Bastoni: “Nessuno rema contro Inzaghi. Polemica social? Inutile. Il cambio di Udine…”

Il difensore lancia segnali di compattezza: “Combattiamo tutti l’uno per l’altro. Skriniar? Sarà lui a prendere la decisione giusta”

Tutti uniti con Simone Inzaghi. Dopo le parole di Calhanoglu al termine della sfida contro il Barcellona – “Noi siamo sempre con il nostro allenatore, anche lui ha bisogno di una mano. Credo fosse contento oggi, ha visto che c’è una squadra che lotta per lui” – arrivano le dichiarazioni di Alessandro Bastoni, intervistato da Sportmediaset: “Una vittoria anche per lui? Sì, perché sono uscite voci che dicevano che qualcuno remava contro, ma non è mai stato così. Siamo un gruppo sano, tutti combattiamo l’uno per l’altro. Non ci sono mai stati problemi da questo punto di vista”.

Il difensore nerazzurro lancia dunque un segnale di compattezza: “È stato frustrante perdere tanti punti in campionato, sapevamo che c’era da cambiare qualcosa, ci siamo parlati arrivando alla conclusione che era importante esserci gli uni per gli altri”. L’Inter ora dovrà confermarsi nelle trasferte contro Sassuolo e Barcellona: ci si aspetta un clima infuocato al Camp Nou, i catalani stanno già scaldando l’ambiente. Anche tramite qualche polemica per il post di Bastoni su Instagram: “Non avevo motivo di prendermela né con Gavi né col mondo Barcellona. Non c’è bisogno di alimentare questa polemica inutile”, le parole del difensore.

La sostituzione contro l’Udinese sembra ormai alle spalle: “È stata una reazione forte per le cose che non venivano in campo, una frustrazione verso me stesso”. Da Bastoni anche un commento alla prestazione di Onana (“Ci ha aiutato tanto, se tutti lottiamo per l’altro possiamo fare grandi cose davvero”) e qualche parola per Skriniar, compagno di reparto: “Milan farà le sue valutazioni, si trova alla grande qui, sa che ha la stima di tutto il mondo Inter. Sarà lui a prendere la decisione giusta”.

Di Maria, tre regali che riaccendono la Juve: “Dare assist mi rende più felice del gol”

Argentino da record, c’è lui dietro tutte le reti al Maccabi Haifa: “Due partite di fila segnando tanto, è la mentalità che ci mancava”

Angel ha acceso la luce: la doppietta di Rabiot fa notizia ma i tre assist di Di Maria dietro a ognuno dei gol della Juve, e almeno altri due o tre che sono rimasti nei piedi dei compagni, danno un’aria completamente diversa alla squadra di Allegri: “A livello personale sono contento ma non fa la differenza, l’importante è aver aiutato la squadra a vincere. Grazie anche alla mentalità che ci ha portato alla seconda partita di fila da tre gol segnati e che ci mancava – ha detto a Sky a fine partita l’argentino, palesando una mentalità offensiva che spesso si dice manchi alla Juve -. La vittoria è la cosa più importante per il lavoro di squadra che c’è dietro e per come abbiamo lottato per cambiare il risultato”.

Da quando è in Champions League, ormai quindici stagioni, nessuno ha dato più assist dei 35 confezionati da Angel Di Maria, al pari col compagno di nazionale Messi. Ma i tre sfornati contro il Maccabi Haifa sono un evento straordinario anche per lui: ci era riuscito solo una volta nel 2019 contro il Bruge, riferiscono le rilevazioni Opta, che nelle 20 stagioni da quando registra il dato non ha mai visto nessun altro bianconero riuscirci. Di certo da allora nessuno ci è mai riuscito alla veneranda età del Fideo, 34 anni e 233 giorni. “Io cerco di fare il mio lavoro, e dare assist è quello che mi rende felice – spiega l’argentino -: ho sempre detto che per me è più importante che far gol, mi dà piacere poter servire i miei compagni e renderli felici. Oggi abbiamo creato tante opportunità, dobbiamo lavorare per poter segnare di più , creare più opportunità e finalizzare quelle che creiamo”.

Chiesa e Pogba, il gioco delle probabilità: il primo punta al Benfica, il francese al Psg

Entrambi i giocatori della Juve hanno ripreso, ma le previsioni sulle date del loro rientro sono differenti. Ecco tutte le possibilità

Adesso la volontà deve trovare riscontro nelle sensazioni e soprattutto nei parametri. Serve calma, cautela. La positività può certamente far bene, ma Federico Chiesa è davvero all’ultimo metro di una corsa ad ostacoli che per nove mesi lo ha tenuto col fiato sospeso, lontano dal suo habitat naturale: il campo. Ora che c’è tornato, non può concedersi distrazioni o forzature per via dell’ansia. Il rientro parziale in gruppo va vissuto con entusiasmo, senza pressione. E così non sarà difficile giungere dritto al traguardo senza ulteriori intoppi.

L’attaccante bianconero sosterrà dei carichi di lavoro che aumenteranno gradualmente, da qui in avanti. L’obiettivo è rimettere piede in campo intorno alla fine del mese, seppur per qualche minuto. È ben consapevole anche lui che per raggiungere certi standard di rendimento bisognerà aspettare la ripresa della stagione a gennaio prossimo, dopo il Mondiale. Ma tornare in una gara ufficiale sarebbe già una grande traguardo sul piano mentale: per questo ha messo nel mirino la convocazione per il match contro il Benfica del prossimo 25 ottobre, anche se solo a scopo indicativo. Nell’ipotesi maggiormente positiva potrebbe puntare alla chiamata di Allegri addirittura nel match precedente con l’Empoli (21 ottobre), in quella più realistica finirebbe per attendere le gare successive contro Lecce (29 ottobre) o PSG (2 novembre).

Più indietro Pogba, anche se in questo caso la ripresa richiede tempi meno lunghi. Chiesa rientra infatti da nove mesi di stop per una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, il francese invece ha solo allungato lo stop volendo evitare all’inizio l’intervento per risolvere una lesione al menisco laterale. Da ieri ha ripreso a correre a basso ritmo; anche qui il programma prevede un aumento graduale e una fase successiva con la palla. Questo è il momento che richiede più pazienza: perché il calciatore vorrebbe forzare, ma c’è una tabella di marcia da rispettare. Il centrocampista vuole fare di tutto per tornare prima di fine mese, ma il match col Benfica sembra obiettivamente a rischio. Qualche possibilità in più per la gara col PSG del 2 novembre, meglio ancora quella successiva con l’Inter (6 novembre).