Juve, allarme Chiesa: si ferma in allenamento. Derby a forte rischio

L’attaccante bianconero ha accusato un fastidio a una coscia ed è stato sottoposto ad accertamenti che hanno escluso problemi seri

L’emergenza infortuni per la Juve potrebbe aumentare in attacco. Oltre a Vlahovic, fortemente a rischio convocazione per il derby (si è allenato a parte anche oggi), anche Chiesa potrebbe dare forfait. L’attaccante si è fermato improvvisamente nel corso dell’allenamento di oggi, rientrando prima degli altri per precauzione dopo aver avvertito un forte fastidio a una coscia. Gli esami strumentali hanno escluso lesioni, ma per Allegri il rischio di non averlo col Torino è concreto. Sarà decisiva la giornata di domani.

Chiesa fin qui è stato il giocatore di maggiore riferimento nell’attacco bianconero, al di là delle quattro reti che ha messo a segno. L’incidente di percorso sembra molto simile a quello che lo costrinse a rientrare prima dal ritiro della Nazionale il mese scorso, alla vigilia di Macedonia del Nord-Italia. Anche in quella circostanza la risonanza escluse lesioni muscolari: si trattò solo di un forte affaticamento, smaltito con qualche giorno di riposo. Potremmo essere di fronte alla stessa situazione: ma stavolta con una partita a meno di 48 ore da giocare.

Il giorno di Pogba: Paul al bivio tra controanalisi e futuro. La Juve aspetta

L’ultima immagine di Paul Pogba è di 6 giorni fa: in una storia postata dalla moglie Zulay sul suo profilo Instagram si vede il Polpo che si allena nella palestra super attrezzata della villa in pre collina, la stessa scelta da Cristiano Ronaldo durante il suo triennio a Torino. È qui che il centrocampista bianconero ha trascorso quasi tutto il tempo — a parte qualche puntata in Francia — da quel maledetto 11 settembre, quando fu sospeso in via cautelare dal tribunale antidoping perché risultato positivo al testosterone dopo i controlli post Udinese-Juventus. Oggi per Pogba sarà il giorno più lungo e anche quello della verità: lui e la Signora aspettano di sapere se le controanalisi sul campione B dell’urina del numero 10 confermeranno la presenza di una sostanza proibita oppure no. Dal responso dipende non solo il futuro del giocatore, che rischia una lunga squalifica, ma anche quello del club, che a gennaio potrebbe tornare sul mercato per acquistare un altro centrocampista.

L’appuntamento al laboratorio olimpico dell’Acqua Acetosa, dove in presenza degli avvocati di Pogba e dei periti di parte verranno effettuate le controanalisi sul campione “non negativo” del Polpo, prelevato il 20 agosto a Udine, al termine della prima giornata di Serie A. Questa volta sul secondo campione d’urina — sigillato e conservato a -20 gradi nel laboratorio Fmsi di Roma — si cercherà prima solo l’eventuale presenza di testosterone, poi verrà effettuato uno screening più approfondito — il controllo IRMS — che prevede un’elaborazione minimamente più lunga ma con esito in 2 giorni, quindi i risultati si potrebbero avere già domani sera.La possibilità che le controanalisi smentiscano il primo risultato di un test antidoping sono bassissime. 

Inter, una vittoria da grande d’Europa. Napoli, troppo Real

I nerazzurri sembrano entrati in una diversa dimensione in Coppa. Bellingham fenomeno, ma Garcia ha tutto per volare agli ottavi 

L’Inter ha vinto come vincono le grandi d’Europa: primo tempo così così, secondo da padrona. Il Benfica – una formazione di ottimo livello, benché la classifica di Champions racconti che non ha nemmeno un punto – ha perso uno a zero, ma in quella ripresa vissuta in balia degli avversari poteva prenderne tre o quattro. I nerazzurri, quando la partita s’è complicata, hanno cambiato ritmo, scelte, atteggiamento. È così che le squadre migliori si prendono le vittorie. La dimensione dell’Inter sta diventando questa anche a livello internazionale, sull’onda lunga della finale di Istanbul: dopo il pareggio di San Sebastian il successo era indispensabile, eccolo. 

Anche il Real – nemmeno c’è bisogno di dirlo – è una grande d’Europa, e il Napoli ha pagato sulla propria pelle ciò che questa squadra ha dentro di sé. La formazione di Garcia è andata in vantaggio, è stata scavalcata, ha rischiato il crollo e poi si è rimessa in pari grazie a un rigore che Ancelotti – ci teneva a vincere davanti a De Laurentiis, nell’abbraccio finale al figlio Davide ha scaricato una tensione speciale – ha garbatamente contestato. Poi, il colpo finale. Una carambola? No, un gran tiro di Valverde. Bellingham ha impressionato chi lo conosce poco, ma il Napoli se l’è giocata quasi alla pari. Non è, almeno non ancora, la squadra perfetta, quasi inarrestabile della scorsa stagione, però la doppia sfida con l’Union Berlino dovrebbe aprire agli azzurri le porte degli ottavi. 

Incredibile il secondo tempo di Lautaro: lo specchio ribaltato di quello di Salerno. Dalla magia alla maledizione in tre giorni. Là metteva in rete ogni pallone che toccava: uno, due, tre, quattro. Record. Qui non ha raccolto nemmeno un gol, benché si sia procurato cinque occasioni pulite, clamorose per segnare: traversa, palo, parata, ribattuta di Otamendi sulla linea, altra parata. Se avesse segnato quanto sabato in campionato non ci sarebbe stato da sorprendersi, invece le reti sono sfumate tutte quante: un po’ sfortuna, un po’ merito altrui, un po’ imprecisione.