L’andata del playoff ha visto “retrocedere” la Serie A. Ma la lezione può servire ad Atalanta, Milan, Juve e Roma per tornare davanti
Operazione controsorpasso, per riprendersi la seconda posizione nel ranking Uefa e tornare ad accreditarsi per ottenere la quinta squadra nella prossima edizione della Champions League. L’andata dei playoff ha visto l’Italia retrocedere di un posto, passando in terza piazza perché i risultati della Spagna, che era la concorrente più vicina, sono stati nettamente migliori dei nostri. Nei prossimi giorni le italiane dovranno rifarsi. Convinzione, insegnamenti dell’andata, qualche giocatore di qualità che deve lasciare di più il segno: queste sono le doti richieste per la rimonta. E i torti arbitrali per una sera vanno dimenticati per non togliere serenità alla prestazione.
L’Atalanta sconfitta a Bruges per il rigore inventato dall’arbitro Meler e il Milan battuto a Rotterdam dal Feyenoord hanno inevitabilmente abbassato la quota. I punti sono due a vittoria, uno per pareggio, il tutto diviso per il numero delle partecipanti a inizio stagione: nel nostro caso, otto. Quindi il nostro incremento è stato di 0,375, dovuto alla vittoria della Juventus sul Psv e al pareggio della Roma in Europa League sul campo del Porto, anche questa gara rovinata dalle decisioni arbitrali. Le rappresentanti della Liga invece hanno infilato un tris con i successi del Real Madrid in casa del Manchester City (e fino al minuto 86 perdeva 2-1), della Real Sociedad in Danimarca contro il Midtjylland (2-1, Europa League) e del Betis in Belgio contro il Gent (3-0, Conference).
Tre pieni in trasferta con buone possibilità di essere ripetuti nel proprio stadio, nella settimana entrante. Sempre sulla carta, il Manchester City non fa differenza tra casa e trasferta, quindi al Bernabeu può succedere di tutto, anche se ora preoccupano le condizioni di Haaland, mentre non è detto che una squadra sconfitta pesantemente nel primo match, tipo il Gent, schieri la formazione migliore nel secondo incontro. Perché il ranking porta benefici alla nazione, ma ogni allenatore di club prima pensa alla sua situazione e non a salvare il coefficiente globale.