicazioni della vigilia. L’infortunio dello slovacco ha complicato parecchio i piani di Inzaghi in vista di questo ritorno contro il Porto, sia per l’importanza del difensore in una partita di enorme applicazione contro gli attaccanti portoghesi sia per le conseguenze di questa assenza sul resto della formazione. Lo slovacco, coccolato da allenatore e pure dal presidente, ha stretto i denti per esserci e alla fine si è deciso di non rischiarlo. Molto delicata anche la scelta della pedina del centravanti, visto il ballottaggio tra Dzeko, utile nella fase di cucitura del gioco ma a secco dalla Supercoppa Italiana vinta col Milan a Riad il 17 gennaio, e Lukaku, ancora lontano dai vecchi standard ma autore di un gol pesantissimo all’andata, che qui al Dragao dà un piccolo vantaggio iniziale ai nerazzurri.
Per il resto, confermate le indicazioni della vigilia: davanti a Onana, tornato tra i pali dopo la pausa di Spezia, Acerbi è preferito a De Vrij nel ruolo di centrale e Bastoni sta al suo solito posto sul centro sinistra. Se come detto sulla fascia destra c’è Dumfries, a sinistra riecco dopo l’infortunio Dimarco, il più temuto dalla squadra di Sergio Conceiçao. Nel trio di palleggiatori in mezzo non trova posto l’altalenante Brozovic di questa stagione: Calhanoglu, battagliero pure nella conferenza della vigilia contro i “provocatori” portoghesi, sarà ancora il regista, accompagnato ai lati da Barella e Mkhitaryan, alla sua 19esima partita di fila da titolare nonostante i 34 anni suonati. In ballo una ventina di milioni dal passaggio del turno e un pezzo grande così di stagione: Inzaghi per primo sa che il suo futuro passa da qui, da Porto.