A tutto Marotta: “Io, l’Inter, Conte, Oaktree, Inzaghi, l’inchiesta curve, chi vince lo scudetto…”

Il presidente nerazzurro si racconta a Sky Sport: “Con Antonio nessun dualismo. A 67 anni mi diverto ancora molto. Il futuro? Spero di restare qui per diverso tempo”

Beppe Marotta si diverte ancora. A tre passi dai settant’anni, il presidente dell’Inter ha ancora voglia di vincere e di far valere le sue idee: “Se non mi divertissi non farei questo lavoro. A stimolarmi è la passione, e credo che l’adrenalina che ti dà una partita nella vita normale non te la dà niente”. Il numero uno nerazzurro si è raccontato in una lunga intervista con Federico Ferri, direttore di Sky Sport, mandata in onda il giorno di Natale. Una chiacchierata in cui Marotta, campione d’Italia in carica, ha parlato del calcio di ieri e di quello di oggi, di Oaktree e di Inzaghi, dei nerazzurri e dell’obiettivo per i prossimi anni. 

Questo il pensiero di Marotta su Simone Inzaghi, scelto nell’estate 2021. “Simone ha dimostrato di essere un grande professionista e una persona molto intelligente. È arrivato in punta di piedi, non ha fatto proclami, si è adeguato a un ruolo molto importante ed è cresciuto con i risultati. Uno degli aspetti fondamentali è il riconoscimento di essere un leader del gruppo e di inculcare quelli che sono i concetti vincenti: la cultura del lavoro, il senso di appartenenza, la grande passione. Tutte queste componenti sono state supportate dal lavoro di Ausilio, Baccin, Zanetti, da tutta la società. Ha fatto sì che si creasse una simbiosi che ci ha portati lontano”.

Marotta ha parlato anche dell’età media dei nerazzurri, abbastanza alta, e del blocco azzurro come linea guida delle sue squadre. Dalla BBC bianconera a Dimarco, Bastoni e Barella nell’Inter. “Se hai undici talenti non vinci nessuna competizione. L’importanza di uno sport di squadra è mettere insieme una simbiosi tra giovani e meno giovani. Noi abbiamo la dinamicità del giovane, l’entusiasmo del giovane e l’esperienza e la saggezza del meno giovane”.

Inter, il sacrificato è Dumfries. Ma potrebbe partire anche un altro big

L’uscita di Skiniar avrebbe potuto portare 50 milioni, in mancanza dei quali i nerazzurri si vedranno costretti ad altre cessioni: Brozovic candidato a partire per aiutare i conti.

Non da oggi, ma da diverse settimane ormai l’Inter ragiona su come sarà la vita nel dopo-Skriniar. Il club è consapevole che, nella migliore delle ipotesi, se lo slovacco salisse su un aereo last minute per Parigi, si racimolerà solo una ventina di milioni: pochini per uno dei giocatori di maggior valore di tutta la rosa. Non a caso, appena cinque mesi fa la cessione di Milan avrebbe portato cinquanta milioni sonanti nel portafoglio di Zhang: i tempi cambiano e in questo ultimo scorcio di gennaio ci si accontenterebbe di circa un terzo. Se però la convivenza forzata si allungasse fino a fine stagione, nelle casse del club non arriverebbe nemmeno un euro. Comunque vada, quindi, lo slovacco con la testa al Psg lascerà una voragine dietro di sé. Il buco nei conti va riempito e sarà doloroso visto l’alto rischio di altri sacrifici sul mercato: uno di certo andrà fatto entro il 30 giugno, un altro probabilmente oltre quella data. I big di Inzaghi e i loro rispettivi agenti sono stati avvisati di questo possibile scenario.

OCCHIO A BROZO—È uno scenario che può pur sempre cambiare nelle altalene del mercato, ma l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio sono costretti a un duro bagno di realismo. Soprattutto perché servirà racimolare denaro per eventuali successivi investimenti. Tutto sarà deciso dalle eventuali offerte sul tavolo dei nerazzurri, ma l’Inter intende scavare per precauzione una trincea attorno a Nicolò Barella: il centrocampista azzurro è l’ultimo dei leader a cui si vorrebbe rinunciare. Il suo amicone, Marcelo Brozovic, vive invece una soluzione opposta: vista l’esplosione da regista di Calhanoglu, il club è ben disposto ad ascoltare offerte per il centrocampista croato. Dalle grandi di Spagna al Chelsea, Brozo piace: costa una trentina di milioni, balsamo per le casse nerazzurre.