Bonucci annuncia il ritiro: “Ho dato sempre il meglio di me, ora un’ultima battaglia”

Il Fenerbahçe ha comunicato l’addio al calcio del difensore azzurro, per anni leader della Juventus e della Nazionale. Si gioca il campionato turco con il club nella partita che chiude il torneo

È arrivato il momento di dire addio al campo per Leonardo Bonucci. Il Fenerbahçe, club turco nel quale il 37enne difensore ex Juventus e Nazionale milita, ha annunciato tramite i propri canali ufficiali che quella contro l’Istanbulspor – in programma alle 18 – sarà l’ultima partita dell’azzurro: “Il difensore italiano Leonardo Bonucci, che si è unito alla nostra squadra durante il mercato invernale, concluderà la sua carriera calcistica attiva” scrive il club. “Ho visto in lui le doti da leader, dentro e fuori dal campo” ha commentato Mert Hakan Yandaş, numero 8 dei gialloneri.

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Bonucci chiude una carriera gigantesca, con all’attivo 1 campionato europeo con l’Italia nel 2021 (in azzurro 121 presenze e 8 reti), 9 scudetti (di cui otto con la Juventus), 4 coppe Italia e 5 Supercoppe italiane (tutto in bianconero), più due finali di Champions perse sempre con la Juve, ha dichiarato: “Ho cercato sempre di dare il meglio dentro e fuori dal campo, è stato un onore fare parte di questa splendida famiglia. Ringrazio tutti e voglio chiudere la mia carriera con un altro titolo. Combatteremo un’ultima battaglia”. Già, perché il Fenerbahçe è ancora in lotta per il campionato e l’ultima partita di Leonardo potrebbe essere decisiva.

Perché Bonucci fa causa alla Juve (con l’eventuale risarcimento in beneficenza)

Le argomentazioni su cui punta l’ex capitano bianconero per far valere in giudizio le sue ragioni

Leonardo Bonucci è intenzionato a portare avanti l’azione legale nei confronti della Juventus, a seguito del trattamento ricevuto nel pre campionato mentre si allenava con i fuori rosa.

L’ex difensore bianconero, attraverso i suoi avvocati Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, ha presentato richiesta di risarcimento danni denunciando una serie di aspetti che – secondo il suo punto di vista – non gli avrebbero consentito di svolgere al meglio la preparazione, subendo quindi dei danni di natura professionale e d’immagine. 

Secondo quanto filtra, il calciatore intende andare avanti non per una guerra personale contro il club (che lo ha estromesso dal progetto tecnico un anno prima dalla scadenza del suo contratto) quanto per principio, anche per tutti quei calciatori che si ritrovano spesso nella stessa situazione e – come denunciato qualche settimana dall’Associazione italiana calciatori – non hanno la possibilità e la forza di reagire. Nell’istanza di arbitrato presentata dai legali di Bonucci, in cui Massimo Chioccia è stato nominato come arbitro di propria designazione, si fa leva sulle ampie differenze rispetto alle attività garantite ai calciatori calciatori della rosa: allenamenti serali in orari differenziati rispetto a quelli della prima squadra, assenza di tecnici appartenenti allo staff della prima squadra ma solo del settore giovanile, inaccessibilità a palestra, piscina e ristorante del club o comunque senza un’adeguata assistenza. 

Bonucci, il tempo stringe. L’Union, la Lazio, il last minute Genoa. E in testa il sogno Europeo

L’ex capitano Juventus entro venerdì deve decidere se restare da fuori rosa o se andare a giocare altrove, puntando alla convocazione alla prossima manifestazione continentale

A meno che non voglia rimanere ad allenarsi alla Continassa, fuori rosa, è cominciata l’ultima settimana di Leonardo Bonucci alla Juventus. Il difensore è fuori dal progetto ed entro venerdì dovrà scegliere la sua nuova destinazione: si è mosso poco in realtà fino a ora, soprattutto perché il difensore ha voluto tenere alta l’asticella delle pretendenti. L’Union Berlino è il club che ha fatto più le cose per bene, con tanto di corteggiamento e proposta da firmare sul tavolo, ma il giocatore ha preso tempo: la verità è che spera ancora di rimanere in Serie A. 

Per qualche settimana Bonucci ha dato la sensazione di voler aspettare la Lazio. A Sarri un altro difensore tornerebbe utile, ma sulla candidatura specifica ha delle riserve, che vanno dalle caratteristiche del calciatore alle garanzie sul rendimento a fasi alterne. Leo vuole essere protagonista all’Europeo dell’estate prossima, di conseguenza avrebbe bisogno di giocare con continuità. Garanzia che non avrebbe alla Lazio e neanche alla Roma, dove a quanto pare negli ultimi giorni avrebbero pensato anche a lui per rinforzare il reparto arretrato. La Fiorentina è alla ricerca di un difensore mancino, l’ipotesi Bonucci non l’ha mai approfondita. Piuttosto il Genoa, che dovrà completare la rosa in questo finale di mercato, resta alla finestra per tentare l’assalto last minute. Qualche altro club potrebbe palesarsi nelle ultime 48 ore di mercato, nel momento in cui Leo sarà obbligato a fare una scelta definitiva. L’Union Berlino intanto resta alla finestra, ma non è più così ben disposto ad aspettare ancora.

Juve, Bonucci annuncia l’addio: “Tra un anno si chiuderà un’era…”

Il capitano Leonardo Bonucci bianconero anticipa la decisione nello speciale del club sulle sue 500 presenze: “Vivere questa maglia è stato come vivere per 12 anni in un sogno”

“Quando il prossimo anno smetterò di giocare si chiuderà un’era di difesa, di modo di interpretare la difesa all’italiana”. Il capitano della Juventus Leonardo Bonucci, 36 anni, in bianconero dal 2010 con la parentesi di un anno al Milan, annuncia così, tra le righe, la data scelta per l’addio: tra un anno, l’estate 2024. Sembra l’addio al calcio giocato: non lo sarà necessariamente, secondo quanto risulta, ma alla Juventus sì. Lo ha detto nello speciale che il club gli ha dedicato con una intervista in quattro spezzoni sul proprio canale Youtube per celebrare le sue 500 presenze con la maglia della Vecchia Signora.

La tempistica indicata da Bonucci non è una sorpresa in termini assoluti, alla luce anche del contratto che lo lega alla Juventus proprio fino alla fine della stagione 2023-24, quando avrà 37 anni, ma è la prima volta che lui stesso ne parla come di una decisione già assunta. “Da bambino quando rincorri il pallone hai il sogno di vestire una maglia come quella della Juve e riuscirci per 500 volte significa aver fatto la storia della Juve ed è una grande emozione”, ha aggiunto, lungo la carrellata attraverso 19 momenti (19 come il suo numero di maglia) che hanno segnato la sua storia con la Signora. “Vivere questa maglia è stato come vivere per 12 anni in un sogno e dentro di me c’è sempre quel bambino che è felice di scendere in campo perché era il suo sogno”.

L’allenatore della Juve Massimiliano Allegri aveva risposto a una domanda sul possibile ritiro di Bonucci nella conferenza stampa precedente alla partita con la Cremonese: “La fine della carriera spetta singolarmente a ognuno. Leo è un ragazzo intelligente e sceglierà per il suo futuro – aveva detto il tecnico livornese -. L’altro giorno ha raggiunto un traguardo storico e in pochi l’hanno fatto. Sono orgoglioso e contento di aver lavorato con lui per tanti anni, anche con battibecchi ma in questi anni è stato un giocatore straordinario.

Bremer è solo l’ultimo: Juve, per guai muscolari già fermi in otto, perse più di 20 partite

Il dettaglio caso per caso tra affaticamenti, lesioni e sovraccarichi: già colpito un terzo dell’organico, un’assenza e mezzo di media per ogni partita. Senza considerare gli infortuni traumatici che fin qui hanno privato Allegri di Chiesa e Pogba.

I giocatori della Juve continuano a cadere come foglie. La lesione al bicipite femorale della coscia sinistra che fermerà Gleison Bremer per tre settimane aggiorna il tassametro degli infortuni stagionali bianconeri. E se su quelli di natura traumatica spesso c’è poco da aggiungere, si prestano invece a molte più discussioni – soprattutto sulla bontà del lavoro fisico svolto – quelli di natura muscolare. Che con il brasiliano toccano quota otto giocatori colpiti, praticamente un terzo della rosa, in due soli mesi di stagione. Fuori scala.

Oltre al brasiliano al momento ai box ci sono Mattia De Sciglio, per una lesione al retto femorale della coscia destra che lo tiene fuori già da tre partite, e Angel Di Maria, adesso per una lesione al bicipite femorale della coscia destra che al momento gli ha fatto saltare una partita, ma quattro ne aveva già saltate tra agosto e settembre per una lesione all’adduttore della coscia sinistra. Una frequenza di infortuni di questo tipo il Fideo non ce l’aveva mai avuta in carriera.

Prima di loro era già toccato a Tek Szczesny, che per motivi muscolari (senza considerare il successivo guaio alla caviglia) ad agosto ha saltato due partite: lesione all’adduttore lungo della coscia sinistra. A Leonardo Bonucci, fuori tre partite a fine agosto per un affaticamento al flessore. A Manuel Locatelli, fuori tre partite a settembre per un affaticamento muscolare. Ad Adrien Rabiot, fuori tre partite nello stesso periodo per un sovraccarico al soleo del polpaccio sinistro. E ancora nel cuore di settembre ad Alex Sandro, due partite di stop per un problema all’adduttore.

Mettendo insieme i guai di tutti e otto in questi due mesi si arriva a 21 partite saltate per infortuni di natura muscolare su 14 partite giocate, una media di un’assenza e mezza a partita. Tenendo presente che De Sciglio salterà con ogni probabilità un’altra partita (con l’Empoli), Di Maria almeno altre tre (Empoli, Benfica e Lecce) e Bremer almeno altre quattro (Empoli, Benfica, Lecce e Psg), si arriverà a 29 gare di assenza, anche nell’auspicabile caso in cui non si aggiungessero altri infortuni.