Colloqui in corso con l’agente Ristic alla ricerca della formula giusta: dicembre può essere il mese chiave per il prolungamento di contratto fino al 2027 o al 2028
Non c’era bisogno del ritorno al gol dopo due mesi di digiuno per riaccendere i riflettori sulla partita, mai interrotta in queste settimane, del prolungamento di contratto di Dusan Vlahovic. Con tanti tavoli aperti per i rinnovi, quello del serbo nasce dalla reciproca volontà delle parti di parlarne e trovare la quadra, ma di partenza non sarebbe il più semplice. E non può esserlo, per costruzione, anche solo per una questione di cifre in gioco. Incontri già ci sono stati per saggiare, e confermare, la disponibilità di entrambe le parti: meno banale è entrare nel merito, ma con l’idea di rivedersi a breve dicembre può essere il mese chiave.
Il contratto firmato con la Juventus al momento dell’arrivo dalla Fiorentina scade il 30 giugno 2026 e prevede un ingaggio a salire dai 7,5 milioni iniziali ai 12,5 dell’ultima stagione, che senza i benefici del Decreto Crescita implicano costi azienda già attorno ai 20 milioni lordi per questa stagione, che di fatto raddoppiano considerando anche il peso a bilancio dei 18,6 milioni di quota annua di ammortamento per il suo acquisto. Estendere servirebbe al club innanzi tutto per diluire questa seconda cifra a 14 milioni annui in caso di prolungamento di una stagione o poco più di 11 milioni prolungando di due stagioni.
I ragionamenti invece anche sulla spalmatura dell’ingaggio, per essere di reciproca convenienza, non possono risolversi solo con una proposta al ribasso, ed è qui che si sta cercando la formula giusta: la chiave sembra la parte variabile e la soluzione allo studio al momento più verosimile è quella di fare slittare una parte importante dei bonus alla stagione conclusiva del nuovo accordo, il 2026-27 in caso di prolungamento di un anno o il biennio 2026-28 in caso di prolungamento di due anni. Con l’eventualità della possibile aggiunta all’accordo di una clausola rescissoria.