Sorpresona Vlahovic, Tudor sceglie Dusan: partirà titolare contro l’Inter

Il tecnico croato della Juve vuole sfruttare il momento magico del numero nove, autore di due gol da subentrato nelle prime due giornate di A e a segno pure con la sua nazionale

La “tudorata” per il derby d’Italia sarà in attacco. Igor Tudor non modifica il telaio (3-4-2-1) e conferma l’assetto con una sola punta, però ribalta la casella più importante: è Dusan Vlahovic il grande favorito per guidare la Signora nella serata più sentita dai tifosi. Dopo giorni di valutazioni, le prove e le riflessioni delle ultimissime ore premiano il 25enne serbo, che ha superato Jonathan David all’ultima curva e adesso vede il debutto stagionale da titolare. L’allenatore juventino, abituato a scegliere senza guardare nomi e contratti, pensa al nove in scadenza per battere l’Inter e proseguire la marcia a punteggio pieno in campionato. Una rimonta a sorpresa, quella di DV9, ma neanche troppo se si guardano numeri ed esperienza. Vlahovic conosce il derby d’Italia – 3 gol nella supersfida -, è il capocannoniere della squadra e in quest’avvio di Serie A ha segnato partendo dalla panchina tanto contro il Parma quanto contro il Genoa. Due timbri pesanti.

Un segnale di fiducia, l’ennesimo da parte dell’allenatore. Vlahovic ha vissuto un’estate tormentata e c’è stato un momento in cui è stato più fuori che dentro dalla Juventus a causa della decisione di non rinnovare il contratto in scadenza a giugno 2026. Dusan ha respinto prima la corte di José Mourinho (quando il portoghese allenava ancora il Fenerbahce) e lo scorso mese anche quella di Massimiliano Allegri (Milan). Due “no, grazie” pesanti per vivere un ultimo e ricco ballo con la Signora, che dal primo luglio gli garantisce uno stipendio da 12 milioni netti. I gol delle prime giornate hanno trasformato i fischi dell’Allianz Stadium in applausi: dalla rottura del 13 agosto durante la partita in famiglia si è passati alla luna di miele di Marassi, quando Dusan è entrato dalla panchina e in pochi minuti ha battuto il Genoa con un gran colpo di testa. Dopo la pace, Vlahovic vuole tornare il re. Un’occasione migliore del classico contro l’Inter non esiste. Le ragioni tecniche si intrecciano a quelle mentali. DV9 ha segnato anche con la Serbia del ct Dragan Stoijkovic prima della 

Juve e Vlahovic separati in casa: Dusan rifiuta tutte le offerte, a questo punto può restare

Il serbo vuole incassare i 12 milioni dell’ultimo anno di contratto. Un ingaggio che spaventa anche i possibili acquirenti. Se non si muove, bisogna fare cassa con altri elementi

Stavolta niente foto, niente storie o post con il numero 9 come didascalia, niente di niente. Dusan Vlahovic ha giocato meno di mezzora nell’amichevole contro il Borussia Dortmund e sui social non ha lasciato traccia.

In campo invece sì, provocando la rabbia dei tifosi un po’ per qualche pallone perso ma soprattutto per quel tiraccio a tempo quasi scaduto, finito a distanza siderale dalla porta difesa da Kobel. Titoli di coda di una storia praticamente già finita, tenuta in piedi solo da un contratto che scade tra un anno e a cui il serbo intende aggrapparsi. “Resto fino alla scadenza”, avrebbe detto chiaro e tondo al club, ribadendo di non essere intenzionato a cambiare aria quest’estate.

Anche se per Igor Tudor è diventato una seconda scelta e rischia di essere addirittura la terza quando il club riuscirà a concretizzare l’acquisto a titolo definitivo di Randal Kolo Muani. “Non fai più parte del progetto”, è invece il messaggio che la società gli ha recapitato anche tramite il suo procuratore, mettendolo ai margini e provando a spingerlo verso la porta anche con l’arrivo di Jonathan David, nove non di numero (perché quello è ancora sulle spalle di Dusan) ma di fatto.

Vlahovic però non molla, anche a costo di farsi una stagione più in panchina che in campo, di mettersi contro definitivamente una tifoseria che 3 anni e mezzo fa lo aveva accolto come un idolo — e con cui ha avuto qualche screzio nell’ultimo periodo — e di perdere la nazionale nell’anno del Mondiale. Un braccio di ferro che non fa bene a nessuno e che blocca il mercato della Signora, costretta a vendere prima di poter investire. Tanto che la società si sta piano piano rassegnando all’idea di tenerlo, facendo cassa con altri giocatori.

Kolo Muani, pericolo United: la Juve prova a stringere. I nodi della trattativa

Comolli la prossima settimana alzerà l’offerta al Psg per il prestito dell’attaccante

Un po’ i movimenti pericolosi del Manchester United e un po’ l’avvicinarsi del ritiro tedesco della squadra di Igor Tudor. Buone ragioni per cambiare marcia e provare a stringere per Randal Kolo Muani, rientrato a Parigi dopo il Mondiale per Club e i sei mesi di prestito a Torino. 

I colloqui tra il Psg e la Juventus sono quasi quotidiani, ma il nodo principale non è ancora stato sciolto del tutto: sotto la Torre Eiffel vogliono la garanzia che stavolta il divorzio dalla punta sia definitivo, mentre a Torino non vorrebbero impegnarsi subito dal momento che le cifre sono importanti. Il dg Damien Comolli la prossima settimana effettuerà un tentativo più deciso, provando a migliorare le ultime offerte. Un passo verso i francesi con l’obiettivo di sbloccare la situazione e accontentare Tudor.

Il tecnico croato si è ricreduto in fretta sul 26enne di Bondy, a inizio avventura lasciato in panchina, al punto da aver messo il suo ritorno in cima alla lista delle priorità. Tanto Comolli quanto il suo braccio destro Chiellini e il dt Modesto la pensano allo stesso modo. Così, dopo aver ingaggiato il bomber svincolato Jonathan David (ex Lilla) e in attesa di trovare una soluzione per il separato in casa Dusan Vlahovic, alla Continassa vogliono portare al traguardo Kolo.

Un modo per completare il reparto in tempo per il prossimo weekend, quando i bianconeri si trasferiranno nel quartier generale dell’Adidas a Herzogenaurach, ma soprattutto una mossa per provare ad evitare sul nascere possibili cattive sorprese. Il patto Juventus-Kolo Muani, forte del feeling instauratosi negli ultimi mesi, finora ha tenuto a distanza i corteggiatori inglesi. Randal ha sempre dato la priorità alla Juventus e ha ribadito il pensiero al Psg anche nelle ultime ore. Ma gli spifferi di una avanzata decisa del Manchester United, che ha appena visto l’obiettivo Viktor Gyokeres accasarsi all’Arsenal, non lasciano tranquilla la Signora. Il rischio c’è sempre stato, però adesso sembra più concreto e i dirigenti proveranno ad evitarlo. 

Juve, ultimo sprint per la Champions: Tudor punta su Kolo Muani per il match point

Il tecnico vuole il quarto posto anche se sa che non resterà: “Questa squadra vale di più, la mia testa è solo alla partita”

Manca solo l’ultimo step. Igor Tudor lo aveva detto dopo la salvifica vittoria sull’Udinese e lo ripete nella conferenza stampa pre Venezia, l’ultima in campionato per il 2024-25.

Non sappiamo se ci sarà ancora lui al timone della Juventus la prossima stagione — ipotesi improbabile, ai limiti dell’impossibile —, la certezza è che l’ex difensore vuole lasciare la sua Signora nella coppa che più conta, la Champions League. Non importa se il quarto posto non gli garantirà un futuro in bianconero, sebbene il suo contratto preveda il rinnovo automatico fino al 2026 in caso di raggiungimento della qualificazione, conta solo portare a termine la missione per cui è stato chiamato. 

“Sono felice del lavoro svolto finora e voglio completarlo — racconta Tudor —, manca l’ultimo step. Io guardo solo al presente, a come stanno i giocatori, a come aiutarli a battere il Venezia. Tutta la mia vita è nella partita, il resto non conta nulla. Dentro di me c’è un po’ di tutto, ma soprattutto aspettative e concentrazione per fare bene il mio lavoro. Dobbiamo capire dove possiamo far male. Da quando sono arrivato alla Juventus tutte le partite sono state fondamentali e non ne ho viste di sbagliate, anzi non abbiamo sbagliato quasi niente. Sono fiducioso, vedo una squadra che vuole andare a prendersi ciò che si merita e ciò che vale”.

A proposito del valore della rosa, il tecnico è convinto che lascerà un gruppo con ampi margini di crescita: “I numeri non sono mai stati parte del mio modo di pensare, non so se 70 sarebbero pochi o giusti per questa Juventus, però il potenziale della rosa è molto più grande di quello che si può vedere ora”. Tradotto, Igor lascerà al suo successore una buona base da cui ripartire. Se sarà Conte o no lo scopriremo nelle prossime settimane, intanto il tecnico bianconero gli ha reso omaggio per lo scudetto appena conquistato, pur senza mai nominarlo: “Faccio i complimenti al Napoli per il tricolore, in campionato, che è una competizione lunga, vince sempre la squadra che lo ha meritato di più”.