Finora aveva giocato bene, ora ha anche iniziato a fare gol. E non solo: ha conquistato un rigore, servito un assist e già scherza coi compagni come un veterano nerazzurro
Aspettava questo momento da quando ha scelto l’Inter. Preferendola al Milan e alle altre formazioni che volevano accaparrarsi, negli scorsi mesi, uno dei parametri zero più ricercati sul mercato.
Marcus Thuram aspettava di segnare il primo gol con la maglia dell’Inter e quell’attesa, durata tutto il precampionato e le prime due gare ufficiali contro il Monza e il Cagliari, un po’ lo aveva stancato. Intendiamoci, sia contro i biancorossi di Palladino sia contro i rossoblù di Ranieri aveva offerto una prestazione convincente e soprattutto all’Unipol Domus aveva messo il piede in entrambe le reti della sua formazione. Gli mancava però la stoccata del vero attaccante, il vedere rotolare il pallone alle spalle del portiere avversario. A dire la verità anche ieri contro la Fiorentina in almeno un paio di occasioni sottoporta la sua mira non è stata quella giusta, ma Marcus si è sbloccato firmando l’1-0 e poi ha “arrotondato” la sua prestazione con l’assist per il 2-0 di Lautaro e con il rigore conquistato e trasformato da Calhanoglu. E’ uscito tra gli applausi di tutto San Siro che gli ha dedicato un coro (“Siam venuti fin qua per vedere segnare Thuram”) che in passato è stato riservato da altre tifoserie a campioni del calibro di Kakà, Pogba e Higuain. Impossibile per il francese non essere al settimo cielo dopo un pomeriggio così.
Il figlio di Lilian nel dopo partita ha parlato di “sogno realizzato”, di “serata perfetta per l’Inter e per i suoi tifosi” e naturalmente non si è dimenticato di ringraziare per l’assist perfetto il compagno Dimarco.