Da ottobre ha svoltato alla Juve ed è un punto fermo, ora brilla con l’Under 21: giocate e leadership, dall’idolo Del Piero al rapporto speciale con Ronaldo il percorso del centrocampista bianconero adesso punta sulla Nazionale, con l’obiettivo del Mondiale 2026
Nicolò Fagioli si è sempre trovato dove ha voluto, anche a costo di dover pazientare più del previsto. Questione di carattere e di caratteristiche, in una storia che sembra ancora all’inizio eppure è già piena di momenti chiave in carriera. A partire dalla scelta maturata quando aveva appena 14 anni: il suo approdo all’Inter era praticamente una cosa fatta, ma lui sognava la Juve e per questo alla fine ha seguito il cuore, cogliendo al volo l’invito di tale Gigi Milani, oggi responsabile attività di base da U7 a U13 e responsabile progetto Academy. Quel dirigente gli cambiò la vita: col talento sarebbe arrivato comunque nel calcio che conta, ma poterlo fare con la maglia della sua squadra del cuore è stata una marcia in più in questi anni.
Il centrocampista è cresciuto nel vivaio della Juve facendosi apprezzare per le sue qualità tecniche e umane. Nei campionati giovanili si è sempre messo in luce trascinando i compagni, con giocate esaltanti e movenze da leader. Nel 2018 il suo nome cominciò a circolare ben oltre i confini di Vinovo, per bocca di Allegri: “Abbiamo un ragazzo del settore giovanile che è un piacere veder giocare – disse il tecnico in una conferenza stampa – Si chiama Nicolò Fagioli, è del 2001. Conosce i tempi di gioco e sa giocare a calcio, sa come smarcarsi e come passare la palla. Di ragazzi così non ne vengono fuori tutti gli anni”. Il ragazzo aveva appena concluso un anno importante in Under 17 (con 13 gol in 23 presenze) e fu presto promosso in Primavera, da sotto età.