Schelotto: “Quel gol nel derby me lo sono tatuato. E a fine partita Moratti mi disse…”

L’eroe di Inter-Milan 2013 rivive il colpo di testa che cambiò tutto: “Il calcio è pazzia e forza. Quel giorno mi liberai di un peso enorme. Il giorno prima ero in camera con Ricky Alvarez e ci raccontavamo cos’avremmo fatto se avessimo segnato”

Cinque minuti possono cambiare una vita intera? Risposta secca: sì. Ma soprattutto bastano per iscrivere un nome nero su bianco nella storia. Dell’Inter e del derby di Milano. Come quello di Ezequiel Schelotto, 12 presenze in nerazzurro tra gennaio e giugno del 2013 – da dividere per due se si calcola il minutaggio medio di 43’ – e un gol soltanto. Ma che gol. Pesante, determinante, quasi iconico. Perché se già di per sé esordire con la nuova squadra segnando è raro, figurarsi farlo nel derby cinque minuti dopo il primissimo ingresso in campo. 

“Che gran settimana è cominciata! È sempre particolare, specialmente per questo derby. Da oggi inizierò a ricevere chiamate, messaggi, rivivrò ricordi di quel gol. Io che pareggio cinque minuti dopo l’ingresso in campo, al mio esordio con l’Inter… Prima di ogni derby torno indietro di anni, oggi 12. Rivivere tutto ciò è sempre un orgoglio, riguardare il mio tatuaggio (la data della partita incisa sulla pelle, 24/02/13, ndr) mi fa capire di essere un privilegiato. E domenica ci sarò, come sempre”. 

“Certo, guarda qui. Durante i ritiri pre-partita condividevo la camera d’albergo sempre con Ricky Alvarez, argentino come me. La sera prima di quella partita stavamo fantasticando. A un certo punto mi dice: ‘Ma pensa se domani uno dei due entra e fa gol… Poi dovremmo organizzare qualcosa di speciale!’. E allora in quel momento arrivò la scommessa: se uno dei due segna, si fa un tatuaggio. A centrocampo Ricky corre verso di me e urla: ‘Domani tutti dal tatuatore!’. Il lunedì sono andato, e pure di corsa”.