Mbappé in panchina con l’Olanda. Deschamps cambia modulo e inserisce Tchouameni

Dopo la frattura al naso con l’Austria l’attaccante torna disponibile ma il c.t. non vuole rischiarlo

Kylian Mbappé è disponibile e arruolabile per la partita di stasera contro l’Olanda a Lipsia. Lo ha detto Didier Deschamps, c.t. della Francia: “Sta andando tutto per il verso giusto, dopo lo shock della frattura del naso. Faremo il possibile affinché sia disponibile”. Nel caso giocherà con una maschera? “Questo è ovvio, ma non voglio dire chi l’abbia fatta o come sia”. È ragionevole che giochi? “Ciascuno ha le sue ragioni”. Confermate le indiscrezioni della vigilia, Mbappè stasera a Lipsia sarà almeno in panchina, quattro giorni dopo essersi fratturato il naso nello scontro con Danso, difensore dell’Austria.

Frattura con deviazione del setto nasale. Niente operazione, ma rimessa a posto del setto da parte del medico del Francia con una manovra a caldo negli spogliatoi. Antoine Griezmann ha aggiunto: “Kylian sta bene, il naso si è sgonfiato. Vedremo le sensazioni dell’ultimo momento”. Mbappé non indosserà la maschera mostrata ieri in allenamento. Per regolamento Uefa, le attrezzature medicali devono essere in tinta unita. Il giornale spagnolo As ha rivelato che il Real Madrid, nuovo club di Mbappé ,è preoccupato della situazione, anche se al momento la società del presidente Florentino Perez non ha formalmente alcun potere di intervento, perché l’attaccante fino al 30 giugno è sotto contratto con il Psg.

Deschamps starebbe pensando a un cambio di sistema di gioco. Se Mbappé comincerà dalla panchina, al centro dell’attacco dovrebbe sostituirlo Thuram e non Giroud, frenato nei giorni scorsi da dolori muscolari. Deschamps inserirebbe Tchouameni a centrocampo con Dembelé e Griezmann dietro Thuram per una sorta di 4-3-2-1. Questa la possibile formazione dei Bleus stasera a Lipsia: Maignan; Koundé, Upamecano, Saliba, Theo Hernandez; Tchouameni, Kanté, Rabiot; Dembelé, Griezmann; Thuram

Da Mbappé alla Federazione, la Francia con Maignan: “Hai il nostro sostegno”

Dopo i cori razzisti di Udine, il suo compagno nei Bleus e la federcalcio transalpina solidarizzano con il portierone rossonero: “Condanna con la più grande fermezza a ogni forma di discriminazione razziale”

È uno dei fronti su cui intende far valere la sua voce di stella internazionale. Anche perché di razzismo, ne è stato vittima lui stesso. Per questo è stato tra i primi a esprimersi e schierarsi al fianco di Mike Maignan, dopo i fatti di Udine. Kylian Mbappé, subito dopo la vittoria in coppa di Francia a Orléans (4-1 con una sua doppietta e due assist), ha scritto sui social un messaggio per il rossonero: “Non sei per niente solo. Tutti con te”. Subito dopo anche la Federcalcio si è allineata al capitano della nazionale francese. 

Il messaggio di Mbappé comunque non si limita a esprimere solidarietà, ma lascia intravedere una presa di posizione più dura: “Troppo è troppo – scrive l’attaccante – sempre gli stessi problemi e come sempre nessuna soluzione”. Con “nessuna” scritto in maiuscolo che suona come atto d’accusa ai vertici del calcio. Gli stessi che Mbappé aveva tirato in ballo a giugno, in un’intervista alla Gazzetta, commentando i casi di razzismo contro Lukaku e Vinicius, anticipando già quello che Maignan ha messo in pratica a Udine: “Sta a noi giocatori capire che abbiamo il potere di cambiare le cose. Dobbiamo uscire dal campo e così si capirà che la situazione è grave. Non si può più permettere a una minoranza di rovinare il piacere del calcio. Al di là dei soldi e della fama, giochiamo per trasmettere la nostra passione ai tifosi. Se ti trattano da scimmia, non hai più voglia di farlo. Resterà sempre qualche razzista, ma serve più solidarietà tra i giocatori e non pensarci solo quando capita a te”. E poi la stoccata: “Il razzismo va oltre il calcio. Anche le istituzioni devono cambiare: se sono lassiste, facilitano tali comportamenti. Vanno cambiate le regole. Da capitano della Francia sarà un tema su cui mi batterò. Serve svegliare le coscienze di tutti”.

Mbappé, il Real ci crede ancora: il piano di Florentino

Tra la fermezza del Psg e l’offerta monstre dell’Al Hilal, i Blancos aspettano. E nonostante le difficoltà economiche, non mollano la presa

Il Psg spinge verso l’uscita, l’Al Hilal tira per l’entrata. Entrambi con forza. I parigini con anima qatariota trascinati dall’indignazione per quello che sentono come un tradimento, un inganno. I sauditi animati dalla bramosa voglia di dimostrare al mondo che la Saudi Pro League è un competitor vero, forte, inarrestabile per il calcio mondiale. 

L’oggetto del contendere, Kylian Mbappé. Che è uno dei migliori calciatori del mondo e che di fatto oggi è fuori squadra, lasciato a a casa dalla squadra che lo copre con decine di milioni di euro tra ingaggio e premi vari e che l’ha lasciato a casa dalla tournée giapponese. Come un esubero qualsiasi. 

Il triangolo che circonda il nazionale francese ha un terzo lato. Il Real Madrid. La squadra è in America, Florentino Pérez a casa. Domenica è andato a votare, e in generale continua la sua vita di businessman di altissimo livello e di presidente del Real Madrid. Tranquillo. Impassibile. Attendista. 

Un anno fa Pérez è stato a sua volta tradito dall’ondivago Mbappé. Tutto era pronto per l’ennesimo colpo galactico. Centottanta milioni al Psg, una vagonata al calciatore. Che però ha cambiato idea all’ultimo secondo, spinto da pressioni politiche presidenziali. La Patria, la bandiera, le Olimpiadi, la Ragion di Stato frustrarono il trasferimento al Bernabeu. 

Pérez ci rimase malissimo, ma Al Khelaifi ottenne una vittoria di Pirro: Mbappé coperto di soldi per un biennale assai scivoloso, con opzione per un terzo anno unilaterale a favore del giocatore, che non l’ha esercitata riaprendo le danze dello svincolo. E facendo tornare il sorriso sul volto di Florentino. Che aspetta.

Aspetta che qualcuno lo chiami per dire che si può fare, che si può chiudere. Ora o tra un anno. Per Pérez la situazione non potrebbe essere migliore: se Mbappé sceglierà la Saudi Pro League si suiciderà sportivamente. Se rinnoverà col Psg per Florentino sarà la conferma che di quel ragazzo pieno di talento ma dai pensieri fluttuanti non si può fidare. Se Kylian resterà sulla sua posizione sarà accolto a braccia aperte tra un anno, da svincolato. 

Mbappé: “Se il mio futuro fosse legato alla Champions, me ne sarei già andato…”

L’attaccante è diventato con 201 gol il bomber più prolifico di ogni tempo del Psg: “Sono concentrato sul Bayern. Il futuro? Per ora sono molto felice qui”

Un pizzico di ironia, una dose di buon umore e un una bella manciata di pragmatismo. Sono gli ingredienti che Kylian Mbappé utilizza con la solita consapevolezza quando c’è da parlare del suo futuro. Al Psg o altrove.

Anche quando c’è da celebrare il suo record di 201 gol con la maglia del club dell’emiro del Qatar dove il bomber “si sente felice, per ora”. Insomma, ogni parola va soppesata, visto che il Real Madrid è sempre in agguato.

Le dichiarazioni serali di Mbappé possono leggersi in double face. Sta lì tutta l’abilità del capocannoniere di Ligue 1 e ormai miglior marcatore della storia del club parigino, dopo la rete finale nel 4-2 al Nantes: “Fare questo record e giocare per il Psg per me, parigino di nascita, è qualcosa di speciale. E non ci avrei creduto se mi avessero detto che l’avrei fatto con la fascia di capitano (in seguito alla sostituzione di Marquinhos, ndr). Gioco per scrivere la storia e ho sempre detto che volevo scriverla in Francia, nella capitale, nel mio paese, nella mia città. È magnifico ma molto resta da fare. È un traguardo personale, ma sono venuto qui anche per quelli collettivi”.

Ed è qui che il dente duole. Mbappé vuole la Champions, solo sfiorata nel 2020, quando il Psg perse la finale con il Bayern Monaco (0-1) che lo attende mercoledì, per il ritorno dell’ottavo di finale. Dopo che l’andata al Parco dei Principi è finita 1-0 per i bavaresi. Va ribaltato tutto: non impossibile, non scontato. Mbappé ci arriva con la determinazione di sempre, ma a chi gli chiede se la partita possa incidere sul suo futuro al Psg, risponde con ironia, in conferenza stampa: “Senza mancare di rispetto al club, se il mio futuro fosse legato alla Champions, me ne sarei già andato molto lontano”.

Mbappé fa sognare i rossoneri: “Io in Italia? Giocherei solo per il Milan”

Il fuoriclasse guardava le partite di Pirlo, Kakà e Seedorf. A margine della cerimonia Fifa ha svelato nuovamente il suo debole per il Diavolo

Sognare oggi non costa nulla, ma in futuro chissà. In ogni caso, Kylian Mbappé torna a confessare la sua fede rossonera, e l’ha ricordato a margine della cerimonia Fifa, dove concorreva per il titolo di miglior giocatore al mondo nel 2022, con Benzema e Messi, che poi ha vinto il premio.

Il fuoriclasse del Psg ha sempre avuto un debole per il club italiano: “Se vengo in Italia è solo per il Milan”, ha dichiarato, rispondendo a un tifoso.

Una passione, quella per il club di Ibrahimovic, che viene dall’infanzia, quando per un decennio Mbappé trascorse le giornate a casa Riccardi, a Bondy, in periferia di Parigi. La signora Béatrice gli faceva da baby-sitter, mentre il marito italiano, il signor Nicola, gli trasmetteva la fede per il Milan, facendogli vedere le partite di Kakà, Seedorf e Pirlo, insieme ai figli Antonio e Gaetano. E poi tutti a dar calci al pallone, in giardino, ma pure nel salotto di casa, dove la credenza, con gli sportelli aperti, diventava la porta dove sparare la palla, con inevitabili danni. Un periodo felice per Kylian che ogni tanto torna a salutare i Riccardi, o manda loro messaggi. Anche da San Siro, dove la Francia vinse la Nations League nel 2021. Da qui la confessione di Mbappé al tifoso che può regalare oggi un sorriso ai tifosi rossoneri. Poi magari, un giorno, chissà che il sogno non si avveri.