Salernitana-Roma, le probabili formazioni: esordio per Dybala in campionato

Grandissima attesa per vedere all’opera Paulo Dybala con la maglia della Roma in campionato: l’argentino nel tridente con Abraham e Zaniolo. Nella Salernitana probabile Ribery come partner di Bohinen in attacco.

Parte dall’Arechi l’ambizioso progetto della nuova Roma di Mourinho. Dopo una campagna acquisti importante che ha portato nella capitale un fuoriclasse come Dybala (ma non solo), i giallorossi non si nascondono e si candidano come possibile outsider di questo campionato per dare fastidio a Milan, Inter, Juve e Napoli. Partenza durissima per la Salernitana di Nicola che dopo la salvezza conquistata all’ultima giornata nella passata stagione vorrebbe vivere un campionato più tranquillo. I campani possono contare sull’esperienza e la qualità di un giocatore importante come Candreva.

Salernitana, Candreva si prende già la fascia destra

In mediana Bohinen non è recuperato e quindi la cerniera prevede Candreva a destra con Coulibaly e Vilhena in mezzo. In difesa, verso una maglia da titolare Bronn mentre in attacco Ribery favorito per una maglia da titolare accanto a Botheim

SALERNITANA (probabile formazione) 3-5-2: Sepe; Gyomber, Fazio, Bronn; Candreva, Kastanos, L. Coulibaly, Vilhena, Mazzocchi; Botheim, Ribery. All. Nicola

Roma, Mourinho lancia il super tridente

C’è grande attesa per l’esordio della Roma di Mourinho che mai come quest’anno può contare sul talento di molti. Occhi puntati, evidentemente, su Paulo Dybala che sarà schierato nel tridente ad alta qualità completato da Zaniolo e Abraham. A guidare la difesa ci sarà un altro fedelissimo di Mou come Smalling. Sulla corsia esterna di sinistra Zalewski favorito su Spinazzola. In mediana invece Wijnaldum dovrà rimandare la prima da titolare. 

Juventus, Depay è più vicino. United-Rabiot: si tratta. Le news di calciomercato

La nuova offerta dei bianconeri avvicina sempre più l’arrivo dell’attaccante, in procinto di svincolarsi dal Barcellona. Capitolo Rabiot: nell’incontro avuto a Torino tra il ds dello United e la madre-agente del centrocampista si è discusso dell’ingaggio e della durata del contratto: la trattativa va avanti a piccoli passi. Se parte il francese, l’obiettivo primario è Paredes

La Juve si avvicina sensibilmente a Memphis Depay, primo nome nella lista attaccanti dei bianconeri in vista della prossima stagione. La società torinese ha aumentato l’offerta relativa all’ingaggio dell’olandese classe 1994, che intanto si sta svincolando dal Barcellona dove è chiuso per via dell’importante concorrenza – da Lewandowski e Aubameyang in giù. Depay, arrivato in blaugrana lo scorso anno da svincolato, è pronto dunque a tornare libero sul mercato: la nuova proposta economica della Juve ha avvicinato le parti, tanto che si sta arrivando verso un accordo che comunque dovrà ancora essere formalizzato.  La Juve, ricordiamo, aveva già cercato Depay lo scorso gennaio, quando Morata sembrava in procinto di cambiare maglia.  Ora, dopo il mancato riscatto dello spagnolo dall’Atletico Madrid, è proprio Depay l’obiettivo principale del mercato bianconero visto che ha Juve ha come priorità quella di inserire in rosa un nuovo attaccante capace di giocare anche con Vlahovic e non solo come alternativa al serbo.

Un faccia a faccia per provare a convincere Adrien Rabiot ad accettare la corte del Manchester United. Il direttore sportivo dei Red Devils, John Murtough, ha incontrato a Torino la signora Veronique, madre del centrocampista francese della Juventus, obiettivo per il centrocampo degli inglesi. Ripartito dopo qualche ora dall’aeroporto di Caselle, il dirigente del Manchester United non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti presenti: da quanto filtra, però, nel colloquio avuto si è discusso dell’ingaggio che lo United è pronto a offrire a Rabiot e sulla durata del contratto. Segnale di come la trattativa va avanti a piccoli passi e le parti sono al lavoro per cercare di trovare un accordo che accontenti tutti. I Red Devils, dunque, stanno provando a convincere la madre-agente di Rabiot sulla bontà del loro progetto: tra i due club invece c’è già una base d’intesa per il cartellino del giocatore per una cifra tra i 17 e 18 milioni di euro.

Icardi diventa un esubero al Psg

Galtier: “Gli ho detto che è meglio che si trovi un’altra squadra “. Da ieri l’ex capitano nerazzurro ufficialmente fuori dalla prima squadra per far spazio al 20enne Ekitike. Se volesse giocare, potrebbe farlo solo con la squadra dei parigini in quinta divisione. Oppure, trasferirsi altrove.

Da capocannoniere di Serie A ai campetti di quinta divisione, è il cambio di carriera che rischia di fare Mauro Icardi, suo malgrado. L’ex capitano dell’Inter infatti da ieri è stato inserito formalmente nel gruppetto degli esuberi del Psg, che lo accolse come il re del gol solo tre anni fa. Oggi l’argentino non rientra più nei piani del club dell’emiro del Qatar che, secondo quanto scrive il quotidiano L’Equipe, potrebbe essere costretto a giocare le partite del fine settimana con la squadra dell’associazione Psg, in quinta divisione, tra i dilettanti. A meno che Icardi non allarghi le vedute di mercato, anche se finora solo il Monza di Berlusconi si sarebbe fatto avanti. L’allenatore parigino, Christophe Galtier, è stato chiaro oggi in conferenza stampa: “Gli ho detto che è meglio che si trovi un’altra squadra per rilanciare la sua carriera”.

Il Psg spera comunque di liberarsi in modo definitivo di tutti i giocatori che non rientrano più nel progetto di Christophe Galtier, il nuovo allenatore che a Icardi preferisce Kalimuendo. Il giovane attaccante però sta per passare al Rennes, il che però non offre garanzie all’ex nerazzurro. Che ieri appunto è stato mandato ad allenarsi con i vari Herrera, Draxler, Kurzawa, Gueye e Kehrer. Ossia il gruppo di “indesiderabili” che il Psg intende scaricare. Per loro c’è solo la prospettiva di allenarsi a parte, a orari diversi rispetto al resto della squadra, di solito il pomeriggio e con un allenatore diverso

L’ultimo colpo Juve è una conferma: ufficiale il rinnovo di Fagioli, contratto fino al 2026

C’è l’annuncio del club: il precampionato in bianconero dopo la stagione in prestito alla Cremonese gli è valsa la conferma, il 21enne centrocampista di Piacenza resterà con Allegri.

Da metà della scorsa settimana sembrava mancare solo l’ultimo passo ed è arrivato, con l’annuncio del club: Nicolò Fagioli, che era legato alla Juventus fino a giugno 2023, ha rinnovato il contratto in bianconero fino al 2026. Il centrocampista è reduce dalla promozione in Serie A con la Cremonese a cui ha contribuito, nell’anno in prestito in grigiorosso, con 3 reti e fornendo 7 assist in 33 presenze. A sette anni da quel lontano luglio 2015 in cui varcò per la prima volta le porte di Vinovo, al ritorno da Cremona per Fagioli si schiudono così definitivamente le porte della prima squadra.

L’azzurrino classe 2001 ha convinto in ritiro. Non che fosse stato messo alla prova da allenatore e dirigenza, ma insomma l’atteggiamento mostrato in queste prime settimane della stagione ha certamente dato conferma di quanto possa dare sin da subito alla squadra, in allenamento quanto in partita. Nicolò ha qualità e prospettiva, ma soprattutto il sogno di giocare nella Juve dei grandi: nel prolungamento del contratto definito nei giorni scorsi, c’è molto della sua volontà. Il calciatore ritiene di poter crescere di più con Allegri, pur non essendo una prima linea. Lavorerà per diventarlo, un po’ da mezzala e un po’ da regista, potendo rubacchiare qualcosa da Pogba, Locatelli, Zakaria e qualche altro esperto che è atteso nel finale di mercato. Ma voleva la Juve e alla fine Juve sarà: con il numero 44 sulle spalle.

Muriel verso il Newcastle, Juve a tutta su Depay

Il ritorno di Morata è sempre più difficile, il colombiano potrebbe andare in Premier e Martial si riavvicina al Manchester United. E il Barcellona potrebbe regalare il cartellino del suo attaccante

Il ritorno di Morata alla Juve è sempre più difficile (anche se i bianconeri continuano a nutrire un minimo di speranza), la gerarchia dei nomi per completare l’attacco vede compiere un balzo in avanti di Depay, in uscita dal Barcellona e alla ricerca di un top club che possa concedergli uno spazio da protagonista. Dalle parti della Continassa ci pensano, il classe 1994 è stato proposto e l’identikit potrebbe tornare utile per sopperire alle esigenze di Allegri.

Depay ha un contratto fino al 2023, ma potrebbe liberarsi a zero: il Barcellona, infatti, deve sfoltire in tempi utili per dare seguito ai propri obiettivi di mercato. La Juve può garantirgli quei 5 milioni d’ingaggio stagionale che percepisce già, potendo usufruire del Decreto crescita. Ma sulla questione economica le parti devono ancora entrare nel vivo della trattativa: per adesso, i bianconeri sono limitati a confermare il loro interesse all’entourage del calciatore, che lo ha proposto. D’altronde le altre ipotesi caldeggiate si stanno complicando: su Muriel c’è l’insidia Newcastle, Martial sta ritrovando spazio nello United con ten Hag. Depay alla Juve, insomma, è una pista concreta che può scaldarsi nel giro di poco.

Lo United piomba su Rabiot, si tratta con la Juve: cosa manca per chiudere

Bianconeri aperti alla cessione del francese in scadenza: dopo i rallentamenti per Arthur, serve una cessione per stringere con Paredes. Il prossimo passo è l’accordo con la madre-agente del giocatore

Il Manchester United piomba con forza su Adrien Rabiot. La novità arriva dall’Inghilterra, dove Sky Sports Uk parla di accordo con la Juventus: l’intesa non è confermata da Torino, ma il club bianconero è aperto da tempo a una cessione del francese, entrato nell’ultimo anno di contratto. Per questo sono in corso colloqui tra le società: come riferisce The Athletic è Rabiot il rinforzo scelto dai Red Devils per il centrocampo di Ten Hag, viste le difficoltà nell’arrivare a Frenkie De Jong. Manca ancora il contatto diretto col giocatore: il prossimo passo è la ricerca di un accordo con la madre-agente di Rabiot, Veronique.

Anche se mai in maniera così decisa, non è la prima volta che viene affiancato allo United il nome del centrocampista francese, il cui contratto con la Juventus è in scadenza a giugno 2023: è il momento cioè in cui si procede al rinnovo o alla cessione per non perdere tra un anno il giocatore a zero. Per questo da tempo si parla di un futuro altrove per Rabiot, ma l’inizio del precampionato, il gradimento mai venuto meno di Allegri e infine i problemi fisici di Pogba sembravano decisivi per trattenere a Torino l’ex Psg, che però intanto ha saltato la tournée negli Stati Uniti per motivi personali e non può scendere in campo alla prima di campionato per squalifica. A centrocampo la Juventus è già al lavoro per l’arrivo proprio da Parigi di Leandro Paredes, pensato però per occupare in regia una casella diversa da quella che libererebbe Rabiot, in mezzala. L’ingaggio dell’argentino è legato però alla necessità di un’uscita di Arthur, non così immediata come sperato: l’allungamento dei tempi col brasiliano mal si concilia con la necessità di stringere per Paredes, da qui il nuovo fronte della possibile cessione di Rabiot.

Juventus, le news di calciomercato di oggi

La Juventus è fiduciosa di colmare la distanza con l’Eintracht per Kostic che vuole indossare la maglia bianconera. Nel mirino anche Paredes per il centrocampo e Morata per l’attacco.

Il primo obiettivo della Juventus resta Filip Kostic, ala sinistra serba dell’Eintracht Francoforte, che rinforzerebbe la rosa bianconera sugli esterni. Dopo l’incontro di venerdì tra il club e gli agenti del calciatore, la Juventus (forte anche della volontà del calciatore di indossare la maglia bianconera) spera di riuscire ad arrivare alla fumata bianca. Dopo aver raggiunto l’accordo con gli agenti, la Juve tratta per limare la distanza con i tedeschi (l’Eintracht ha già ricevuto un’offerta da 15 mln più 5 di bonus dal West Ham che però poi ha chiuso per un altro obiettivo) mettendo sul piatto circa 10 mln. Intanto Kostic, in occasione della prima di Bundesliga contro il Bayern, ha salutato i tifosi al termine del match.

Per quanto riguarda le altre operazioni di mercato, c’è l’accordo con Paredes, anche se il Psg chiede circa 15 milioni di euro: prima andranno effettuate delle uscite, sia per una questione tecnica che per quella finanziaria. A tal proposito, in uscita rimane sempre Arthur: su di lui c’è il Valencia di Gattuso. C’è stato un contatto nelle scorse ore e si cerca l’intesa sulla condivisione dell’ingaggio.  Capitolo attacco: la priorità resta Alvaro Morata, prima poi eventualmente di virare su altri obiettivi. Intanto oggi la Juventus scenderà in campo nell’amichevole contro l’Atletico che sarà anche un’occasione per parlare tra le parti. Si giocherà alla Continassa alle ore 18: l’incontro non sarà aperto al pubblico, ma lo potrete seguire in diretta su Sky Sport Uno.

Via alla Premier, l’Arsenal parte col piede giusto: 2-0 al Crystal Palace

Nella prima partita del campionato 2022-23 i Gunners mettono subito in chiaro le rinnovate ambizioni: decidono una rete di Martinelli e l’autogol di Guehi

Il sole di Londra dà il bentornato alla Premier League, l’Arsenal fa il resto. A Selhurst Park, la sfida tra i Gunners e il Crystal Palace del grande ex Patrick Vieira finisce 2-0 per gli ospiti, che agguantano il successo e i 3 punti grazie a una rete di Martinelli nel primo tempo e all’autogol di Guehi nel finale. Primo sorriso della stagione per Mikel Arteta.

La squadra di Arteta parte in quinta: al 3’ si vede subito la qualità di Gabriel Jesus, fiore all’occhiello del mercato dei Gunners, che spacca la difesa dei padroni di casa con una bella percussione. Dopo un rimpallo, il pallone finisce sul sinistro di Martinelli, che sciupa tutto a tu per tu con Guaita. All’8’ ci prova Zinchenko, altro innesto dal mercato, con un bel sinistro dal limite dell’area: risponde senza problemi il portiere spagnolo. Il match si sblocca al 20’: angolo dalla destra, torre ancora di Zinchenko e testa di Martinelli per il primo centro della nuova Premier League. Per mezz’ora è dominio Arsenal. Poi, nel finale di frazione, ci prova un paio di volte la squadra di Vieira con Edouard: al 41’ è Ramsdale a negare il pari, pochi minuti dopo è decisiva la deviazione di Xhaka. Arsenal avanti al 45’.

Fase di studio al rientro in campo. La grande chance per le Eagles arriva al 51’: Zaha trova il corridoio e recapita a Eze la palla del pari. Il “10” va con il piatto destro, Ramsdale si oppone di nuovo e salva il risultato. Intorno all’ora di gioco la prima sostituzione per Vieira: fuori Edouard, dentro Mateta e ritmi che si abbassano con il passare dei minuti. Al 69’ sussulto Gunners con Saka: il destro finisce alto. Non basta l’assalto disordinato del Palace nel finale: a 5’ dal 90’ l’Arsenal trova il raddoppio grazie al cross di Saka dalla destra, deviato in rete dallo sfortunato tocco di Guehi. Due a zero e primi tre punti per Arteta.

Gli agenti di De Ketelaere: “Milan e Bruges non volevano più parlarsi”

Sharifi e De Mul si sono prodigati per la felice conclusione della trattativa: “Lo volevano tante squadre, compreso il Barcellona. Ma lui ha scelto i rossoneri e per questo ha dovuto superare settimane difficili”

Se Charles De Ketelaere è arrivato al Milan lo deve a due volti stanchi che ora provano a rilassarsi un po’. Di solito parlano poco, ma stavolta hanno scelto di raccontare alcuni retroscena sull’affare dell’estate. Yama Sharifi e Tom De Mul, agenti di Charles De Ketelaere, hanno lavorato parecchio per far sì che la trattativa andasse in porto: “Dopo l’incontro in Belgio, Milan e Bruges non volevano più parlarsi, poi siamo andati a Lugano…”. E lì si è sbloccato tutto, come raccontato a Het Laatste Nieuws.

Partiamo dall’inizio. Intervista doppia. De Mul prende la parola, Sharifi aggiunge qualche particolare: “I primi contatti tra il Milan e Charles risalgono a un paio di anni fa. Erano sicuri che fosse già un bel giocatore, ma a quel tempo gli serviva qualcuno già pronto. Maldini e Massara, però, ci chiedevano qualsiasi cosa su di lui. ‘Di che persona parliamo? Che tipo di ragazzo è?’, cose così. Nel frattempo diversi club hanno iniziato a chiederci informazioni: West Ham, Arsenal, Newcastle, anche il Barcellona. I blaugrana l’hanno seguito a lungo, ma non eravamo sicuri che fosse la scelta giusta per lui. Almeno in quel momento”.

Un altro club si è fatto sotto: “Il Leeds è stato molto concreto – continua De Mul -, e anche a Charles piaceva parecchio. Inoltre, Jesse Marsch è un bravo allenatore. Tuttavia, il ragazzo voleva confrontarsi e sentire anche altri club. Così abbiamo chiamato il Milan: ‘Se lo volete, allora dovete spingere ora’. Maldini era ancora alle prese con il suo rinnovo, ma poi lo ha chiamato. Charles ha parlato anche con Pioli, così si è convinto del tutto. Il problema? Il Leeds aveva offerto 40 milioni, mentre i rossoneri avevano una sorta di… paletto”. Seconda fase: la trattativa: “Il Bruges non l’avrebbe mai ceduto a venti milioni, quindi toccava a me e a Sharifi – racconta De Mul – alzare l’offerta del Milan. Tuttavia, dopo quell’incontro in Belgio, le due squadre non volevano più parlarsi”.

Koulibaly risponde a De Laurentiis: “Rispetto per gli africani. A Napoli non la pensano come lui”

Il difensore senegalese ha commentato le parole del presidente del Napoli durante la sua presentazione con il Chelsea: “La squadra senza africani? È un suo diritto pensarlo, ma non è giusto parlare così”

Non smette quasi mai di sorridere Kalidou Koulibaly durante la conferenza stampa di presentazione da nuovo giocatore del Chelsea. La Premier League era il suo sogno, quello che ha accarezzato a lungo, da ben prima che il fratello Abdullah gli facesse vedere le partite dei Blues di cui è tifosissimo. Ora l’ha realizzato, firmando un contratto per quattro anni con i londinesi, che l’hanno reso il secondo acquisto della nuova era. Non smette di sorridere il nuovo pilastro della difesa di Tuchel, quando pensa al debutto di sabato contro l’Everton o alle sfide che lo aspettano.

Il patron del Napoli ieri ha dichiarato che non avrebbe più comprato giocatori africani, stanco delle loro assenze per la Coppa d’Africa. Koulibaly, capitano del Senegal, ci pensa un po’ prima di rispondere. “Dipende da lui se vuole o no comprare altri giocatori africani – attacca -. Per me, la cosa principale è il rispetto, e se quella è la sua opinione io la rispetto. Quando giocavo a Napoli rappresentavo anche il Senegal: sono sicuro che sia stata dura per la squadra quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le nazionali africane, e come capitano del Senegal penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa: se crede che la sua squadra possa andare avanti senza calciatori africani è un suo diritto. Ma so per certo che a Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come una sua opinione, non come quello che pensano la città o la stessa società”.