Il contratto del francese scadrà a giugno, poi deciderà lui cosa fare. Quest’anno sta segnando come al solito ed è alla terza stagione in doppia cifra. Furlani apre alla permanenza dell’attaccante. Olivier Giroud è fermo davanti a due porte socchiuse.
Da un lato c’è lo stemma del Milan, il club che l’ha preso per mano da campione d’Europa in carica e gli ha regalato uno scudetto; dall’altro lato c’è un punto interrogativo grosso così. Un punto che sa di futuro, perché a settembre il francese toccherà 38 anni e quindi è tempo di bilanci. Continuare? Smettere? Strappare l’ultimo contratto negli Stati Uniti o magari in Francia? Al momento la punta sta ancora riflettendo.
Il legame con i rossoneri scadrà a giugno. Furlani, dopo la sfida vinta contro il Rennes, ha parlato così dei prossimi mesi, facendo leva sulla decisione da prendere: “Forse è un po’ presto per parlarne, ma se Giroud vuole restare la porta è aperta…”. Anche a 38 anni. Anche per un’ultima stagione. Soprattutto perché il francese sta continuando a buttarla dentro con continuità: già 12 gol in 28 partite. Terza annata di fila in doppia cifra in campionato, dove è terzo sul podio dei bomber dietro Lautaro Martinez e Vlahovic, un 26 e un 24enne. Se Giroud sta vivendo una seconda giovinezza, i meriti vanno condivisi anche con Pioli, uno che l’ha sempre valorizzato e messo al centro della scena. OG l’ha ripagato con la sua vicinanza nei momenti bui, come raccontato anche alla Gazzetta a metà gennaio: “Quando era nella tempesta gli ho parlato, dandogli sempre il mio sostegno”. Così fanno i leader. I bomber dal guizzo a portata di piede. Giroud è arrivato a Milano per spezzare la maledizione del numero nove e ci è riuscito. Da quando veste rossonero ha segnato 44 gol in 113 partite. Solo con l’Arsenal ne ha segnati di più (105), ma ha giocato cinque anni e mezzo.