Sta bene, lavora per la squadra ma non segna: viaggio all’interno della crisi di Vlahovic

Quattro gol nelle prime giornate, una rete all’Inter e poi il digiuno. Che cosa sta succedendo all’attaccante serbo?

Cinque gol in quasi metà stagione: pochi. Dusan Vlahovic aveva illuso per la seconda stagione consecutiva, con quei quattro gol nelle prime giornate di campionato. Poi il serbo si è fermato, interrompendo il digiuno dal gol contro l’Inter dopo oltre due mesi all’asciutto.

Il 9 della Juve è più vicino a quello che vorrebbe Max Allegri in fase di non possesso: perché gioca più per la squadra e meno per sé stesso. Certo la componente dei gol non è banale e non passa inosservato, specie dopo il gesto fatto nell’ultima gara col Genoa in favore di Federico Chiesa. 

“Il rigorista è Vlahovic, evidentemente non era sereno e lo ha lasciato battere a Chiesa”, il commento di Allegri a caldo, nell’immediato post partita di Genova. In realtà Dusan potrebbe aver concesso al compagno e amico la possibilità di tornare al gol, dopo oltre due mesi di nulla anche per lui, considerato che il calcio di rigore se lo era anche conquistato personalmente. Non sembra poi così casuale l’ultimo messaggio social pubblicato dal centravanti su Instagram: “Tu sai, noi sappiamo”, si legge su una immagine che lo immortala in un abbraccio con Chiesa. Parole che, unite alle coccole ricevute dai compagni a Marassi, potrebbero rendere Dusan più uomo squadra che solista.

Poco cambia la situazione relativa al rendimento: Vlahovic fino a questo momento ha segnato poco, decisamente meno delle aspettative. L’anno scorso la sua stagione era stata infatti condizionata non poco dai problemi di pubalgia, tanto da compromettere anche il Mondiale in Qatar. Quest’anno, a parte qualche lieve acciacco gestito prontamente insieme allo staff sanitario, sta avendo buona continuità d’impiego. Eppure, esclusa qualche occasione poco fortunata, l’impatto sulla stagione bianconera di Vlahovic per adesso non si può considerare soddisfacente. Neanche per lui stesso, che sicuramente non s’accontenta.