Inter, Zanetti incorona Lautaro: “Punto di riferimento, evoluzione impressionante”

Il vicepresidente nerazzurro esalta l’attaccante argentino che a suon di gol ha fatto innamorare il pubblico di San Siro

Lautaro Martinez è sempre più l’uomo imprescindibile per l’Inter di Simone Inzaghi, attaccante di razza che fa di corsa, tecnica e imprevedibilità i suoi punti di forza. Un vero e proprio riferimento per i nerazzurri, con lo stesso Javier Zanetti che ammette l’importanza del “Toro” per il gioco dell’Inter: “Per noi è un attaccante importante, di riferimento non solo per le sue caratteristiche. Da quando è arrivato ha avuto un’evoluzione impressionante”.

Il gol di Lautaro Martinez contro il Milan ha spedito l’Inter in finale di Champions League di Istanbul e Zanetti a Radio La Red ha incoronato l’attaccante: “È una sorpresa positiva per noi, perché oggi ha aggiunto tante alternative al suo modo di giocare.  È importante per noi, un punto di riferimento anche per la sua generosità e la sua dedizione”. “Per un attaccante non è mai facile adattarsi al calcio italiano, ma da quando è arrivato ha avuto un’evoluzione impressionante e ha fatto molto bene” ha detto Pupi Zanetti.

Un calciatore il cui peso in attacco non può di certo passare inosservato alle big per il mercato: “Non so quanto possa valere Lautaro, perché il mercato cambia ogni giorno. Di certo quando hai un giocatore forte come lui possono venirselo a prendere. Ma io sono tranquillo”. L’ex capitano nerazzurro ha anche parlato della sfida col Manchester City, finale di Champions i cui ricavi sono milionari, club in cui gioca anche un altro argentino: “Alvarez è un buon giocatore, oggi l’Argentina deve essere felice di avere due attaccanti come lui e Lautaro. Hanno caratteristiche diverse, ma possono giocare insieme e possono fare molto bene. Martinez può essere un punto di riferimento per noi e per la Seleccion”.

“In finale può succedere di tutto, perché le cose cambiano da un momento all’altro- ha detto a Radio La Red-. Per noi sarà un match importante, contro una grande squadra allenata da un grande allenatore come Guardiola. Incontrare una squadra inglese non fa differenza”. Parole, quelle di Zanetti, che rispondono alle dichiarazioni di Guardiola dopo il match vinto col Real Madrid. 

Lukaku torna Big Rom e pensa al Milan: “Quanto vorrei giocare martedì…”

Il belga sempre più in palla è decisivo contro il Sassuolo: “La prima rete come quelle di Adriano?

La lunga rincorsa di Romelu Lukaku sembra architettata alla perfezione per arrivare alle fasi decisive della stagione nella più smagliante forma possibile.

Sette gol e quattro assist in campionato da inizio febbraio a oggi – nessuno come lui e Lautaro Martinez nel periodo – a cui Big Rom ha aggiunto il rigore delle polemiche alla Juventus in Coppa Italia e le reti fondamentali rifilate a Porto e Benfica in Champions League. Ed è senza dubbio un bel modo per festeggiare il trentesimo compleanno: due splendidi gol e il titolo di migliore in campo indiscusso.

Una rosa con Lukaku a disposizione non è minimamente paragonabile alla versione “limitata” a due punte segnanti. Perché se per la prima metà di stagione Lautaro Martinez ed Edin Dzeko hanno tirato la carretta con una produzione di reti eccezionale, i due attaccanti sempre presenti hanno sofferto un fisiologico e contemporaneo calo di efficacia che ha contribuito alla crisi di fine inverno-inizio primavera. Big Rom non è riuscito a intervenire con il tempismo perfetto, ma proprio in tempo di magra ha firmato gli ottavi di finale contro il Porto e ha fatto ricorso alla sua specializzazione in rigoristica per prendere la rincorsa. Ora però la metamorfosi sembra completa, perché anche contro il Sassuolo il centravanti di proprietà del Chelsea ha lottato, ha catalizzato l’attenzione dei difensori e ha rovinato la serata di Ruan Tressoldi, scherzandolo sul primo gol prima del siluro sotto l’incrocio e facendolo piombare in un’ora fantozziana. Lukaku forse non è ancora nella migliore versione di se stesso, ma i palloni persi e gli sprechi si stanno riducendo di uscita in uscita. Mentalmente, non esce mai dal match: anche negli impanicati minuti finali di Inter-Sassuolo, con il Giuseppe Meazza quasi pronto ad assistere una rimonta in stile Istanbul, ha messo le sue qualità al servizio della squadra e forzato la fine del match con la doppietta completata all’89’ in progressione, sintomo di salute. Perché, dopo tutto, se deve pensare alla città più famosa della Turchia e al suo Ataturk, preferisce farlo riferendosi al prossimo futuro e non al passato di inizio millennio.

Inter con un Lautaro in più. Il Toro è tornato al gol e adesso punta la Juve

A segno con Benfica ed Empoli e tornato in fiducia dopo essere rimasto a secco 8 volte fra marzo e aprile. Contro la Signora non ha una tradizione positiva, ma ora vuole cambiare la storia

La Signora è la squadra che Martinez ha affrontato più volte in carriera: nei 15 incontri disputati contro i bianconeri ha un bilancio negativo sia a livello di risultati (4 vittorie, 4 pareggi e 7 ko) sia di gol realizzati (appena 3). E quando è riuscito a battere il portiere juventino, in due occasioni la sua Inter ha perso.

Una settimana fa, prima di Inter-Benfica, Lautaro Martinez credeva di essere rientrato in uno di quei tunnel che a volte aveva imboccato prima di diventare campione del mondo con l’Argentina. Periodi in cui la via del gol per lui era un sentiero tortuoso e battere il portiere avversario una specie di “missione impossibile”. Contro i portoghesi invece ha segnato la rete del 2-1, quella che ha infuso una bella dose di tranquillità in un San Siro preoccupato dal momentaneo pari delle Aquile. Il Toro ha così interrotto un digiuno di 8 incontri con la maglia nerazzurra. Il tutto non considerando le due amichevoli disputate con la maglia dell’Argentina, le gare contro Panama e Curaçao nelle quali non aveva segnato. Il momento difficile, adesso che ha esultato sia contro il Benfica sia domenica a Empoli, sembra alle spalle e Lautaro vuole inanellare un’altra serie di prestazioni importanti come quella a inizio 2023.

Lautaro nel 2022-23 è a quota 19 reti ovvero a -6 dal suo record personale di 25 centri firmato lo scorso anno. Per tagliare il traguardo ha a disposizione 7 incontri di campionato, la semifinale di ritorno di Coppa Italia di stasera e la doppia semifinale di Champions contro il Milan del 10 e del 16 maggio. Più le eventuali finali delle due coppe, da conquistare sul campo. In tutto 10 o 12 match. Nel 2023 il Toro è già a quota 11 gol e soprattutto per il terzo campionato di fila ha superato quota 15 in Serie A. E’ sulla strada di Mauro Icardi che ci è riuscito per 4 volte di fila. Ormai all’Inter è riconosciuto come un leader, un punto di riferimento per la squadra.

Lautaro: “Italia di alto livello. Dybala? Spero giochi dove è a suo agio”

L’attaccante dal ritiro dell’Argentina a Bilbao: “Con gli Azzurri test importante. Non ho parlato con Paulo del suo futuro”. Intanto Correa pubblica una foto con la Joya…

Lautaro Martinez e Paulo Dybala stanno condividendo il ritiro dell’Argentina a Bilbao, ma gli sviluppi suggeriscono che i due possano finire per condividere gli allenamenti anche ad Appiano Gentile, all’Inter. Proprio dalla Spagna arrivano le parole del Toro, intervistato da Tyc Sports sul momento dell’Albiceleste. Tra le varie domande, non sono mancate quelle sulla Joya.

L’AUSPICIO— L’attaccante dell’Inter in realtà ha cercato di schivare le provocazioni di mercato, sottolineando però quanto si auguri il meglio per Dybala: “Abbiamo parlato di tante cose, ma senza toccare l’argomento del suo futuro. Deciderà quando queste partite saranno finite. È un giocatore con qualità e personalità e spero che giochi dove si sente più a suo agio, dove è felice”.

L’ITALIA—Tornando sulla nazionale, l’Argentina è attesa l’1 giugno a Wembley per affrontare l’Italia, su cui Lautaro si è espresso con rispetto nonostante il pasticcio contro la Macedonia del Nord: “Sarà una partita importante per noi per quello che significa la nostra avversaria, al di là del fatto che è stato esclusa dal Mondiale. Conosciamo le loro caratteristiche e i loro giocatori, sono una rivale di alto livello. Ci aspetta un test molto importante per vedere a che punto siamo”. Il Toro non nasconde infine una certa emozione per il primo Mondiale della sua vita, Qatar 2022: “Sono un po’ ansioso, è un sogno che ho fin dall’infanzia. Con la mia famiglia parlo costantemente di questo, loro sono tutti appassionati di calcio. Speriamo di poter lasciare un buon ricordo”.

FUTURI COMPAGNI?—A metà pomeriggio, invece, Joaquin Correa ha pubblicato una storia su Instagram con una fotografia in compagnia proprio di Dybala. Certo, sono entrambi convocati dall’Albiceleste, ma la sensazione che quest’intesa possa superare i confini della nazionale è piuttosto netta.