Juve, dilemma d’attacco: in 3 per una maglia. E i nuovi cercano spazio

Vlahovic, Openda o David? Il croato è ancora in una fase di ricerca e sperimentazione e la quadra ancora non è stata trovata

Raramente, nel recente passato, la Juventus ha avuto una panchina tanto attrezzata quanto quella attualmente a disposizione di Igor Tudor. A ogni partita l’allenatore croato si trova costretto a lasciare a bocca asciutta almeno un paio di calciatori di primo livello perché il regolamento gli consente di utilizzare soltanto 11 titolari e cinque alternative a partita in corso. In attacco, in particolare, in casa bianconera è tempo di vacche grasse: Dusan Vlahovic, Lois Openda e Jonathan David rappresentano un tris di centravanti di cui pochissimi tecnici in Europa hanno la fortuna di disporre, ma che allo stesso tempo non è nemmeno semplice da gestire. Le prime cinque uscite stagionali hanno mostrato come Tudor sia ancora in una fase di ricerca e sperimentazione, con la maglia da punta centrale passata da uno all’altro di match in match, ma la quadra ancora non è stata trovata. 

Volti nuovi e prestazioni altalenanti rendono piuttosto complessa l’operazione dell’allenatore, che nella varietà delle caratteristiche dei singoli trova innegabili opportunità e rinnovate variabili da gestire e misurare. Di certo, nella fase iniziale della stagione vanno considerati gli sforzi dedicati ai rinforzi estivi: devono ambientarsi, conoscere i compagni di squadra e farsi conoscere a loro volta, ma tutte le tempistiche rallentano se la formazione si modifica di match in match. È una sfida ben nota: con il calendario fitto le forze vanno dosate senza però perdere troppi riferimenti in campo. Curiosamente, è per questo che Tudor rinuncia malvolentieri a Kenan Yildiz – stella polare in rapida ascesa – e Francisco Conceiçao, meno costante del turco ma con caratteristiche uniche in rosa. Con due trequartisti in campo, di fatto, nel 3-4-2-1 juventino resta un solo posto libero nella formazione titolare.