Da Maldini Jr a Caldara e… Kiwior: quanti incroci in Milan-Spezia

Milan-Spezia è un gioco di incroci, ricordi, intrecci del destino, ma anche di volti conosciuti e altri da studiare a fari spenti, in silenzio, in vista del mercato. Maldini e Massara, ad esempio, hanno adocchiato Jakub Kiwior, il polacco che ha stregato mezza Serie A. Centrale di un metro e 90 bravo tecnicamente e in marcatura. L’anno scorso ha fatto il play, ma Gotti l’ha riportato al suo vecchio e unico amore: la difesa.

Gotti, sì, chissà se Pioli lo ricorda. Nel 2008, in Serie B, lo affrontò per la prima volta in un Treviso-Piacenza che sembra uscito da un’altra vita. Forse lo era. Tra i biancocelesti, oggi in Eccellenza, c’erano Beghetto, Cordaz e Roberto D’Aversa, mentre Pioli aveva il Ninja Nainggolan. Quel giorno Gotti vinse 3-2, l’unica sconfitta in cinque confronti. Sabato, a San Siro, pronti per il sesto atto della sfida. Alla Scala tornerà Mattia Caldara, in prestito allo Spezia dopo un’annata positiva con il Venezia, finalmente titolare dopo anni di calvario. L’ex enfant prodige dell’Atalanta, però, fin qui ha giocato solo 7 partite (nelle ultime due è rimasto in panchina). A San Siro non dovrebbe giocare. Al suo posto il solito Kiwior, nel mirino del Milan, che però per lui non ha mai davvero affondato il colpo. Preso dallo Zilina l’estate scorsa, il polacco ha giocato tutte le partite (12). E ora c’è l’occasione per vedere come se la cava contro Giroud, reduce dai due gol in Champions.

A La Spezia c’è anche Daniel Maldini, mandato in prestito per avere spazio e staccarsi un po’ dal mondo Milan, crescere ad solo. Lì dove ha segnato il primo gol tra i pro’ con la maglia del Milan, mandando avanti la dinastia: da sessant’anni c’è un Maldini che segna e vince in Serie A. Fin qui l’avventura ligure sta andando così così: dopo il gol al debutto in Coppa Italia, Maldini è rimasto fermo ai box per un infortunio e poi ha ripreso a giocare (3 presenze, 71’). Un altro incrocio riguarda Pobega, a La Spezia nel 2020-21, la prima annata in Serie A dopo i prestiti a Terni e Pordenone. Venti presenze, 6 gol, un’ottima impressione prima dell’avventura al Torino, fondamentale per rientrare alla base. Pobega a La Spezia deve tutto. Lì ha scoperto la Serie A. Chissà se sarà così anche per Maldini junior.

L’impresa dell’Inter di Stramaccioni: la prima a vincere allo Stadium

Il 3 novembre del 2012 i nerazzurri condannarono la Juve al primo k.o. assoluto nel nuovo impianto, ponendo fine a una striscia positiva di 49 partite

L’Inter che andò a Torino a sfidare quella Juve imbattuta da 49 incontri era una squadra affamata e spinta non solo da una forte motivazione. In quell’Inter c’erano anche dosi massicce di sicurezza e convinzione acquisite giorno dopo giorno, fino ad accumulare un’imbattibilità di otto partite (che sarebbero poi diventate 10 firmando il nuovo primato per un tecnico nerazzurro). Tra i protagonisti di quell’impresa, confezionata grazie a una ripresa coi fiocchi, c’è ancora un “reduce”, vale a dire Handanovic, che quel giorno prese gol (da Vidal) dopo nemmeno 1’. Un inizio da incubo, peraltro viziato da un fuorigioco non segnalato ad Asamoah, a cui però i nerazzurri risposero sfoderando una prova di carattere, merito anche delle mosse di Strama. La sveglia e soprattutto le mosse del tecnico romano mutarono drasticamente le sorti della sfida a favore dei nerazzurri, complice anche la furia del Principe Milito: l’argentino ribaltò il risultato tra il 58’ e il 75’, prima conquistandosi e realizzando un rigore, poi sfruttando un tiro respinto di Guarin (inserito sei minuti prima al posto di Cassano). L’ingresso del colombiano e gli accorgimenti tattici di Strama stravolsero gli equilibri in campo. Poi, una manciata di minuti prima del fischio finale, arrivò anche la zampata di Palacio per suggellare un’impresa che rilanciava prepotentemente le ambizioni nerazzurre in chiave scudetto, con un’Inter seconda proprio dietro ai bianconeri di Antonio Conte. Ma qualcosa andò storto. Qualche sconfitta di troppo (sei nelle successive 14 giornate) e i numerosi infortuni di inizio anno fecero scivolare i nerazzurri fino al 9° posto finale segnando anche il destino di Stramaccioni.

Juve: si fa male Kean, salta il Psg e l’Inter, torna nel 2023? Chiesa convocato per stasera

Doppia sorpresa tra i convocati di Allegri per il match serale col Psg: out Kean, dentro Chiesa. Il primo ha avvertito un fastidio alla coscia destra durante l’allenamento di ieri, gli esami strumentali hanno evidenziato un’infiammazione all’altezza di una cicatrice esito di un precedente infortunio del retto femorale: l’ex della gara avrebbe potuto dare una mano partendo dalla panchina, bisognerà invece valutarlo anche per i prossimi match con l’Inter, con il Verona e la Lazio, con il serio rischio di vedere anche lui nel 2023. Sul secondo, invece, ha prevalso la volontà di riportarlo più vicino alla squadra, pur non essendo nelle condizioni di giocare, come spiegato dal tecnico alla vigilia.

Chiesa manca dai campi dall’infortunio dello scorso 9 gennaio. Tra intervento al legamento crociato e terapia, più un incidente di percorso (un’infiammazione dovuta a un sovraccarico) a inizio agosto, ha dovuto pazientare più del previsto per tornare in campo. In realtà è ancora alle prese con la riatletizzazione: dopo un primo test con i Primavera di dieci giorni fa, giovedì scorso è sceso in campo con gli Under 23 della Seconda squadra. “Dopo qualche giorno di recupero è tornato a lavorare parzialmente solo ieri (lunedì, ndr), vuol dire che non è ancora pronto”, ha chiarito Allegri nella conferenza stampa di ieri. Ma ritrovarsi tra i convocati, con la nuova maglia numero 7, sarà già utile per il morale e per alzare ulteriormente i giri del motore in vista di un 2023 pieno di aspettative. Tra i diciotto convocati per la sfida col Psg ci sono anche due giovani della Next Gen: Barrenechea e Barbieri.

Pioli: “Il rinnovo un sogno. Chi si aspetta il Milan di Torino sarà deluso”

Il tecnico rossonero presenta la decisiva sfida di Champions con il Salisburgo: “In campo per attaccare, gli ottavi nostro primo obiettivo. Leao sta bene”

Stefano Pioli presenta la decisiva sfida del suo Milan contro il Salisburgo: in palio la qualificazione agli ottavi di Champions League. “In campo per un pari? No, siamo abituati ad attaccare, non dobbiamo cambiare il nostro modo di giocare – ha spiegato – Dobbiamo mettere in campo la miglior prestazione possibile”. Sul rinnovo: “Il merito è di tutti. Il club mi sta dando grande fiducia. Sono felicissimo del rinnovo. Ho ringraziato i giocatori perché senza di loro questo rinnovo non sarebbe stato possibile. Abbiamo iniziato il nostro percorso tre anni, ora ci teniamo tanto a passare il turno domani sera. Mi sono regalato questo sogno e voglio continuare a viverlo”.

Il Milan in questa stagione ha avuto due serata negative, a Londra e a Torino. Far bene domani sera significherebbe riscattarle?

“Far bene domani sera significa tanto, abbiamo una grande occasione di centrare il nostro primo obiettivo stagionale. La squadra sa gestire questi impegni. Siamo delusi dalla partita di domenica, ma questa è un’altra competizione e grande attenzione sulla gara di domani”.

Tonali ha detto che l’unica cosa da non fare è pensare al pareggio. E’ d’accordo? Cosa le hanno detto i giocatori dopo il rinnovo?

“Ha ragione Sandro, non siamo capaci di andare in campo per gestire le energie. Noi siamo abituati ad attaccare, non dobbiamo cambiare il nostro modo di giocare. Stamattina mi sono segnato sia chi mi ha fatto i complimenti sia chi non me li ha fatti. Ho ringraziato i giocatori perché senza di loro non ci sarebbe stato il rinnovo. Passare il turno domani è una cosa a cui teniamo tanto”.

Supercoppa di calcio a 8, la Roma batte Totti

Stavolta ad avere la meglio – sul campo di gioco – è stato il passato. Francesco Totti e la sua ‘Totti Soccer Weese’ escono sconfitti dalla finale di Supercoppa della Lega calcio a 8 disputata contro la Roma. A portare a casa la coppa sono stati i giallorossi, che si sono imposti per 2-0 sulla squadra della leggenda romanista. Un risultato amaro per il numero 10, che teneva particolarmente a fare bene davanti al pubblico dell’Orange Football Club. Sugli spalti del circolo – distante meno di sue chilometri dallo stadio Olimpico – tra le decine di spettatori presenti, c’erano anche due tifosi speciali: in tribuna infatti, oltre al figlio Cristian, c’era anche Noemi, la nuova compagna della bandiera giallorossa. Una presenza impossibile da non notare per i presenti, soprattutto perché – per la prima volta – la trentaquattrenne ha assistito in veste ufficiale a una delle partite di Francesco.

CONSOLAZIONE—Ad addolcire la serata di Totti sono state le notizie arrivate dal Bentegodi di Verona, dove la Roma di José Mourinho ha ottenuto i tre punti grazie a un gol di Volpato. Dopo la premiazione, l’ex capitano giallorosso si è detto felice per la serata vissuta dal diciottenne assistito dalla sua agenzia: “Sono contento per lui e per la vittoria della Roma”.

SETTIMANA DELICATA—Nei prossimi giorni è in programma una nuova udienza del ricorso presentato da Ilary Blasi per riottenere dall’ex calciatore diverse borse e scarpe firmate. Francesco ha già restituito alcune borse alla presentatrice, che è ancora in attesa di riavere indietro le preziose calzature. Totti invece non è ancora rientrato in possesso della collezione di Rolex – stimata circa un milione di euro – che la (quasi) ex moglie gli avrebbe sottratto. A fare chiarezza sarà il tribunale civile di Roma.

Corsa e gol, Barella sempre più leader

È un Barella versione leader quello che sta trascinando l’Inter in questa rincorsa alla zona alta della classifica. Il sardo, che era finito in panchina all’andata contro il Bayern complice un derby deludente e atteggiamenti in campo non impeccabili, adesso è la guida di una formazione affamata che ha vinto la quarta gara di fila in Serie A, la sesta nelle ultime sette, Champions compresa.

Nicolò è stato protagonista assoluto con tre reti di fila in campionato, ma aveva segnato una rete pesantissima anche nel 3-3 al Camp Nou. Nel momento in cui la mediana poteva andare in crisi complice il k.o. di Brozovic durante la sosta per le nazionali, lui e Calhanoglu l’hanno tenuta su. Anzi, la stanno spingendo in alto. “Stiamo giocando bene – ha commentato Barella – perché abbiamo ritrovato quella sicurezza che a inizio anno ci era mancata per motivi diversi. È bello giocare con questa qualità, questa voglia e questo atteggiamento”.

La sua rete, quella che ha permesso all’Inter di tornare negli spogliatoi sul 2-0, è stata di una bellezza clamorosa ed è sembrata la fotocopia del gol firmato sempre da Barella su assist di Bastoni contro la Juventus, il 17 gennaio 2021, l’anno dello scudetto. Nicolò è tornato ad essere decisivo sotto porta ed è già a quota 6 centri, 5 dei quali in A: il record della sua carriera in campionato, le 6 reti del 2017-18 con il Cagliari, è lì a un passo, ma il numero 23 nerazzurro non si è esaltato: “Le immagini le riguarderò a casa, ma mi ha fatto piacere sentire Dzeko che mi urlava ‘mostro’ (ride, ndr). Bastoni è bravissimo a fare certi lanci e lo ringrazio: lui e gli altri sanno che provo quel tipo di movimento, quel taglio, e mi cercano spesso. Stop perfetto? L’ho detto a Lukaku scherzando… ‘La palla si stoppa così’. Tutti i gol sono frutto del gioco e quando c’è questo entusiasmo, è tutto più facile. Dobbiamo continuare così. Ora c’è più tranquillità davanti alla porta, anche da parte mia: i compagni mi stanno dando queste opportunità e non posso far altro che ringraziarli e aiutarli con le mie prestazioni. Stiamo segnando tanto e dobbiamo continuare così perché questa è la strada giusta”.

Allegri: “Locatelli e Vlahovic out col Lecce. Chiesa e Pogba? Se va bene torneranno col Verona”

L’allenatore della Juve: “Abbiamo comunque giocatori sufficienti per giocare una partita importante. I giovani? Non posso stravolgere tutto per una partita”. Il centrocampista assente per motivi personali

La Juventus continua a perdere pezzi. Per la ripartenza post eliminazione dalla Champions, Massimiliano Allegri sarà privo anche di Vlahovic e Locatelli: “Dusan ha ancora fastidio e Manuel domani non sarà a Lecce per motivi personali. Saremo in 16 più 3 portieri. Pogba e Chiesa al 99% non ci saranno nemmeno contro l’Inter. Nella migliore delle ipotesi li rivedremo per le ultime due partite prima della sosta contro Verona e Lazio”.

Allegri s’aspetta una reazione immediata dopo Lisbona: “Bisogna avere una reazione, questa rabbia post Champions bisogna portarsela dietro tutto il campionato. Il mio momento più difficile? In campionato siamo un po’ in ritardo, ma abbiamo il tempo per recuperare. Parlare di scudetto serve a poco, adesso pensiamo a rialzarci dalla batosta e alle ultime gare pre sosta. Concentriamoci sul Lecce e basta, pensare all’eventuale Europa League non avrebbe senso. Se serve, domani bisognerà fare anche una partita sporca. In contropiede sono pericolosi”.

Le difficoltà in campo si mischiano a quelle extra campo legate alla chiusura dell’inchiesta “Prisma” condotta dalla Procura di Torino: “Accerchiati? Il presidente ha rasserenato tutti, noi dobbiamo dare risposte sul campo a partire dalla partita contro il Lecce. Non trovo una parola per definire l’uscita dalla Champions, ma nessun alibi. Con i ‘se’ e i ‘ma’ non si va da nessuna parte e quando prendi decisioni non si ha la sfera di cristallo. Ma ci sono squadre che non si sono qualificate in Champions per 8 anni…”.

“In tutte le cose negative, c’è un risvolto positivo – conclude Allegri-. Il settore giovanile sta lavorando bene. Penso a Miretti, Fagioli, Iling, Soulé… Non è che per un giorno e per una partita cambierà tutto, ma magari qualche giovane giocherà contro il Lecce e porterà esuberanza”.

Kessie in Europa League, Gigio esce a vuoto. E i tifosi del Milan godono sui social

La settimana dei fan rossoneri è stata resa ancora più gustosa dagli stenti di due grandi ex. L’eccezione è Calhanoglu, che invece ha raggiunto gli ottavi con l’Inter.

Franck Kessie, volato a Barcellona dopo aver vinto lo scudetto, giocherà l’Europa League dopo l’eliminazione dalla Champions per mano dell’Inter. Gigio Donnarumma invece, nonostante un anno da titolare fisso con 18 partite e 9 clean sheet, ha chiuso la giornata di Champions con un paio di errori banali, uno di questi in uscita. Il Psg ha rifilato sette schiaffi al Maccabi Haifa e ha passato il turno, ma l’errore di Gigio non è passato inosservato, tant’è che diversi rossoneri l’hanno evidenziato sui social. “Ecco, la solita uscita di Donnarumma”. Con tanto di video incorporato. E ancora: “Uno dei portieri più sopravvalutati d’Europa”, “non è un grandissimo”, “ha molti limiti” e cose così. Commenti anche da parte dei francesi. Un po’ ingenerosi: Gigio ha 23 anni, è campione d’Europa in carica, gioca nel Psg e vanta più di 300 partite tra i pro’. Il suo addio al mondo Milan è una ferita aperta per i rossoneri, ma Maignan fa dormire tutti tranquilli.

L’unico neo della settimana perfetta del milanista, forse, è il passaggio del turno di Calhanoglu, già agli ottavi. Poco male: in virtù del poker alla Dinamo Zagabria basterà non perdere contro il Salisburgo all’ultima giornata per passare il turno (si gioca a San Siro). Al di là dei social e dei tifosi, comunque, il senso è che al Milan nessuno è indispensabile. I giocatori possono passare, ma la policy resta quella di sempre. Ingaggi contenuti, pochissime eccezioni (vedi Ibra), un monte stipendi base che non sfora i 4 milioni o giù di lì. Kessie, Donnarumma e Calhanoglu hanno lasciato il Duomo per via di questi paletti. Il Milan viene prima di tutto.

Vlahovic da valutare: verso uno stop col Lecce. Chiesa e Pogba, è ancora presto

Problema all’adduttore per il serbo a Lisbona, sospetto affaticamento, ma un turno di riposo era comunque previsto. Oltre ai lungodegenti, restano fuori Di Maria, De Sciglio, Bremer e Paredes

Dusan Vlahovic potrebbe saltare il prossimo match con il Lecce per precauzione, partendo dalla panchina. Il centravanti serbo ha chiesto il cambio a metà del secondo tempo di Lisbona per un fastidio all’adduttore: le prime sensazioni del post partita erano quelle di un semplice affaticamento. L’ex viola giunge però da diverse partite di fila in pochi giorni e nelle rotazione di reparto dovrebbe essere arrivato anche per lui il momento di rifiatare. Dopo tre panchine consecutive, chi si candida per una maglia da titolare invece è Arek Milik, reduce da un buon finale di gara contro il Benfica.

In terra salentina potrebbe esserci spazio anche per Perin, così da far rifiatare Szczesny. Mentre in difesa giocherà certamente Danilo, che poi salterà per squalifica la gara col Psg. Allegri non è che possa inventare molto in questo momento, anche perché la lista degli infortunati è lunga e nessuno di questi è prossimo al rientro. Neanche Chiesa e Pogba, che sperano nella prima convocazione per la settimana prossima: ma i buoni auspici dovranno andare di pari passo con i parametri di rendimento sui carichi di lavoro e con le sensazioni dei calciatori stessi. Ancora out tutti gli altri: Di Maria, De Sciglio, Bremer e Paredes.

La Juve sembra ormai aver trovato la sua migliore espressione col 3-5-2. A sostenere Kean e Milik ci sarà ancora Locatelli, poi occhio a qualche sorpresa in mezzo: con Fagioli desideroso di un’opportunità e Miretti pronto a dare seguito alla buona prova di Lisbona. Qualche chance nel corso del match potrebbe averla anche Soulé, così come Iling-Junior che è stata l’unica luce della serata buia in Portogallo. Rugani in corsa per tornare in campo come con l’Empoli, da valutare invece le condizioni di Bonucci e Cuadrado che nell’ultimo match non sono parsi lucidi. Dopo lo scarico odierno sarà tutto un po’ più chiaro da domani.

Benfica-Juventus, niente goal-line technology per un problema tecnico

La sfida del Da Luz (calcio d’inizio ore 21, diretta su Sky Sport) si giocherà senza la tecnologia della linea di porta a causa di un problema tecnico. “Putroppo non sarà possibile sostituire e installare un nuovo sistema in tempo” ha spiegato la UEFA in una nota. In caso di gol fantasma, l’arbitro potrà contare sul VAR e l’utilizzo della goal-line camera.

Benfica-Juventus si giocherà senza la goal-line technology. A darne l’annuncio è stata la UEFA con una nota a poche ore dall’inizio del match, previsto stasera alle 21 allo stadio Da Luz. “In vista della partita tra Benfica e Juventus – si legge – Il club di casa, all’insaputa della UEFA e del fornito UEFA della goal-line technology, ha commissionato dei lavori allo stadio Da Luz che hanno reso disfunzionale il sistema tecnologico della goal-line. Putroppo non sarà possibile sostituire e installare un nuovo sistema in tempo per il match e quindi la partita si disputerà senza l’utilizzo della goal-line technology, come previsto da regolamento della UEFA Champions League”. 

L’arbitro Srdjan Jovanovic, dunque, non avrà a disposizione la goal-line techonology a causa di un problema tecnico. Il direttore di gara, tuttavia, potrà contare sul VAR in caso di gol fantasma utilizzando la goal-line camera, una telecamera allineata con la linea di porta. In questo caso, l’analisi del gol/non gol viene fatta esattamente come se fosse un fuorigioco.