Il vizietto dell’Inter: segna, domina ma poi piange a fine gara

Contro Sassuolo e Bologna persi 5 punti da situazioni di vantaggio. Nelle ultime due gare casalinghe di Serie A i nerazzurri sono sempre andati avanti, ma non sono riusciti a conservare il risultato positivo

Dal Sassuolo al Bologna, l’Inter rivede se stessa nella doppia rimonta subita in casa nelle ultime due giornate interne di campionato. Poco importa – se non per il punto odierno ai fini della classifica – che contro la squadra di Thiago Motta sia arrivato un pareggio e non una sconfitta: a impensierire Simone Inzaghi è la medesima trama delle uniche due partite che i nerazzurri possono rimproverarsi in questi primo mese e mezzo di Serie A. Il vantaggio, la partita in controllo e l’entusiasmo del Giuseppe Meazza prima; l’errore individuale sul primo gol, il troppo spazio lasciato agli avversari sul secondo e il nervosismo finale poi. Dal neroverde al rossoblù, l’amaro in bocca è lo stesso per una squadra che nei numeri ha perso già cinque punti in campionato da situazioni di svantaggio. Al momento del triplice fischio di Inter-Bologna, soltanto il Cagliari ne ha persi di più nella Serie A 2023-2024.

Nel primo e unico turno infrasettimanale di questo campionato era stata la “magata” di Denzel Dumfries a mettere sotto il Sassuolo, sorprendendo gli avversari con un movimento palla al piede a rientrare dalla fascia destra per segnare con il mancino. Contro il Bologna è stato invece un incredibile doppio colpo in 117 secondi a stordire i rossoblù, prima con l’incornata su corner di Francesco Acerbi e sùbito dopo con l’ennesimo capolavoro di Lautaro Martinez, per una volta da fuori area, sotto l’incrocio. In entrambi i casi la netta sensazione dallo stadio è stata quella di una partita in discesa, tra le mani degli uomini di Simone Inzaghi già a metà dell’opera. San Siro che canta, i calciatori che giocano a mente più leggera, pronti soltanto a chiudere il dossier alla prima ripartenza letale. Peraltro, in entrambi i match i gol si sono incastrati in momenti chiave della partita: nel recupero del primo tempo contro gli uomini di Alessio Dionisi, in avvio di match contro quelli di Motta che non raccoglievano la palla dalla rete da oltre 400 minuti. Perfetti per “tagliare le gambe” agli avversari, insomma.