Big Rom ha trasformato tutti i 19 rigori calciati all’Inter, gli ultimi pesantissimi contro Juve e Benfica. E pensare che nel 2013 condannò i Blues nella Supercoppa contro il Bayern.
In casa Inter non ci sarà più un caso Spezia. Si può stare certi. Lautaro non si prenderà più il pallone per calciare dal dischetto con Lukaku impotente, come successo al Picco poco più di un mese fa. La leadership del Toro era all’apice – nella partita precedente, contro il Lecce, era uscito dal campo dalla parte opposta rispetto alla panchina e si era preso l’ovazione della Nord durante la passerella – mentre il belga veniva dal rigore ripetuto contro l’Udinese, dopo esser stato ipnotizzato da Silvestri. L’argentino ha sbagliato quel penalty, nel finale Lukaku ha segnato dagli undici metri. Juve e Benfica l’hanno confermato: Big Rom, dal dischetto, è una sentenza. All’Inter è infallibile: 19 su 19.
Dopo Spezia-Inter ci si chiedeva chi fosse il rigorista dei nerazzurri. Simone Inzaghi, nel post partita, ha tagliato corto: “Sono entrambi rigoristi”.
Lukaku non fallisce un penalty dal 2017. Sembra una routine: si ingobbisce, si avvicina alla palla a corti e rapidi passi, poi allunga e colpisce. Contro l’Udinese era andata male, ma la percentuale non è stata macchiata: penalty ripetuto e gol. A Torino e a Lisbona, il belga ha segnato due rigori pesantissimi dalla panchina, in un ruolo da 12° uomo – come contro il Porto nell’andata degli ottavi – che in una certa misura sta facendo suo. Le gerarchie in attacco sono ancora da definire, quella del rigorista è chiarissima. Poi, magari, capiterà che Lukaku donerà il pallone a un compagno come accaduto nel 2019 al giovane Sebastiano Esposito contro il Genoa. L’attaccante campano ha così potuto segnare il primo gol in Serie A a 17 anni. Il 20enne Romelu si era invece trovato a calciare un rigore pesantissimo, quello decisivo nella Supercoppa europea tra Bayern e Chelsea. Lo ha sbagliato e ha condannato Mourinho. Oggi Romelu è tra i migliori rigoristi al mondo.