Sprint rossonero, poi nerazzurri campioni d’inverno fino alla svolta del derby e del recupero perso a Bologna
Ultima fermata scudetto. Il campionato più combattuto degli ultimi anni non ne vuole sapere di tirare giù la saracinesca. Milan e Inter sono ancora distanziate da due punti, con i rossoneri in vantaggio negli scontri diretti: basta un pareggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo per urlare di gioia.
L’incertezza, che ha dominato l’intera stagione, ne governa anche il finale. Un’altra settimana di tensione, di passione, di scongiuri e di proclami, e tutta Milano pronta a vivere giorni di autentiche emozioni.
Che si sia trattato di un campionato “strano” lo dice l’incipit. La Juve, che tutti si aspettavano protagonista dopo il ritorno di Allegri in panchina, ha iniziato balbettando e dando segni non proprio confortanti. A sfruttare il momento-no dei bianconeri è stato in particolare il Napoli di Spalletti, capace di inanellare otto vittorie consecutive. Alla nona, però, è arrivato il pareggio all’Olimpico contro la Roma e così si è rifatto sotto il Milan che ha agganciato in vetta i ragazzi di Spalletti. I rossoneri hanno stupito in avvio: squadra molto giovane, nessun vero campionissimo in gruppo (a parte Ibra), eppure un gioco frizzante, tutto pressing e verticalizzazioni. Lentamente, dopo aver digerito l’abbuffata per lo scudetto 2021 e dopo aver metabolizzato l’addio di Antonio Conte e lo sbarco in panchina di Simone Inzaghi, anche l’Inter ha cominciato a ingranare, tanto da diventare la favorita per quasi tutti gli esperti: squadra solida, esperta, uomini decisivi in ogni reparto, da Brozovic a Perisic, da Lautaro a Dzeko. La cavalcata nerazzurra, partita in autunno, ha avuto il suo momento di massimo splendore all’inizio dell’inverno. L’Inter si è presa il traguardo dello scudetto d’inverno e ha dato a tutti gli avversari una chiara dimostrazione di forza. Nel frattempo il Milan si è preso un po’ di tempo per rifiatare e rimettere energie nel serbatoio: non si può mica sempre andare a mille all’ora.