Juve-Milan, l’altra sfida. Ma quanto vale il 2° posto? Meno di prima. Colpa del market pool…

Il piazzamento in classifica incide sulla ripartizione dei diritti tv della Serie A ma non più sui premi Uefa. E poi c’è la Supercoppa. Ecco tutte le cifre

Ora che l’Inter ha messo le mani sullo scudetto, i riflettori si spostano sui traguardi intermedi. È come quando, in Formula 1, un pilota va in fuga e le telecamere indugiano su un duello delle retrovie.

Qui, però, parliamo di soldi: gloria a parte, quanto vale il secondo posto in campionato, al momento conteso da Juve e Milan? Ed è davvero così rilevante? Rispondiamo subito alla seconda domanda: un po’ meno del passato. Ma andiamo con ordine. 

Dal punto di vista dei ricavi di un club, il piazzamento finale nella classifica della Serie A incide sulla ripartizione dei proventi audiovisivi gestiti dalla Lega. La torta viene distribuita ogni anno così: 50% in parti uguali, 20% in base al radicamento sociale (12% biglietti/abbonamenti, 8% audience) e 30% in base ai risultati sportivi (5% storici, 10% ultimi 5 campionati, 12% classifica ultimo campionato, 3% punti ultimo campionato). Quindi la graduatoria attuale vale il 12%, cioè 128,7 milioni dei 1073 complessivi da suddividere tra le 20 squadre nel 2023-24. Alla prima classificata spetteranno 20 milioni, alla seconda 16,8, alla terza 14,4, alla quarta 12 e così via, fino ai 400mila euro per l’ultima. 

Fino a quest’anno il posto in classifica in Serie A ha determinato anche la metà del market pool che compone il bottino della Champions. Il market pool è la quota dei premi Uefa distribuita proporzionalmente al mercato televisivo di ciascun Paese: metà in base al numero di partite giocate nella coppa, metà in base alla classifica dell’ultimo campionato domestico (40% al campione, 30% al secondo, 20% al terzo, 10% al quarto).