Ora la Juve si tuffa su Koopmeiners. E per Sancho si aspetta… Chiesa

I bianconeri non si fermano al doppio colpo Nico Gonzalez-Conceiçao. È corsa contro il tempo per l’olandese: nuovi contatti con l’Atalanta.

Il regalo per i 42 anni di Thiago Motta non sarà una sorpresa, ma nel caso sarà comunque apprezzatissimo. Cristiano Giuntoli ci lavora da mesi, almeno da dicembre, e adesso più che mai conta di incartarlo. La sirena di fine mercato suona venerdì prossimo (30 agosto), ma il dirigente toscano spera di chiudere prima per Teun Koopmeiners. Magari già in tempo per mercoledì, quando il tecnico-italo brasiliano spegnerà le candeline e sogna di trovare sopra la torta la ciliegina olandese. Pensiero condiviso con Giuntoli.

Tutto (o quasi) dipenderà dall’Atalanta. I contatti con il club nerazzurro sono proseguiti anche ieri. Dopo il doppio colpo d’ala bianconero (Nico Gonzalez più Conceiçao Jr), adesso la Signora concentrerà quasi tutti gli sforzi per portare al traguardo il promesso sposo bianconero e completare al meglio la rivoluzione del centrocampo e in generale della nuova Juventus. Koop è sempre stato il grande obiettivo e lo è tuttora, a sei giorni dal gong. Alla Continassa, dopo lo strappo del giocatore con la Dea e l’intesa di massima raggiunta nei giorni scorsi con la società dei Percassi (55 milioni più bonus), è iniziata la corsa contro il tempo per arrivare al semaforo verde. Ogni ora può essere quella buona per l’ultima puntata dell’avvincente telenovela estiva, ma anche per l’addio di Federico Chiesa (Barcellona in pole) e per un rinforzo finale in avanti: a partire da Jadon Sancho del Manchester United.

Dybala resta a Roma, esplode la gioia dei tifosi sui social: “Ora dategli la numero 10”

Anche gli appassionati vip esaltano la scelta dell’argentino. Gassman: “Un campione”, l’ex premier Conte: “Bella pagina di sport”. Rosella Sensi: “È il potere di Roma”. E a Casal palocco cori e petardi per la moglie Oriana

“Dategli la numero 10”. La decisione clamorosa di Paulo Dybala ha scatenato la tifoseria romanista e fatto partire petizioni inaspettate fino a 24 ore fa. Tra chi si è presentato sotto casa della Joya, chi sta occupando gli ultimi seggiolini rimasti a disposizione per domenica e chi sta riempiendo le bacheche social e le trasmissioni radio. La Dybala mania è riesplosa, come due anni fa quando l’arrivo dell’argentino fu celebrato come una festa al Colosseo Quadrato.

Il no ai 75 milioni arabi non è roba che si vede tutti i giorni, ma non è una novità nella capitale tanto che è scattato subito il paragone col gran rifiuto di Francesco Totti al Real Madrid. “Non posso tradire questi tifosi, non posso”, ha detto Paulo in lacrime alla moglie Oriana prima di prendere la decisione a sorpresa. “Si merita la numero 10, se non lui chi?”, si domandano in tanti su X e Facebook. Ancora di più sono quelli che celebrano il gesto della Joya come un “gesto di rivoluzione”. Di amore incondizionato. 

Sotto al post di Dybala pullulano anche i commenti di tanti vip. Dal “Dajeeee” di Lorella Cuccarini ai cuori di Ultimo, Blanco, Delogu e Gemitaiz passando per tanti ex illustri. “Grande!”, lo esalta Nainggolan. Poi spuntano le emoticon e i like d’affetto di Pjanic, Tiago Pinto, Burdisso e Benatia. Ovviamente non mancano le reazioni dei compagni di squadra. “The show must go one”, il messaggio di Zalewski. “Per chi non lo avesse capito Paulo resta a Roma”, scherza Paredes. Soulé mette una faccina commossa prima di pubblicare una foto insieme alla Joya. Poi i cuori giallo e rosso di capitan Pellegrini, di Abraham, El Shaarawy, Dovbyk e tanti altri. In serata è arrivato anche il messaggio di Giuseppe Conte. 

Juve, alta intensità e contrasti veri alla Continassa: i tifosi alla scoperta del metodo Motta

Seduta aperta al pubblico per i bianconeri: dai primi passi bianconeri di Kalulu all’assenza di Milik, ritmo e grande attenzione al lavoro di Locatelli e Fagioli in costruzione

“Grande Thiago!”. Il primo allenamento stagionale a porte aperte alla Continassa si apre con le voci dei tifosi che osannano l’allenatore: è un segno dell’entusiasmo che circola nel popolo juventino, in parte per il 3-0 dell’esordio sul Como e in parte per il fascino sempreverde delle rivoluzioni. L’allenatore sorride e saluta, poi dal secondo successivo pensa soltanto all’allenamento. C’è anche il neoacquisto Pierre Kalulu nell’ora e mezza di seduta, ma non Arkadiusz Milik, non ancora pronto a unirsi al gruppo e quindi a rischio per un secondo forfeit, a Verona. 

Quando c’è da lavorare sulla parte atletica risuona sempre l’accento francese del preparatore Simon Colinet, poi nel campo principale del centro sportivo si sentono solamente le voci dei giocatori e quella di Motta che incita i suoi fermando gli esercizi di tanto in tanto per richieste specifiche. Tanta, tantissima palla alla Continassa: due portieri a turno prendono parte agli esercizi collettivi e nel primo focus sul possesso vengono sollecitati a gestire la palla tra i piedi con poco tempo e poco spazio, chiedendo ai compagni di smarcarsi in velocità. Il tutto sempre ad alta intensità, con contrasti veri e pochi tempi morti. Da segnalare anche Manuel Locatelli e Nicolò Fagioli jolly nella partitella, segno dell’attenzione specifica di Motta per i due azzurri nella manovra di costruzione. A chiudere due esercitazioni parallele per attacco e difesa, più ripetute per mettere un po’ di benzina nelle gambe a quattro giorni da Verona-Juventus. 

Milan, chi in attacco contro il Parma? Da Okafor a Jovic e… Camarda, i ragionamenti di Fonseca

Per le prossime settimane, i rossoneri dovranno fare a meno di Morata. Il favorito per la partita del Tardini è lo svizzero, per diversi motivi. Il serbo può essere una carta a gara in corso, mentre il classe 2008…

Paulo Fonseca se lo sta chiedendo da qualche ora. E con lui, il resto del mondo rossonero. Con Morata out, chi schierare al centro dell’attacco contro il Parma? Il 2-2 in rimonta contro il Toro ha chiarito qualche punto. Dando, allo stesso tempo, suggerimenti per la prossima puntata.

Il punto numero uno è una doppia spunta alla voce “vecchie abitudini”. Davanti, il nuovo Milan di Fonseca ha mostrato alcune somiglianze con la squadra guidata da Pioli nella passata stagione. In particolare, per l’ingresso risolutore di Noah Okafor. Lo svizzero, già protagonista da subentrato, è al momento il favorito per una maglia da titolare al Tardini. Il gol del pari contro i granata ha tirato il Diavolo fuori dalle sabbie mobili, ma ha anche dato una sintesi delle sue qualità. A fine maggio, era stato proprio lui a pesare sulla bilancia i primi mesi in Italia, archiviati con 36 presenze, 6 reti (tutte in A) e 3 assist: “È stata una buona stagione con tante belle cose, ma anche molto da migliorare. Non vedo l’ora che arrivi la prossima”. Detto, fatto. Dopo un Europeo in panchina, la nuova annata è cominciata con uno sprint da centometrista: Noah si è presentato a Milanello tirato a lucido, al momento è uno dei più in forma del gruppo e il gol alla prima può dare la carica. In attesa di Morata, è un segnale da non sottovalutare.

Milan, Fofana già pronto per il debutto. E spunta l’ipotesi Vos dall’Ajax

L’ex Monaco si allena in gruppo da subito e punta la trasferta di Parma. L’olandese classe 2005 è un’idea concreta

Diceva Alberto Zaccheroni, che nel 1999 al Milan uno scudetto l’ha vinto: “Il centrocampo è il reparto più importante di una squadra”. Memore delle parole del suo ex allenatore, il Diavolo, che ora parte con l’intenzione dichiarata di provare a disegnarsi sulla maglia la seconda stella, ha in mente di intervenire ancora in mediana.

Il primo tassello, quello più importante, è stato messo settimana scorsa, con l’ufficializzazione di Youssouf Fofana. E a tal proposito, il francese ex Monaco ieri a Milanello ha lavorato in gruppo, tanto che non è follia immaginarlo già in campo a Parma. Ma prima che risuoni “il gong di fine mercato”, come l’ha chiamato l’a.d. Giorgio Furlani sabato a San Siro, il Milan potrebbe fare almeno un’altra aggiunta. Il nome forte resta quello di Manu Koné, sul quale è forte la concorrenza della Roma, e comunque subordinato a un’uscita nel reparto, oltre a quella di Adli. Mentre il nome nuovo arriva dall’Olanda: Silvano Vos.

Se cercate nel web, di lui si cominciò a parlare già nel 2016. Quando aveva appena undici anni. Come può essere? Galeotta fu una gara… di palleggi. Ma non una qualunque tra amici. Prima di Ajax-Twente di campionato, il club di casa decise di indire un concorso aperto ai piccoli talenti del proprio settore giovanile. Una sfida di palleggi all’allora Amsterdam Arena, davanti a decine di migliaia di spettatori, che Vos vinse con 3.178 tocchi consecutivi. “Avrei potuto andare avanti”, il commento del baby Silvano, giusto per far capire il tipo. Sì, Vos è uno tosto. Anche troppo, dicono nei corridoi di quella che oggi è la Johan Cruijff ArenA. Nel corso della scorsa stagione, tramite il padre ha fatto il diavolo a quattro perché l’allenatore non lo impiegava a sufficienza.

Inter, le contromosse di Inzaghi: fasce nuove, la testa, condizione e… Lautaro

Pavard, Dumfries e Carlos Augusto in rampa di lancio. E il tecnico, che chiede più attenzione e concentrazione, ha un piano per il capitano

La rabbia mica era sbollita, il giorno dopo. Ed è una buona notizia, perché è sinonimo di fame, di voglia di riscatto. Voglia di cancellare, di correggere, di raddrizzare qualcosa che è andato storto e che l’Inter si era piacevolmente abituata a vedere filare dritto. La palla ce l’ha Simone Inzaghi, che non ha nascosto pubblicamente e privatamente con la squadra la sua amarezza. Ed è chiaro che qualcosa di diverso contro il Lecce si vedrà, in tema di scelte, di condizione fisica e – spera l’allenatore – anche nella gestione di quei dettagli che a Genova sono andati tutti nella direzione opposta a quella sperata.

Le scelte, innanzitutto. C’è una settimana quasi piena di lavoro davanti e molto da decidere, da scegliere, da capire. Inzaghi non ha avuto risposte positive da alcuni big. Bastoni e Dimarco, per esempio, sono lontani dalla forma dello scorso campionato, forse più di quel che si immaginava. Al contrario. Carlos Augusto è stato uno dei più positivi dell’estate. E potrebbe avere maggiore spazio, al posto di uno dei due azzurri. Qui il discorso è filosofico: meglio dare spazio a chi è più in forma oppure dare minuti a chi deve guadagnarli per crescere di condizione? Un ragionamento, poi, Inzaghi lo farà anche sull’altra fascia. Dove Darmian può lasciare il posto a Dumfries. L’olandese ha necessità di migliorare, certo, ma garantisce all’Inter un maggiore peso offensivo. Sempre a destra, altro sorpasso da valutare: Pavard, con una settimana in più di lavoro sulle gambe, è pronto a riprendersi il posto di Bisseck, protagonista del fallo di mano che è costato il pareggio.

Quattro debuttanti in campo, ma la decide il solito Lewandowski: il Barça passa 2-1 a Valencia

Flick con tantissimi infortunati si affida alla cantera, ma è la doppietta del polacco a decidere l’incontro

Quattro debuttanti in campo, uno in panchina, 3 minorenni titolari nel Barcellona e uno entrato nella ripresa nel Valencia, doppietta di Lewandowski e 2-1 del Barça a Mestalla. Il 59enne Hansi Flick inizia con una vittoria il suo cammino in Liga grazie alle reti del 35enne polacco in una serata piena di gioventù. Per il Barça un successo in rimonta sofferto e prezioso viste le assenze, i dubbi e la difficoltà di giocare in un Mestalla sold out (46.673 spettatori). Oggi in campo il Madrid a Maiorca, domani l’Atletico a Vila-real.

Flick era senza mezza squadra: infortunati De Jong, Gavi, Araujo e Ansu Fati, Fermin Lopez in vacanza post Olimpiadi, Dani Olmo non tesserato per questioni economiche, improvviso problema fisico anche per Gundogan, non convocato. E allora spazio alla cantera: i 17enne abituali, Lamine Yamal e Pau Cubarsì, con l’aggiunta di un terzo 2007, Marc Bernal, schierato per la sua prima in Liga a centrocampo con Marc Casadó, veterano rispetto ai compagni con i suoi 20 anni. I due si sono sistemati nel doble pivote dietro a Lamine, Raphinha e Ferran Torres, con Lewandowski 9 puro. Nel Valencia Mamardashvili, il miracoloso portiere georgiano dato in sicura partenza tanto che il Valencia ha da tempo comprato il sostituto, il macedone Dimitrievski, ancora li tra i pali. Per Baraja difesa giovanissima: Thierry (25 anni), Mosquera (20), Yarek (19) e Jesús Vázquez (21).

Barcellona in costante difficoltà e fiammata nel finale della prima parte: al 44’ gol di testa di Hugo Duro su cross dell’ottimo Diego Lopez e dormita di Iñigo Martinez, il guardalinee alza la bandierina, dalla sala Vor gliela abbassano. In un’area Yarek salva sulla linea una conclusione di Casadó servito da Balde, nell’altra Cubarsì fa miracolosamente lo stesso su Hugo Duro dopo un errore di Ter Stegen. E al quinto di recupero il pareggio di Lewandoswki, tap-in in scivolata su cross dalla destra di Lamine Yamal, premio immeritato per i catalani.

Ufficiale: Yildiz rinnova con la Juve fino al 2029 e si prende la maglia numero 10

Il club bianconero annuncia il prolungamento contrattuale con la stellina turca

Ora è anche ufficiale: Kenan Yildiz ha firmato il prolungamento di contratto con la Juve, fino al 2029. Sarà il numero 10 a partire da questa stagione: un sogno che si realizza per lui, che è il primo fan di Alex Del Piero, ma anche una responsabilità non indifferente, nell’ambito del nuovo progetto bianconero. È stato il calciatore a volere fortemente il raggiungimento del nuovo accordo, con ingaggio ricalibrato sopra il milione di euro e una serie di bonus che potrebbero anche raddoppiare la base.

Tecnicismi utili a mettere al centro della nuova Juve il turco classe 2005, e valorizzarne totalmente il percorso di formazione ultimato a Vinovo fra Primavera e Next Gen: fino al debutto in Serie A nella passata stagione. 

Yildiz è cresciuto nel settore giovanile del Bayern Monaco, sotto contratto in esclusiva con Adidas sin dall’età di 9 anni. Si è trasferito a Torino a parametro zero, quando stava discutendo il percorso di crescita che aveva progettato per lui il Bayern: la Juve, inserendosi, gli ha prospettato una considerazione maggiore grazie al progetto della seconda squadra. L’arrivo a Torino ha messo di fronte al turco un percorso d’inserimento che non è stato semplice, ma certamente funzionale a giungere in prima squadra con le idee chiare sul senso di responsabilità necessario per rappresentare i colori della Signora. Del Piero è il suo primo consigliere: il rinnovo è da 10.

Juve-Yildiz, rinnovo! Domani l’ufficialità: contratto fino al 2029 e la 10 di Del Piero già col Como

Arriva il prolungamento contrattuale, dopo che nelle ultime settimane la trattativa si era frenata sulla definizione dei bonus

Kenan Yildiz rinnova con la Juventus e prende la maglia numero 10: le parti si sono venute incontro definitivamente, al punto da mettere in moto la macchina per l’ufficialità. Domani arriverà l’annuncio, in tempo per domenica: ogni club, infatti, ha tempo fino alla vigilia della sua prima giornata di campionato (Juve-Como, in programma lunedì sera allo Stadium) per comunicare i numeri di maglia dei giocatori in rosa, senza alcuna possibilità di cambiarli in corso.

Il turco classe 2005 corona dunque il sogno di reggere la maglia dei fuoriclasse della storia juventina, compreso il suo idolo: Alex Del Piero.

La discussione sul prolungamento del contratto si era accesa a inizio estate: Yildiz aveva un contratto ampio (che si prolungherà adesso fino al 2029) ma uno stipendio poco in linea con la centralità che la Juve intende dargli nel nuovo progetto sportivo. Il trequartista, su proposta del club, passerà da 300 mila euro alla base di un milione, alla quale si legherà una parte variabile che potrà maturare al verificarsi di determinate condizioni. La trattativa a un certo punto aveva subito una brusca frenata proprio sulla definizione dei bonus inseriti nel contratto: ma è stato il ragazzo stesso, in prima persona, a volere fortemente il prolungamento, così da entrare subito nella cerchia ristretta dei fuoriclasse che hanno avuto la maglia numero 10 della Juventus.

Dybala, incontro con l’Al-Qadsiah: sul piatto un triennale d’oro. Paulo ci pensa, Roma in attesa

L’agente del calciatore ha visto i rappresentanti del club della Saudi Pro League: proposti tre anni di contratto a 25-30 milioni a stagione

Dybala e gli arabi al tavolo insieme. Il nuovo affondo è arrivato oggi, con i rappresentanti dell’Al-Qadsiah che sono tornati alla carica per la stella argentina della Roma. L’offerta da 20 milioni di euro a stagione recapitata a Dybala lo scorso primo agosto (e rifiutata una settimana dopo, esattamente l’8) è stata aumentata, probabilmente con una cifra che si aggira intorno ai 25-30 milioni a stagione per tre anni. Dybala non è ancora convinto, ci sta pensando su. Ma è chiaro come i soldi siano davvero tanti, esattamente come il cambio di vita che gli si prospetta di fronte.

L’agente di Paulo Dybala, Carlos Novel, è giunto a Roma nella giornata di ieri, per poi andare a cena con il giocatore argentino per parlare proprio della sua situazione attuale, vista la recente esclusione dai titolari nell’amichevole contro l’Everton e le successive parole di Daniele De Rossi (“Dybala? Io non lego nessuno, chi vuole andare via è libero di farlo”). Nel frattempo, mentre Novel (già ripartito per la Spagna) e Dybala erano a cena in un’altra parte della città, la Roma era in un albergo del centro per parlare di altro, con Fali Ramadani, accompagnato da rappresentanti arabi che erano lì non per Paulo ma per il terzino Abdulhamid, che piace ai giallorossi. Poi, nella giornata di oggi l’accelerazione degli arabi, che sono tornati alla carica per convincere Dybala ad accettare la sontuosa offerta, proprio mentre la Joya era in campo ad allenarsi agli ordini di De Rossi. Paulo vuole prendersi ancora del tempo per decidere con calma il suo futuro, la Roma vorrebbe che la situazione si risolvesse il prima possibile, per non avere dentro casa un problema che può diventare assai complesso da risolvere. Impressioni? Tutti gli indizi fanno pensare che presto le strade di Dybala e della Roma possano separarsi. Anche perché Paulo quest’anno ha un ingaggio da circa 9 milioni di euro (bonus inclusi), con la concreta possibilità che possa scattare anche l’opzione per il prossimo anno. Tanti soldi che a Trigoria potrebbero invece dirottare altrove.