Simeone dopo Atletico-City: “Chi ha grande lessico loda con disprezzo, non siamo stupidi”

Dopo lo 0-0 del match di ritorno dei quarti di Champions contro il Manchester City, Simeone risponde alle domande dei giornalisti sulle frasi utilizzate da Guardiola una settimana fa: “Non devo dire la mia se qualcuno parla bene o meno bene di me. A volte chi ha grande lessico è intelligente e ti loda con disprezzo. Noi forse abbiamo meno lessico, ma non siamo stupidi”

Atletico Madrid-Manchester City è stata anche la sfida tra Guardiola e Simeone e le due diverse filosofie di calcio. All’andata, Pep aveva fatto una battuta sul ‘5-5-0 preistorico’ del Cholo, spiegando poi solo dopo il match di ritorno che non si fosse trattato di una critica: “Non ho mai criticato l’Atletico. Ho solo detto che quando una squadra difende con tanti uomini è molto difficile segnare: è pura logica”, ha detto Guardiola. E Simeone ha risposto così alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sulle frasi usate dall’allenatore del Manchester City: “Se Pep mi ha mancato di rispetto? Non devo dire la mia se qualcuno ha parlato bene o meno bene di me. Molte volte chi dispone di grande lessico è intelligente nel lodarti ma con disprezzo. Noi forse abbiamo meno lessico, ma non siamo mica stupidi”.

Probabili formazioni Inter-Hellas Verona

Dopo la vittoria dell’Allianz Stadium contro la Juventus, i nerazzurri ospitano il club gialloblù a San Siro, con fischio d’inizio alle ore 18. Senza lo squalificato Lautaro Martinez, Inzaghi dovrebbe affidarsi a Correa, in vantaggio su Sanchez, per affiancare Dzeko. Tudor col dubbio Barak: pronto Bessa per affiancare Caprari.

Una vittoria che ha riacceso l’entusiasmo quella contro la squadra di Massimiliano Allegri: l’Inter, attualmente a meno quattro dal Milan capolista ma con una gara da recuperare, ospita a San Siro l’Hellas Verona di Igor Tudor, alle ore 18. Simone Inzaghi dovrà fare a meno di Lautaro Martinez, squalificato, e dovrebbe affidarsi alla coppia composta da Dzeko e Joaquín Correa. L’ex Lazio è in vantaggio su Sanchez per una maglia da titolare. Dimarco, invece, dovrebbe concedere un turno di riposo a Bastoni. Tornato alla vittoria nell’ultimo turno, l’Hellas Verona cerca continuità e vorrà riscattare la sconfitta dell’andata. Igor Tudor ha un dubbio in attacco: se Barak non dovesse farcela, Bessa dovrebbe affiancare Caprari, alle spalle di Giovanni Simeone.

Dybala strizza l’occhio al Milan, ma c’è il problema ingaggio

Dybala al Milan. Qualcosa di più di una fantasia, ma ancora lontani dalla realtà. Radiomercato, a sorpresa, parla di una preferenza dell’argentino per la squadra rossonera in caso di permanenza in Serie A. Il Corriere dello Sport riporta, infatti, che la Joya preferirebbe approdare a Milanello piuttosto che accasarsi all’Inter dove ritroverebbe Marotta. Dybala farebbe certamente comodo alla squadra di Pioli, ma c’è un ostacolo quasi insormontabile: l’ingaggio. Almeno il doppio rispetto a quello che Maldini ha fissato come tetto salariale, ossia i 4,5 milioni di euro all’anno massimi. Si potrebbe fare un’eccezione come fatto con Ibrahimovic (7 milioni a stagione), ma potrebbe minare gli equilibri all’interno dello spogliatoio.

Scelta da valutare nei minimi dettagli, ma intanto il trequartista argentino ha fatto l’occhiolino al Milan. Dybala tramite i suoi agenti ha fatto capire la propria disponibilità a parlarne e ora la palla è tra i piedi di Maldini, Massara e Gazidis. Poi toccherà a Elliott dare l’ultima parola sul piano economico perché a livello tecnico l’operazione pare indiscutibile. Il numero 10 della Juve a parametro zero, infatti, sarebbe un grande rinforzo per l’attacco di Pioli, forse il giusto regalo per la qualificazione in Champions, ormai praticamente certa.

Inter un po’ spiazzata, ma alla finestra. Marotta negli ultimi giorni ha parlato più volte con Antun, il procuratore di Dybala, ma deve combattere con le casse dei nerazzurri e far quadrare i conti. Anche qui trattativa non facile, nonostante gli ottimi rapporti, e in stallo. L’alternativa per la Joya è sempre l’estero, al momento la priorità, ma sembrano esserci poche soluzioni. Snobbato in Spagna da Barcellona e Real Madrid, resta la Premier League e il Psg. In Inghilterra la destinazione più accreditata, ma anche Manchester United e Tottenham stanno valutando e aspettando tempi migliori.

De Bruyne lo abbatte: vince il City di misura

Atletico fa le barricate e la tattica gli dà ragione per settanta minuti. Poi Guardiola fa i cambi giusti e da un guizzo di Foden nasce il gol del belga

Per 70 minuti sembrava che Simeone avesse trovato l’arma giusta per strappare uno 0-0 sul campo del City, un pari che avrebbe avuto il valore di una vittoria. Tutti dietro per salvare la porta e per la qualificazione si rimanda tutto alla sfida di ritorno a Madrid. Ma è bastata una crepa nel muro, sfruttata da De Bruyne, per far crollare il castello di illusioni di Simeone. Vince il City, anche se di misura, ma al ritorno l’Atletico non potrà limitarsi a difendere per ribaltare questo 0-1 e conquistare le semifinali.

Le filosofie di gioco di Guardiola e Simeone sono perfettamente riprodotte in campo, fin da subito. Come previsto. Il City ruba la palla quando l’arbitro fischia l’inizio e non la molla più, l’Atletico si accartoccia attorno alla propria area di rigore e da lì non si schioda neppure con le cannonate. Ne viene fuori una gara che per gli amanti del calcio spettacolo è un autentico tormento. Perché il muro eretto dagli spagnoli non fa passare uno spillo e così il Manchester si ritrova a pascolare a venti metri dalla porta senza riuscire mai a rendersi davvero pericoloso. Gli errori di Rodri (troppi) e, a un certo punto, perfino quelli di De Bruyne sono il sintomo del nervosismo crescente del City. A parte i dubbi per un contatto Koke-Silva al 13′, non ci sono brividi. Il possesso palla del City è attorno al 70%, ma alla fine del primo tempo è chiaro a tutti che non basterà comandare il match per vincere. I cultori del calcio “alla Simeone” gongolano invece per la parziale impresa dell’Atletico di non avere concesso nulla al Manchester.