I cambi di Pioli non incidono. Il Napoli ha collezionato 12 squilli con i subentrati, l’Inter 7, Roma e Lazio 6. Tra le big solo la Juve peggio dei rossoneri
Dopo Pobega, il buio. Il maghetto rossonero è stato l’ultimo giocatore subentrato a portare punti al Milan. Da lì non l’ha seguito più nessuno, e sono passate dieci partite. Il gol di Origi al Sassuolo conta solo per le statistiche, inutile ai fini del risultato, cinque schiaffi neroverdi a San Siro, quindi la rete di Tommy è stata l’ultima a contare qualcosa in termini di punti.
Pioli ha bisogno dei gol dalla panchina. Gol che non arrivano e che latitano, affossando i rossoneri. Una delle cause della crisi, forse. Il Milan ha segnato solamente quattro reti con i giocatori subentrati. Oltre Pobega e Origi ci sono anche Rebic contro l’Empoli, Giroud in casa con lo Spezia e Leao con il Monza, sempre a San Siro. Domanda: quanti di loro sono stati decisivi? Oliver sì, nel 2-1 del Milan con i liguri, così come Pobega nel pareggio con la Roma (anche se i giallorossi hanno centrato la rimonta negli ultimi minuti). Bene Rebic a Empoli infine, autore dell’1-0 provvisorio. Leao, invece, è entrato sul 3-1, calando il poker a fine partita. Possiamo contare cinque punti.
Tolta la Juve, tutte le squadre in lotta per un posto in Champions hanno fatto meglio del Milan. Il Napoli guida la classifica con 12 gol dalla panchina, seguito da Fiorentina (11) e Udinese (8). Bene anche l’Inter (7), a braccetto con la Cremonese (7). Atalanta, Sassuolo, Roma e Lazio sono a 6. Salernitana, Empoli e Milan si fermano a 5. Dietro di loro ci sono Juve e Monza con 4. Poi Bologna e Lecce con 3, Sampdoria e Torino con 2 e infine Spezia e Verona con un solo gol. Sabato, contro l’Udinese, Pioli ha mandato in campo Origi, Rebic e De Ketelaere, ma l’uomo più pericoloso è stato Krunic, un centrocampista. Il fantasista belga ha provato a pungere, ma quando è entrato dalla panchina non ha mai inciso. Neanche una volta. E non solo lui.