Infortunio Pogba, consulto a Lione per valutare operazione al ginocchio

Il centrocampista francese a Lione per il consulto specialistico durante il quale si deciderà che strada percorrere (tempi di recupero compresi) dopo la lesione del menisco laterale. Tre le ipotesi: due legate al tipo di intervento chirurgico, l’altra – la meno percorribile – relativa a una terapia conservativa.

Una forte fitta nel primo allenamento della Juventus a Los Angeles, nella notte italiana tra il 23 e il 24 luglio, l’uscita dal campo zoppicante, gli esami specialistici e la diagnosi comunicata dal club bianconero: “Lesione del menisco laterale”. Paul Pogba adesso aspetta di conoscere quanto tempo dovrà rimanere fuori dal campo e molto dipenderà dal tipo di intervento chirurgico (la strada più percorribile, l’altra è la terapia conservativa) al quale si sottoporrà. Pogba si è confrontato con lo staff medico della Juve e anche con i medici della nazionale francese, visto il Mondiale in Qatar a fine novembre. Ora è arrivato il momento di prendere una decisione. Il centrocampista bianconero oggi sarà a Lione per un consulto specialistico al termine del quale verrà scelta l’opzione ritenuta migliore. Le tre possibili ipotesi e le prime stime sui tempi di recupero.

Al momento è la strada meno percorribile. Un percorso fatto di fisioterapia e riposo non garantisce la certezza di una definitiva guarigione e Pogba – così come la Juve – vuole scongiurare che il fastidio al ginocchio si riproponga al momento del rientro in campo.  

Tecnicamente si chiama meniscectomia selettiva. In altre parole, consiste nell’asportazione del pezzo di menisco lesionato. Si tratta di un intervento “semplice”, con una riabilitazione rapida e tempi di recupero stimati tra uno e due mesi. Una soluzione che permetterebbe a Pogba di tornare relativamente presto in campo e non metterebbe a rischio la sua partecipazione al Mondiale. La controindicazione di questo genere di intervento è legata a un’analisi sul lungo periodo: con il passare degli anni, infatti, l’articolazione potrebbe risentire dell’assenza di una parte del menisco, con possibili conseguenze sulla durata della carriera e sul quotidiano utilizzo del ginocchio a prescindere dalla pratica sportiva. Con la meniscectomia laterale c’è il rischio di condrolisi: in parole più semplici, il ginocchio diventerebbe più fragile e meno elastico. In sintesi, questo tipo di intervento permetterebbe a Pogba di rientrare presto in campo, ma rischierebbe di accorciargli la carriera.

Locatelli: “Più palloni tocco più son contento. E gioco con la mia squadra del cuore”

Allegri e Del Piero lo vedono come un nuovo leader. Lui apprezza la responsabilità, e anche sul ruolo che deve svolgere non ha problemi: “Da regista posso entrare di più in partita”

Giocare contro il Real Madrid è un po’ come essere una nave in mezzo alla tempesta: improvvise folate di attaccanti che arrivano da tutte le parti, centrocampisti abituati a trovarsi a memoria, che navigano senza difficoltà nello stretto e conoscono i tempi giusti per gli inserimenti.

Manuel Locatelli ha tenuto la barra dritta anche nei momenti di allerta massima: Massimiliano Allegri in questa tournée l’ha testato soprattutto da regista e lui ha dimostrato di saperci stare in quella posizione, anche se in versione play ha meno possibilità di buttarsi in area alla ricerca del gol. Dal mercato potrebbe arrivare un regista di ruolo (Paredes per esempio) e Loca potrebbe di nuovo traslocare un po’ più in là, per fare la mezzala, ma nel frattempo l’azzurro è stata una delle note liete della sconfitta con il Real: freddezza e solidità, nell’emergenza e nelle incertezze che dominano nel mezzo, la Juventus ha almeno un punto fermo al quale aggrapparsi. In questa tournée americana stiamo vedendo una nuova Juventus, che vuole tenere palla e imposta di più, in cui Locatelli ha un ruolo centrale.

“Siamo un grande gruppo, tutti seguiamo Allegri con attenzione. Questi giorni sono stati importanti perché la squadra sia ancora più unita. Abbiamo fatto dei grandi acquisti e siamo molto felici”.

“Sono parole molto apprezzate, che rappresentano un grande stimolo per me. Ho scelto la Juventus per questo, so quali sono le mie responsabilità e mi trovo benissimo con i miei compagni. Firmare per la squadra del mio cuore è stato un momento molto emozionante”.

Empoli, a Destro le chiavi dell’attacco: 43 crediti per il sostituto di Pinamonti

Zanetti si affiderà ai suoi gol in questa stagione per sostituire l’attaccante rientrato dal prestito

Nuova esperienza in Serie A per Mattia Destro: l’attaccante classe 1991, ha voglia di confermarsi a grandi livelli dopo il biennio, sostanzialmente positivo – a livello personale – con la maglia del Genoa, conclusosi però con la retrocessione in Serie B del Grifone. Sulle sue spalle l’eredità di Pinamonti, rientrato all’Inter dopo la stagione in prestito in Toscana e ora vicino all’Atalanta.

Poco propenso a giocare con la squadra, Destro è un attaccante vecchio stampo, abile a farsi trovare pronto sotto porta e a finalizzare la manovra della squadra con tutti i fondamentali. Con Satriano può formare un tandem intrigante, con potenzialmente un buon numero di gol tra i piedi. Nel listone Gazzetta del prossimo Fantacampionato, vale 43 crediti, la più alta valutazione nella rosa

Sono 20 le reti segnate in A nelle ultime due stagioni (11 e 9). Mattia Destro ha ritrovato smalto sotto porta dopo alcune annate poco prolifiche al Bologna. Nella massima serie vanta 287 presenze, 90 gol e 19 assist, ma ha collezionato anche 53 gialli e un rosso. In carriera ha indossato le maglie di Siena (prima volta in doppia cifra), Roma (13 centri, suo personal record a livello di marcature in Serie A in una singola stagione), Milan e le già citate Bologna e Genoa. Cresciuto nell’Inter, non ha mai esordito tra i professionisti con i nerazzurri. Non batte rigori da diversi anni: ha un discreto bottino con 13 realizzati su 15, ma lo specialista in casa Empoli è Bajrami.

Viene da due ottime stagioni a livello realizzativo e il gioco di Zanetti potrebbe valorizzare il suo senso del gol. Sarà importante il feeling con Satriano.

Il più grande difetto, palesato in carriera e anche nell’ultimo anno al Genoa, è la discontinuità di rendimento: la distribuzione dei gol è molto casuale. Può avere un filotto di marcature consecutive ma anche fermarsi poi per diverso tempo.

Milan-De Ketelaere, ci siamo: contratti pronti, si attende il semaforo verde

Ulteriori passi avanti per lo sbarco in rossonero del 21enne trequartista. Da risolvere gli ultimi dettagli, possibile fumata bianca già in giornata. Il giocatore pronto a volare a Milano già domani

Nuovi passi avanti in mattinata per De Ketelaere al Milan. Il Bruges è orientato a dire sì all’offerta del Milan per Charles e oggi potrebbe essere davvero il giorno della stretta di mano. Tra le parti c’è ancora tensione ma mancano solo pochi dettagli burocratici, legati a piccole formalità col Milan e ad accordi economici da risolvere tra il club belga e l’agente del calciatore. CDK in ogni caso è sempre più vicino a diventare un calciatore del Milan. L’accordo può essere cosa fatta già in giornata, contratti e documenti sono pronti, i club li stanno esaminando e se tutto andrà come deve, arriverà la fumata bianca.

Il costo del trasferimento sarà, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, di 32 milioni più 3 di bonus e una percentuale sul margine della rivendita a favore del Bruges, come da tradizione nei trasferimenti internazionali. In sostanza, se il Milan dovesse vendere Charles a una somma superiore ai 32 milioni, una parte del guadagno andrebbe a favore del Bruges.

Sembra così destinata a dover essere premiata la volontà di Milan e De Ketelaere, decisissimi a garantirsi fedeltà reciproca. Charles è stato da sempre molto sicuro di venire a Milano. Il Milan ha sempre avuto CDK come prima opzione per la trequarti. Pioli non vede l’ora di averlo a Milano.Anche De Ketelaere ormai conta le ore. Pur consapevole che manca ancora qualche dettaglio per chiudere l’accordo, il belga si è organizzato per viaggiare verso Milano già domani. Insomma, siamo oltre l’ottimismo.

De Ligt: “Scelsi la Juve di Sarri per giocare un calcio offensivo”

“Credevo di trovare uno stile più simile all’Ajax – ha spiegato l’ex bianconero – ma purtroppo dopo un anno è andato via”. E sulla posizione in campo…

Altra intervista, altre parole al vetriolo. L’ex difensore bianconero Matthijs De Ligt, fresco di cessione al Bayern Monaco, parlando a Espn non ha infatti risparmiato nuovi commenti assai poco zuccherini intorno alla sua esperienza juventina. A partire dalla rivelazione del motivo per cui decise di vestirei colori bianconeri nell’estate del 2019: “Scelsi di andare alla Juve con l’idea di giocare un calcio più offensivo perché l’allenatore era Sarri: ha una grande reputazione per ciò che ha fatto con Napoli e Chelsea e pensavo di trovare uno stile più simile all’Ajax. Purtroppo dopo un anno è andato via”.

Anche la posizione in campo in cui è stato impiegato soprattutto nelle ultime due stagioni è bersaglio di critiche: “Penso di stare meglio sul centro-destra, mi sento più a mio agio – ha spiegato il difensore olandese -. All’inizio alla Juve è stato difficile giocare a sinistra, poi a metà stagione io e Bonucci ci siamo invertiti. Eravamo una buona coppia, abbiamo vinto lo scudetto. Nel secondo e terzo anno poi sono tornato a giocare spesso a sinistra. Non è che non ci volessi giocare, sia chiaro, ma sapevo di essere più sicuro giocando a destra. È stato comunque importante per il mio sviluppo”.

Infine il difensore ha sottolineato le differenze fra il suo gioco quando militava nell’Ajax e quando è sbarcato a Torino: “All’Ajax pressavo molto forte, prendevo rischi. Alla Juve era diverso. Giocavo più all’indietro, un modo di difendere diverso. Il ritmo in generale in Italia è più lento, quindi si può stare più dietro. E visto quanto ha vinto la Juve in Italia, penso sia il modo giusto”.

Svolta Milan, De Ketelaere vicinissimo

Rossoneri e Bruges vicini come non mai: si punta a chiudere tra oggi e domani. Per il trequartista un contratto quinquennale non lontano dai 2,3 milioni a stagione

La trattativa per Charles De Ketelaere è probabilmente alla svolta definitiva. Il Milan nell’incontro di ieri ha alzato la sua offerta al Bruges e ormai si punta a chiudere tra oggi e domani, considerato che il Bruges sembra assolutamente disposto a fare il passo decisivo. I due club si sono visti ieri a Lugano e una risposta del Bruges è attesa a breve. Possibile quindi una chiusura a 31 milioni più 4 di bonus, soluzione che accontenta il club belga, molto duro fino alla fine nel braccio di ferro col Milan. L’ultimo scoglio sembra riguardare l’equilibrio tra parte fissa e bonus, certo non insuperabile ma comunque da non sottovalutare in una trattativa così delicata. Entrambe le parti però ora lasciano intravedere ottimismo. Insomma, affare non ancora fatto – manca ancora un accordo definitivo – ma decisamente più vicino: De Ketelaere in rossonero firmerebbe un contratto quinquennale non lontano dai 2,3 milioni a stagione. Il Milan aspetta una risposta all’offerta, che arriverà ragionevolmente stasera o domani.

Mai il belga, insomma, era stato così vicino al Milan come oggi. Decisive la sua volontà e la decisione del Milan di fare un passo sostanziale, quello valutato attentamente per giorni. Pioli potrebbe quindi avere il giocatore a disposizione al ritorno della trasferta in Austria. Il Milan giocherà questa sera alle 19 contro il Wolfsberger a Klagenfurt, penultima amichevole internazionale della sua preparazione estiva.

Terminato l’incontro per De Ketelaere

Milan-Bruges, Terminato l’incontro per De Ketelaere: non c’è ancora accordo. Maldini e Massara a Lugano hanno provato a chiudere la trattativa con la dirigenza belga: stretta finale, ma non tutto è stato risolto

La trattativa tra il Milan e il Bruges per il trasferimento in rossonero di Charles De Ketelaere è arrivata alla stretta finale, ma non è ancora conclusa, in un senso o nell’altro. Giornata importante, comunque, nel lungo corteggiamento al 21enne talento nerazzurro: oggi c’è stato un incontro – già terminato – tra la dirigenza milanista e quella belga. Obiettivo: provare colmare la distanza tra le parti (30 milioni più 2 di bonus l’offerta, almeno 35 la richiesta). Ma manca il lieto fine: non è ancora stato raggiunto un accordo.

Il d.t. Paolo Maldini e il d.s. Frederic Massara hanno fissato questo vertice a Lugano, come anticipato da Sportitalia. In un hotel della città svizzera hanno incontrato Vincent Mannaert – il direttore esecutivo del Bruges – ma non è arrivata la tanto attesa fumata bianca. Di certo, De Ketelaere negli ultimi giorni è rimasto ai margini nella sua attuale squadra (che ha già disputato la Supercoppa nazionale e la prima giornata di campionato), perché mentalmente sotto pressione per via delle voci di mercato. Da capire quali saranno le decisioni del Milan nel caso l’affare De Ketelaere non si chiudesse in tempi brevi: il piano B porta a Hakim Ziyech del Chelsea, anche con un acquisto a titolo definitivo e non con un prestito.

Il Milan ci crede. Ma tra i rivali ci sono Psg e Barça

Il 18enne centrocampista dell’Aston Villa è l’alternativa a Sanches e ha già detto un primo sì. Per averlo è lotta coi top team europei

Come per il portoghese del Lilla, la spesa per arrivare a Chukwuemeka si aggira sui 15 milioni: l’Aston Villa vorrebbe incassarne 20, ma il suo gioiellino tra un anno andrà in scadenza di contratto e non c’è troppo margine per fare gli schizzinosi. In comune con Sanches, poi, l’inglese nato in Austria da genitori nigeriani ha i segni particolari da predestinato: anche Renato, prima di deprimersi al Bayern e di rinascere al Lilla, aveva bruciato le tappe con il Benfica. Lui campione d’Europa con il Portogallo nel 2016, Carney campioncino d’Europa con l’Inghilterra Under 19 lo scorso giugno: tre gol, di cui uno nella finale con Israele. Le strade si separano invece quando si pesano gli ingaggi: i 6 milioni chiesti da Sanches (molti di più di quelli che guadagnerebbe Chukwuemeka) sono l’ostacolo più ingombrante tra lui e il Milan, specialmente adesso che si è fatto avanti il Psg. E proprio con i francesi il Diavolo dovrà vedersela per Chukwuemeka: le sue prospettive di crescita hanno attratto anche loro. Oltre al Barcellona e a svariati club di Premier League, tutte società che possono offrire molto più del Milan a un Aston Villa che sta ancora provando a tenere il suo gioiello. Piazze affascinanti, anche se quella rossonera, dove con i giovani in campo si vincono gli scudetti, seduce gli under 25 come una capitale da progetto Erasmus. Non a caso, Chukwuemeka ha già preso informazioni sulla possibile destinazione e il Milan ha incassato il suo gradimento. Un’ottima posizione per tentare il tiro come Carney quella volta a Londra: se poi finirà sul palo, c’è ancora tempo per riprovarci…

Pogba, infortunio durante l’allenamento della Juventus in America

Il centrocampista ha interrotto anzitempo la seduta di allenamento per un fastidio al ginocchio che lo ha costretto a lasciare il campo zoppicante. Il francese ha tranquillizzato i compagni alzando il pollice al momento dell’uscita dal terreno di gioco: per ora non sono previsti esami. E la conferma arriva anche da un video di Perin su Instagram

Prosegue la tournée americana della Juventus, con la formazione di Massimiliano Allegri che si è trasferita da Las Vegas a Los Angeles per preparare la seconda amichevole di questo tour in programma nella notte italiana tra il 26 e il 27 luglio contro il Barcellona a Dallas. I bianconeri si sono allenati per la prima volta nelle strutture della Loyola Marymouth University, una seduta di allenamento che ha fatto registrare lo stop di Paul Pogba. Il francese ha accusato un dolore al ginocchio dopo un movimento durante esercizio con la palla. Pogba è stato subito soccorso dallo staff medico che lo ha accompagnato fuori dal campo mentre i compagni hanno proseguito la seduta di lavoro. 

Uscito zoppicante dal terreno di gioco, Paul Pogba ha alzato il pollice per rassicurare i compagni e lo staff tecnico sulle sue condizioni: al momento la Juventus non ha previsto esami strumentali per il centrocampista, anche se resta da capire se il francese sarà costretto a osservare qualche giorno di riposo (in giornata i bianconeri hanno in programma una doppia seduta). 

La conferma che si è trattato solo du uno spavento ma senza conseguenze serie arriva indirettamente da un video che Mattia Perin ha postato su Instagram. Nelle  sue storie il portiere bianconero ha ripreso il rito di iniziazione di Pogba che canta in piendi davanti ai compagni e si sente Perin gridare: “Stai bene allora, fra’. Sta bene il ginocchio!”

Dybala? Non c’era spazio per lui e non c’era necessità

L’ad nerazzurro a Dazn: “Skriniar è fortissimo e non necessariamente va messo sul mercato. Bremer sfumato per motivi economici”

Beppe Marotta, ai microfoni di Dazn, ha fatto il punto sul mercato dell’Inter. “Dybala è un ragazzo serio e un professionista ma noi, gliel’ho detto in tempi non sospetti, eravamo e siamo a posto in quel reparto. Non c’era spazio per lui e non c’era necessità”. Il mancato arrivo di Bremer: “Ausilio lavorava da mesi su questo calciatore ma i nostri condizionamenti legati agli equilibri economici finanziari non ci hanno permesso di giungere a conclusione”. Su Skriniar: “E’ fortissimo e non necessariamente va messo sul mercato, c’è stata una richiesta e tutto sarà valutato ma i tifosi devono stare tranquilli

“Mi aspetto una stagione aggressiva, ricca di determinazione, di ambizione, di coraggio e voglia di fare. Vogliamo conquistare trofei e posizioni”.

Inter più forte delle altre squadre. “Difficile dire questo, perché tu credi di avere allestito una squadra forte ma poi devi fare i conti con quello che hanno fatto le altre squadre e quindi a mercato concluso potrei fare delle valutazioni. L’Inter deve sempre recitare un ruolo da protagonista al di là degli avversari. Deve necessariamente essere competitiva”.

Il ritorno di Lukaku. “E’ l’occasione anche per ringraziare i miei collaboratori, Ausilio e Baccin, che sono molto bravi. Sono quelle pagine belle del tanto vituperato mondo del calcio, laddove un calciatore che ti ha lasciato quasi improvvisamente poi sente il bisogno di ritornare tra gli amici, a indossare quella maglia gloriosa con cui hai vinto uno scudetto. Abbiamo avuto fortuna, quelle situazioni che portano a una coincidenza di fattori che hanno fatto sì che questo ritorno si potesse realizzare e questa è una cosa molto bella. L’ho ritrovato molto diverso, molto più leader e ancora più motivato. Ieri ho visto un allenamento nel corso del quale ha perso una partitella ed era molto arrabbiato. Questo significa un grande attaccamento verso il suo lavoro e sono molto contento che lui possa far parte del nostro gruppo”.