Allenamenti intensi, principi di gioco moderni e nessun titolare garantito: ecco i principi che l’ex allenatore del Bologna imporrà in bianconero
Principi di gioco e leggi fondamentali per lo spogliatoio. La Juventus targata Thiago Motta non sarà plasmata solamente dal mercato, comunque concordato tra Cristiano Giuntoli e il nuovo tecnico, ma anche dalle idee forti dell’ex Bologna. In partita: indirizzo della pressione avversaria, occupazione dello spazio e coraggio nelle scelte. In allenamento: intensità, competitività e pallone sempre al centro di tutto. Nella gestione: nessun posto fisso garantito, nemmeno per i veterani.
Una volta trasferitosi dal campo alla panchina, Thiago Motta ha sempre preteso molto dai giocatori da ogni punto di vista, pur mantenendo però sempre in prima persona il polso della situazione. Non tanto, o meglio solo, con la rigida disciplina, quanto con la logica delle scelte e della meritocrazia. Per questo l’allenamento è la base di ciò che si farà poi in gara sul piano del gioco, ma anche delle considerazioni del tecnico sul singolo. A cominciare dall’intensità e dalla competitività: altissime, come la concentrazione del gruppo squadra. Non a caso a Bologna si narra non volasse una mosca durante le sedute, anche se Thiago sapeva pure come e quando sdrammatizzare o scherzare. Non immaginatevi, però, corse nei boschi o sedute in stile campus militare. Al centro di tutto, anche della parte atletica, c’è sempre un protagonista: il pallone. Una filosofia che Motta ha sviluppato dai tempi del Barcellona in salsa olandese di Van Gaal e Rijkaard. Come ripeteva il personaggio di un vecchio cartone animato giapponese, la palla deve diventare il miglior amico di ogni calciatore. Un alleato e non solo uno strumento. E con le strutture a disposizione alla Continassa, tra i centri più attrezzati in Italia e in Europa, Thiago potrà sbizzarrirsi nel ricercare le metodologie d’allenamento più moderne e avanzate.