Il centravanti della Norvegia: “Lavoro da anni per raggiungere il Mondiale, da quando sono nato non ci siamo mai stati”. E sul collega dell’Inter: “Se gioca con gli azzurri avrà di sicuro delle qualità”
Cappellino bianco da baseball al contrario, i capelli biondi lunghissimi che scivolano sulla tuta della Norvegia, risate concesse con generosità alle domande dei giornalisti italiani. Ecco a voi Erling Haaland, il più forte centravanti del mondo, pronto per la prima volta a conoscere San Siro da avversario. “Ci sono stato due volte da spettatore – racconta divertito – una per una partita del Milan e una per il concerto dei Coldplay del 2017. Mi è piaciuto più il secondo”. Gli piacerà ancora di più andare al Mondiale: “Ci resta un ultimo passaggio prima di festeggiare, prima di realizzare un sogno. Andiamo con calma, passo dopo passo”. Dai, mica l’Italia può vincere 9-0: “Ho abbastanza esperienza per dire che nel calcio niente è scontato. Sicuramente sento la responsabilità in questo momento, so che molto delle fortune della squadra è sulle mie spalle.
È una colonna del Manchester City, è un campione inarrivabile. Ma siccome passa spesso le vacanze in Italia, è inevitabile chiedergli se pensi a un futuro in Serie A: “Mi piace l’Italia, non si sa mai cosa può succedere in futuro anche se in questo momento sto bene dove sto”. Ha raccolto più gol (53) che presenze (47) nella Norvegia, segnando 14 reti nelle qualificazioni. Sorride all’idea di essere il Migliore: “Immagino che vi piacerebbe che io parlassi di me in un certo modo… Non ci casco, nemmeno stavolta. Io mi concentro solo sul mio lavoro, che consiste nel fare più gol possibili. Lascio agli altri il diritto di giudicarmi”. A Milano proverà a battere il compagno di club Donnarumma: “È uno dei più bravi portieri del mondo e un ottimo ragazzo. Ma non sento particolari sensazioni nell’affrontarlo. Ho provato emozione solo quando ho giocato contro il Borussia Dortmund, che era la mia ex squadra”.