Milan-De Ketelaere, ci siamo: contratti pronti, si attende il semaforo verde

Ulteriori passi avanti per lo sbarco in rossonero del 21enne trequartista. Da risolvere gli ultimi dettagli, possibile fumata bianca già in giornata. Il giocatore pronto a volare a Milano già domani

Nuovi passi avanti in mattinata per De Ketelaere al Milan. Il Bruges è orientato a dire sì all’offerta del Milan per Charles e oggi potrebbe essere davvero il giorno della stretta di mano. Tra le parti c’è ancora tensione ma mancano solo pochi dettagli burocratici, legati a piccole formalità col Milan e ad accordi economici da risolvere tra il club belga e l’agente del calciatore. CDK in ogni caso è sempre più vicino a diventare un calciatore del Milan. L’accordo può essere cosa fatta già in giornata, contratti e documenti sono pronti, i club li stanno esaminando e se tutto andrà come deve, arriverà la fumata bianca.

Il costo del trasferimento sarà, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, di 32 milioni più 3 di bonus e una percentuale sul margine della rivendita a favore del Bruges, come da tradizione nei trasferimenti internazionali. In sostanza, se il Milan dovesse vendere Charles a una somma superiore ai 32 milioni, una parte del guadagno andrebbe a favore del Bruges.

Sembra così destinata a dover essere premiata la volontà di Milan e De Ketelaere, decisissimi a garantirsi fedeltà reciproca. Charles è stato da sempre molto sicuro di venire a Milano. Il Milan ha sempre avuto CDK come prima opzione per la trequarti. Pioli non vede l’ora di averlo a Milano.Anche De Ketelaere ormai conta le ore. Pur consapevole che manca ancora qualche dettaglio per chiudere l’accordo, il belga si è organizzato per viaggiare verso Milano già domani. Insomma, siamo oltre l’ottimismo.

De Ligt: “Scelsi la Juve di Sarri per giocare un calcio offensivo”

“Credevo di trovare uno stile più simile all’Ajax – ha spiegato l’ex bianconero – ma purtroppo dopo un anno è andato via”. E sulla posizione in campo…

Altra intervista, altre parole al vetriolo. L’ex difensore bianconero Matthijs De Ligt, fresco di cessione al Bayern Monaco, parlando a Espn non ha infatti risparmiato nuovi commenti assai poco zuccherini intorno alla sua esperienza juventina. A partire dalla rivelazione del motivo per cui decise di vestirei colori bianconeri nell’estate del 2019: “Scelsi di andare alla Juve con l’idea di giocare un calcio più offensivo perché l’allenatore era Sarri: ha una grande reputazione per ciò che ha fatto con Napoli e Chelsea e pensavo di trovare uno stile più simile all’Ajax. Purtroppo dopo un anno è andato via”.

Anche la posizione in campo in cui è stato impiegato soprattutto nelle ultime due stagioni è bersaglio di critiche: “Penso di stare meglio sul centro-destra, mi sento più a mio agio – ha spiegato il difensore olandese -. All’inizio alla Juve è stato difficile giocare a sinistra, poi a metà stagione io e Bonucci ci siamo invertiti. Eravamo una buona coppia, abbiamo vinto lo scudetto. Nel secondo e terzo anno poi sono tornato a giocare spesso a sinistra. Non è che non ci volessi giocare, sia chiaro, ma sapevo di essere più sicuro giocando a destra. È stato comunque importante per il mio sviluppo”.

Infine il difensore ha sottolineato le differenze fra il suo gioco quando militava nell’Ajax e quando è sbarcato a Torino: “All’Ajax pressavo molto forte, prendevo rischi. Alla Juve era diverso. Giocavo più all’indietro, un modo di difendere diverso. Il ritmo in generale in Italia è più lento, quindi si può stare più dietro. E visto quanto ha vinto la Juve in Italia, penso sia il modo giusto”.

Svolta Milan, De Ketelaere vicinissimo

Rossoneri e Bruges vicini come non mai: si punta a chiudere tra oggi e domani. Per il trequartista un contratto quinquennale non lontano dai 2,3 milioni a stagione

La trattativa per Charles De Ketelaere è probabilmente alla svolta definitiva. Il Milan nell’incontro di ieri ha alzato la sua offerta al Bruges e ormai si punta a chiudere tra oggi e domani, considerato che il Bruges sembra assolutamente disposto a fare il passo decisivo. I due club si sono visti ieri a Lugano e una risposta del Bruges è attesa a breve. Possibile quindi una chiusura a 31 milioni più 4 di bonus, soluzione che accontenta il club belga, molto duro fino alla fine nel braccio di ferro col Milan. L’ultimo scoglio sembra riguardare l’equilibrio tra parte fissa e bonus, certo non insuperabile ma comunque da non sottovalutare in una trattativa così delicata. Entrambe le parti però ora lasciano intravedere ottimismo. Insomma, affare non ancora fatto – manca ancora un accordo definitivo – ma decisamente più vicino: De Ketelaere in rossonero firmerebbe un contratto quinquennale non lontano dai 2,3 milioni a stagione. Il Milan aspetta una risposta all’offerta, che arriverà ragionevolmente stasera o domani.

Mai il belga, insomma, era stato così vicino al Milan come oggi. Decisive la sua volontà e la decisione del Milan di fare un passo sostanziale, quello valutato attentamente per giorni. Pioli potrebbe quindi avere il giocatore a disposizione al ritorno della trasferta in Austria. Il Milan giocherà questa sera alle 19 contro il Wolfsberger a Klagenfurt, penultima amichevole internazionale della sua preparazione estiva.

Terminato l’incontro per De Ketelaere

Milan-Bruges, Terminato l’incontro per De Ketelaere: non c’è ancora accordo. Maldini e Massara a Lugano hanno provato a chiudere la trattativa con la dirigenza belga: stretta finale, ma non tutto è stato risolto

La trattativa tra il Milan e il Bruges per il trasferimento in rossonero di Charles De Ketelaere è arrivata alla stretta finale, ma non è ancora conclusa, in un senso o nell’altro. Giornata importante, comunque, nel lungo corteggiamento al 21enne talento nerazzurro: oggi c’è stato un incontro – già terminato – tra la dirigenza milanista e quella belga. Obiettivo: provare colmare la distanza tra le parti (30 milioni più 2 di bonus l’offerta, almeno 35 la richiesta). Ma manca il lieto fine: non è ancora stato raggiunto un accordo.

Il d.t. Paolo Maldini e il d.s. Frederic Massara hanno fissato questo vertice a Lugano, come anticipato da Sportitalia. In un hotel della città svizzera hanno incontrato Vincent Mannaert – il direttore esecutivo del Bruges – ma non è arrivata la tanto attesa fumata bianca. Di certo, De Ketelaere negli ultimi giorni è rimasto ai margini nella sua attuale squadra (che ha già disputato la Supercoppa nazionale e la prima giornata di campionato), perché mentalmente sotto pressione per via delle voci di mercato. Da capire quali saranno le decisioni del Milan nel caso l’affare De Ketelaere non si chiudesse in tempi brevi: il piano B porta a Hakim Ziyech del Chelsea, anche con un acquisto a titolo definitivo e non con un prestito.

Il Milan ci crede. Ma tra i rivali ci sono Psg e Barça

Il 18enne centrocampista dell’Aston Villa è l’alternativa a Sanches e ha già detto un primo sì. Per averlo è lotta coi top team europei

Come per il portoghese del Lilla, la spesa per arrivare a Chukwuemeka si aggira sui 15 milioni: l’Aston Villa vorrebbe incassarne 20, ma il suo gioiellino tra un anno andrà in scadenza di contratto e non c’è troppo margine per fare gli schizzinosi. In comune con Sanches, poi, l’inglese nato in Austria da genitori nigeriani ha i segni particolari da predestinato: anche Renato, prima di deprimersi al Bayern e di rinascere al Lilla, aveva bruciato le tappe con il Benfica. Lui campione d’Europa con il Portogallo nel 2016, Carney campioncino d’Europa con l’Inghilterra Under 19 lo scorso giugno: tre gol, di cui uno nella finale con Israele. Le strade si separano invece quando si pesano gli ingaggi: i 6 milioni chiesti da Sanches (molti di più di quelli che guadagnerebbe Chukwuemeka) sono l’ostacolo più ingombrante tra lui e il Milan, specialmente adesso che si è fatto avanti il Psg. E proprio con i francesi il Diavolo dovrà vedersela per Chukwuemeka: le sue prospettive di crescita hanno attratto anche loro. Oltre al Barcellona e a svariati club di Premier League, tutte società che possono offrire molto più del Milan a un Aston Villa che sta ancora provando a tenere il suo gioiello. Piazze affascinanti, anche se quella rossonera, dove con i giovani in campo si vincono gli scudetti, seduce gli under 25 come una capitale da progetto Erasmus. Non a caso, Chukwuemeka ha già preso informazioni sulla possibile destinazione e il Milan ha incassato il suo gradimento. Un’ottima posizione per tentare il tiro come Carney quella volta a Londra: se poi finirà sul palo, c’è ancora tempo per riprovarci…

Pogba, infortunio durante l’allenamento della Juventus in America

Il centrocampista ha interrotto anzitempo la seduta di allenamento per un fastidio al ginocchio che lo ha costretto a lasciare il campo zoppicante. Il francese ha tranquillizzato i compagni alzando il pollice al momento dell’uscita dal terreno di gioco: per ora non sono previsti esami. E la conferma arriva anche da un video di Perin su Instagram

Prosegue la tournée americana della Juventus, con la formazione di Massimiliano Allegri che si è trasferita da Las Vegas a Los Angeles per preparare la seconda amichevole di questo tour in programma nella notte italiana tra il 26 e il 27 luglio contro il Barcellona a Dallas. I bianconeri si sono allenati per la prima volta nelle strutture della Loyola Marymouth University, una seduta di allenamento che ha fatto registrare lo stop di Paul Pogba. Il francese ha accusato un dolore al ginocchio dopo un movimento durante esercizio con la palla. Pogba è stato subito soccorso dallo staff medico che lo ha accompagnato fuori dal campo mentre i compagni hanno proseguito la seduta di lavoro. 

Uscito zoppicante dal terreno di gioco, Paul Pogba ha alzato il pollice per rassicurare i compagni e lo staff tecnico sulle sue condizioni: al momento la Juventus non ha previsto esami strumentali per il centrocampista, anche se resta da capire se il francese sarà costretto a osservare qualche giorno di riposo (in giornata i bianconeri hanno in programma una doppia seduta). 

La conferma che si è trattato solo du uno spavento ma senza conseguenze serie arriva indirettamente da un video che Mattia Perin ha postato su Instagram. Nelle  sue storie il portiere bianconero ha ripreso il rito di iniziazione di Pogba che canta in piendi davanti ai compagni e si sente Perin gridare: “Stai bene allora, fra’. Sta bene il ginocchio!”

Dybala? Non c’era spazio per lui e non c’era necessità

L’ad nerazzurro a Dazn: “Skriniar è fortissimo e non necessariamente va messo sul mercato. Bremer sfumato per motivi economici”

Beppe Marotta, ai microfoni di Dazn, ha fatto il punto sul mercato dell’Inter. “Dybala è un ragazzo serio e un professionista ma noi, gliel’ho detto in tempi non sospetti, eravamo e siamo a posto in quel reparto. Non c’era spazio per lui e non c’era necessità”. Il mancato arrivo di Bremer: “Ausilio lavorava da mesi su questo calciatore ma i nostri condizionamenti legati agli equilibri economici finanziari non ci hanno permesso di giungere a conclusione”. Su Skriniar: “E’ fortissimo e non necessariamente va messo sul mercato, c’è stata una richiesta e tutto sarà valutato ma i tifosi devono stare tranquilli

“Mi aspetto una stagione aggressiva, ricca di determinazione, di ambizione, di coraggio e voglia di fare. Vogliamo conquistare trofei e posizioni”.

Inter più forte delle altre squadre. “Difficile dire questo, perché tu credi di avere allestito una squadra forte ma poi devi fare i conti con quello che hanno fatto le altre squadre e quindi a mercato concluso potrei fare delle valutazioni. L’Inter deve sempre recitare un ruolo da protagonista al di là degli avversari. Deve necessariamente essere competitiva”.

Il ritorno di Lukaku. “E’ l’occasione anche per ringraziare i miei collaboratori, Ausilio e Baccin, che sono molto bravi. Sono quelle pagine belle del tanto vituperato mondo del calcio, laddove un calciatore che ti ha lasciato quasi improvvisamente poi sente il bisogno di ritornare tra gli amici, a indossare quella maglia gloriosa con cui hai vinto uno scudetto. Abbiamo avuto fortuna, quelle situazioni che portano a una coincidenza di fattori che hanno fatto sì che questo ritorno si potesse realizzare e questa è una cosa molto bella. L’ho ritrovato molto diverso, molto più leader e ancora più motivato. Ieri ho visto un allenamento nel corso del quale ha perso una partitella ed era molto arrabbiato. Questo significa un grande attaccamento verso il suo lavoro e sono molto contento che lui possa far parte del nostro gruppo”.

Milan, Tanganga obiettivo per la difesa: Paratici è a Milano

Oltre alla trattativa De Keteleare, priorità del mercato rossonero, i campioni d’Italia lavorano anche per un difensore: con il ds degli Spurs Paratici a Milano potrebbe esserci un’accelerata per Tanganga. A centrocampo è duello col Psg per Renato Sanches

Un nuovo difensore per Stefano Pioli. Tra gli obiettivi del Milan in questa fase del mercato c’è anche quello di rinforzare il reparto arretrato, con Maldini e Massara che stanno valutando diversi profili. Nelle prossime settimane si valuteranno le condizioni fisiche di Kjaer, di rientro dopo il brutto infortunio al ginocchio e il lungo stop, e in base a quelle si capirà il tipo di investimento che sarà necessario in difesa. Al momento uno dei nomi che maggiormente interessa al Milan è quello di Japhet Tanganga, centrale classe 1999 in uscita dal Tottenham. E con la presenza a Milano del ds degli Spurs Fabio Paratici – un viaggio con in programma diversi incontri di mercato – l’operazione potrebbe avere un’accelerata. Altro nome che piace e che il Milan segue con molta attenzione è quello di Evan N’Dicka, classe 1999 punto fermo (44 presenze nell’ultima stagione) dell’Eintracht Francoforte.

La priorità del mercato rossonero resta sempre quella di arrivare a Charles De Keteleare, il trequartista classe 2001 individuato come il profilo ideale per rinforzare per aumentare la qualità della rosa. Dopo il viaggio in Belgio di Maldini e Massara, Milan e Bruges continuano a lavorare per raggiungere l’intesa economica – che ancora non è comunque stata trovata – sul cartellino: dialoghi che proseguono in un clima positivo e cordiale, con i rossoneri che provano a far leva anche sulla volontà del giocatore di giocare a San Siro, nonostante le proposte di diversi club inglesi (Leeds su tutti). L’alternativa è Ziyech, in uscita dal Chelsea e per il quale sono stati già avviati i contatti nelle scorse settimane. Milan che in questo mercato è anche chiamato a sostituire il partente Kessié, passato al Barcellona a parametro zero: il nome da tempo in cima alla lista dei desideri del club è quello di Renato Sanches del Lille, conteso anche dal Psg. Il presidente del Lille ha ammesso che il portoghese partirà con destinazione Milano o Parigi, ma che ancora non è stato raggiunto l’accordo totale con nessuno dei dui club interessati.

Maldini e Massara, via alla missione belga per De Ketelaere. Intanto il Leeds…

Il tecnico del club di Premier Marsch: “Ci siamo spostati su altri obiettivi”. Obiettivo dei dirigenti rossoneri è definire la trattativa col Bruges: balla ancora qualche milione tra i 32 proposti dal Diavolo e gli oltre 35 della controproposta

La missione De Ketelaere è iniziata questa mattina, con Maldini e Massara diretti in Belgio per chiudere la trattativa per il talento belga: viaggio a Bruges con l’unico obiettivo di portare a casa l’accelerata definitiva per CDK, obiettivo numero uno del mercato rossonero, fantasista del 2001 reduce da un’annata da 18 gol e 10 assist, con il secondo campionato belga di fila vinto da protagonista. Dopo i 45’ giocati con l’Utrecht in amichevole, De Ketelaere non ha preso parte alla Supercoppa belga vinta contro il Gent domenica scorsa. Novanta minuti in panchina. Un punto importante sull’evoluzione della trattativa. Come il blitz di oggi.

LA TRATTATIVA —   

Il Milan presenterà un’offerta definitiva da 32 milioni di euro. Ovviamente i due dirigenti saliranno sull’aereo da soli e da soli torneranno, ma la missione belga è decisiva per capire come andrà a finire la trattativa. I rossoneri hanno fatto tutto per gradi, aumentando l’offerta settimana dopo settimana, da 20 a 32 milioni. Ora la palla passa al Bruges, che ne chiede 35. L’obiettivo è trovare il punto di incontro. Con il giocatore, tra l’altro, c’è già un accordo per un quinquennale da 2/2,5 milioni. Manca solo quello con il club. Un indizio ulteriore riguardo la trattativa l’ha dato Jesse Marsch, allenatore del Leeds, una delle squadre che aveva messo gli occhi su CDK: “Non abbiamo ancora finito con lui, ma ci siamo spostati su altri obiettivi, anche perché crediamo che non sarà disponibile”. Il belga vuole solo il Milan.

Cragno para anche la balbuzie: “Balbetto? Pazienza.

Per Cragno la lotta contro la difficoltà nel parlare è un affare importante. E infatti il nuovo estremo difensore del Monza ha deciso di scriverne, raccontando come ha affrontato la balbuzie da bambino e come lo sta facendo ora.

Nella scorsa stagione, il match tra Empoli e Cagliari è stato parecchio foriero di polemiche, anche per un confronto abbastanza inusuale tra due dei protagonisti, Patrick Cutrone e Alessio Cragno. L’attaccante era stato pizzicato in panchina ad insultare il portiere avversario per un problema che il toscano si porta dietro da quando è bambino: la balbuzie. Poi la questione si è sgonfiata con le scuse di Cutrone, ma ciò non toglie che per Cragno la lotta contro la difficoltà nel parlare sia un affare importante. E infatti il nuovo estremo difensore del Monza ha deciso di scriverne, in una lettera a Cronache di Spogliatoio intitolata semplicemente “Sì, balbetto”, in cui spiega come abbia affrontato il problema da piccolo e come lo sta facendo ora.

Ma con la sua voglia di prendere il problema di petto, Cragno è anche riuscito a diventare un modello per tante altre persone nella sua stessa situazione. “Sono questo: parlo, balbetto, vado in diretta tv e faccio le interviste balbettando. Capita che, una volta rientrato negli spogliatoi, trovi qualche messaggio su Instagram: ‘Ciao, ti ho visto, ma come fai? Io soffro del tuo stesso problema e mi vergogno nell’approcciare alle persone’. Ne patiscono, come me, oppure sono i genitori di quei ragazzi che hanno la mia stessa caratteristica. Mi dicono ‘grazie’ perché mi vedono sereno e prendono coraggio”. Un po’ come i difensori quando vedono che dietro di loro c’è un portiere che affronta il suo problema di linguaggio esattamente come fa con gli attaccanti avversari: senza paura.