Il giovane classe 2003 entra e al 70′ fa segnare Pellegrini, il centrocampista del Bayern evita il k.o a una spenta Germania
E niente, non c’è partita ufficiale in cui la Germania riesca a battere l’Italia. Mondiali, Europei, adesso anche la Nations. Siamo la loro maledizione. Ci voleva, dopo l’imbarcata di Wembley. Un 1-1 che dà un po’ di respiro a Mancini e rischiara l’orizzonte. Niente di speciale, i problemi restano tutti, forse i tedeschi hanno un po’ sottovalutato l’impegno, o forse l’Argentina li aveva illusi: ma alla fine è stata l’Italia a giocar meglio e meritare di più. Un 1-1 tutto nel secondo tempo. Vantaggio di Pellegrini su entrata inarrestabile da destra di Gnonto (25’), il deb 18enne entrato alla grande, e pari immediato di Kimmich (28’), quasi una reazione d’orgoglio dei tedeschi che non ci stavano a perdere ma non hanno incantato. Bene tra gli azzurri Pellegrini, ma quando si accentrava da trequartista (un suggerimento da non trascurare). Bene Scamacca, centravanti d’area e da manovra, bene anche Florenzi che – diversamente da altri colleghi meno famosi – alla maglia ci tiene. Meno positivi Bastoni, Cristante e Biraghi. Tedeschi tenuti in piedi da Kimmich, ma anche per loro c’è da lavorare. Martedì sfida all’Ungheria momentaneamente in testa dopo il successo a sorpresa sugli inglesi. Turnover inevitabile, ma l’impressione è che Gnonto non uscirà tanto presto.
Bene Scamacca, centravanti d’area e da manovra, bene anche Florenzi che – diversamente da altri colleghi meno famosi – alla maglia ci tiene. Meno positivi Bastoni, Cristante e Biraghi. Tedeschi tenuti in piedi da Kimmich, ma anche per loro c’è da lavorare. Martedì sfida all’Ungheria momentaneamente in testa dopo il successo a sorpresa sugli inglesi. Turnover inevitabile, ma l’impressione è che Gnonto non uscirà tanto presto.