A Cremona l’argentino fa doppietta con la fascia al braccio e segna la strada in vista dell’addio di Skriniar. Edin rifinitore e uomo assist per una sera.
Ha indossato la fascia da capitano: ha giocato ‘da capitano’, trascinando l’Inter alla vittoria di Cremona, e tracciato la strada per il futuro. Forse più vicino di quanto di pensi (tutto è legato al destino di Skriniar), forse spostato di qualche mese. Contro la Cremonese di Ballardini Lautaro Martinez ha vestito i panni del leader della squadra, legittimando in tutto e per tutto quel simbolo portato sul braccio. Ha preso per mano i compagni ribaltando lo svarione di inizio partita con una doppietta che rilancia i nerazzurri nella corsa Champions dopo il clamoroso flop in casa contro l’Empoli. Un uno-due micidiale quello del Toro, tornato dal Mondiale da campione con l’Argentina più carico che mai.
E se Lautaro va in gol, per una volta il suo compagno in attacco Dzeko veste i panni del rifinitore e dell’uomo assist. Altro che LuLa. In attesa che Lukaku metta ulteriore minutaggio nelle gambe e ritrovi la forma di un tempo – ma a Cremona passi avanti non se ne sono visti – l’argentino e il bosniaco formano la coppia perfetta. Destinata a fare gli straordinari – Inzaghi li ha sostituiti entrambi al 32′ della ripresa con Big Rom e Correa – nella sfida dei quarti di finale di Coppa Italia di martedì sera contro l’Atalanta e domenica 5 in occasione del secondo derby nel giro di un mese dopo quello stravinto a Riad in Supercoppa. “È un giocatore incredibile e io cerco sempre di imparare tanto da lui”, ha detto Lautaro elogiando il compagno.