Via alla Premier, l’Arsenal parte col piede giusto: 2-0 al Crystal Palace

Nella prima partita del campionato 2022-23 i Gunners mettono subito in chiaro le rinnovate ambizioni: decidono una rete di Martinelli e l’autogol di Guehi

Il sole di Londra dà il bentornato alla Premier League, l’Arsenal fa il resto. A Selhurst Park, la sfida tra i Gunners e il Crystal Palace del grande ex Patrick Vieira finisce 2-0 per gli ospiti, che agguantano il successo e i 3 punti grazie a una rete di Martinelli nel primo tempo e all’autogol di Guehi nel finale. Primo sorriso della stagione per Mikel Arteta.

La squadra di Arteta parte in quinta: al 3’ si vede subito la qualità di Gabriel Jesus, fiore all’occhiello del mercato dei Gunners, che spacca la difesa dei padroni di casa con una bella percussione. Dopo un rimpallo, il pallone finisce sul sinistro di Martinelli, che sciupa tutto a tu per tu con Guaita. All’8’ ci prova Zinchenko, altro innesto dal mercato, con un bel sinistro dal limite dell’area: risponde senza problemi il portiere spagnolo. Il match si sblocca al 20’: angolo dalla destra, torre ancora di Zinchenko e testa di Martinelli per il primo centro della nuova Premier League. Per mezz’ora è dominio Arsenal. Poi, nel finale di frazione, ci prova un paio di volte la squadra di Vieira con Edouard: al 41’ è Ramsdale a negare il pari, pochi minuti dopo è decisiva la deviazione di Xhaka. Arsenal avanti al 45’.

Fase di studio al rientro in campo. La grande chance per le Eagles arriva al 51’: Zaha trova il corridoio e recapita a Eze la palla del pari. Il “10” va con il piatto destro, Ramsdale si oppone di nuovo e salva il risultato. Intorno all’ora di gioco la prima sostituzione per Vieira: fuori Edouard, dentro Mateta e ritmi che si abbassano con il passare dei minuti. Al 69’ sussulto Gunners con Saka: il destro finisce alto. Non basta l’assalto disordinato del Palace nel finale: a 5’ dal 90’ l’Arsenal trova il raddoppio grazie al cross di Saka dalla destra, deviato in rete dallo sfortunato tocco di Guehi. Due a zero e primi tre punti per Arteta.

Gli agenti di De Ketelaere: “Milan e Bruges non volevano più parlarsi”

Sharifi e De Mul si sono prodigati per la felice conclusione della trattativa: “Lo volevano tante squadre, compreso il Barcellona. Ma lui ha scelto i rossoneri e per questo ha dovuto superare settimane difficili”

Se Charles De Ketelaere è arrivato al Milan lo deve a due volti stanchi che ora provano a rilassarsi un po’. Di solito parlano poco, ma stavolta hanno scelto di raccontare alcuni retroscena sull’affare dell’estate. Yama Sharifi e Tom De Mul, agenti di Charles De Ketelaere, hanno lavorato parecchio per far sì che la trattativa andasse in porto: “Dopo l’incontro in Belgio, Milan e Bruges non volevano più parlarsi, poi siamo andati a Lugano…”. E lì si è sbloccato tutto, come raccontato a Het Laatste Nieuws.

Partiamo dall’inizio. Intervista doppia. De Mul prende la parola, Sharifi aggiunge qualche particolare: “I primi contatti tra il Milan e Charles risalgono a un paio di anni fa. Erano sicuri che fosse già un bel giocatore, ma a quel tempo gli serviva qualcuno già pronto. Maldini e Massara, però, ci chiedevano qualsiasi cosa su di lui. ‘Di che persona parliamo? Che tipo di ragazzo è?’, cose così. Nel frattempo diversi club hanno iniziato a chiederci informazioni: West Ham, Arsenal, Newcastle, anche il Barcellona. I blaugrana l’hanno seguito a lungo, ma non eravamo sicuri che fosse la scelta giusta per lui. Almeno in quel momento”.

Un altro club si è fatto sotto: “Il Leeds è stato molto concreto – continua De Mul -, e anche a Charles piaceva parecchio. Inoltre, Jesse Marsch è un bravo allenatore. Tuttavia, il ragazzo voleva confrontarsi e sentire anche altri club. Così abbiamo chiamato il Milan: ‘Se lo volete, allora dovete spingere ora’. Maldini era ancora alle prese con il suo rinnovo, ma poi lo ha chiamato. Charles ha parlato anche con Pioli, così si è convinto del tutto. Il problema? Il Leeds aveva offerto 40 milioni, mentre i rossoneri avevano una sorta di… paletto”. Seconda fase: la trattativa: “Il Bruges non l’avrebbe mai ceduto a venti milioni, quindi toccava a me e a Sharifi – racconta De Mul – alzare l’offerta del Milan. Tuttavia, dopo quell’incontro in Belgio, le due squadre non volevano più parlarsi”.

Koulibaly risponde a De Laurentiis: “Rispetto per gli africani. A Napoli non la pensano come lui”

Il difensore senegalese ha commentato le parole del presidente del Napoli durante la sua presentazione con il Chelsea: “La squadra senza africani? È un suo diritto pensarlo, ma non è giusto parlare così”

Non smette quasi mai di sorridere Kalidou Koulibaly durante la conferenza stampa di presentazione da nuovo giocatore del Chelsea. La Premier League era il suo sogno, quello che ha accarezzato a lungo, da ben prima che il fratello Abdullah gli facesse vedere le partite dei Blues di cui è tifosissimo. Ora l’ha realizzato, firmando un contratto per quattro anni con i londinesi, che l’hanno reso il secondo acquisto della nuova era. Non smette di sorridere il nuovo pilastro della difesa di Tuchel, quando pensa al debutto di sabato contro l’Everton o alle sfide che lo aspettano.

Il patron del Napoli ieri ha dichiarato che non avrebbe più comprato giocatori africani, stanco delle loro assenze per la Coppa d’Africa. Koulibaly, capitano del Senegal, ci pensa un po’ prima di rispondere. “Dipende da lui se vuole o no comprare altri giocatori africani – attacca -. Per me, la cosa principale è il rispetto, e se quella è la sua opinione io la rispetto. Quando giocavo a Napoli rappresentavo anche il Senegal: sono sicuro che sia stata dura per la squadra quando siamo andati in Coppa d’Africa, ma serve rispetto anche per le nazionali africane, e come capitano del Senegal penso non sia giusto parlare così di una nazionale africana. Rispetto quello che pensa: se crede che la sua squadra possa andare avanti senza calciatori africani è un suo diritto. Ma so per certo che a Napoli ci sono tante persone che non la pensano come lui. Prendo queste parole come una sua opinione, non come quello che pensano la città o la stessa società”.

Infortunio Pogba, consulto a Lione per valutare operazione al ginocchio

Il centrocampista francese a Lione per il consulto specialistico durante il quale si deciderà che strada percorrere (tempi di recupero compresi) dopo la lesione del menisco laterale. Tre le ipotesi: due legate al tipo di intervento chirurgico, l’altra – la meno percorribile – relativa a una terapia conservativa.

Una forte fitta nel primo allenamento della Juventus a Los Angeles, nella notte italiana tra il 23 e il 24 luglio, l’uscita dal campo zoppicante, gli esami specialistici e la diagnosi comunicata dal club bianconero: “Lesione del menisco laterale”. Paul Pogba adesso aspetta di conoscere quanto tempo dovrà rimanere fuori dal campo e molto dipenderà dal tipo di intervento chirurgico (la strada più percorribile, l’altra è la terapia conservativa) al quale si sottoporrà. Pogba si è confrontato con lo staff medico della Juve e anche con i medici della nazionale francese, visto il Mondiale in Qatar a fine novembre. Ora è arrivato il momento di prendere una decisione. Il centrocampista bianconero oggi sarà a Lione per un consulto specialistico al termine del quale verrà scelta l’opzione ritenuta migliore. Le tre possibili ipotesi e le prime stime sui tempi di recupero.

Al momento è la strada meno percorribile. Un percorso fatto di fisioterapia e riposo non garantisce la certezza di una definitiva guarigione e Pogba – così come la Juve – vuole scongiurare che il fastidio al ginocchio si riproponga al momento del rientro in campo.  

Tecnicamente si chiama meniscectomia selettiva. In altre parole, consiste nell’asportazione del pezzo di menisco lesionato. Si tratta di un intervento “semplice”, con una riabilitazione rapida e tempi di recupero stimati tra uno e due mesi. Una soluzione che permetterebbe a Pogba di tornare relativamente presto in campo e non metterebbe a rischio la sua partecipazione al Mondiale. La controindicazione di questo genere di intervento è legata a un’analisi sul lungo periodo: con il passare degli anni, infatti, l’articolazione potrebbe risentire dell’assenza di una parte del menisco, con possibili conseguenze sulla durata della carriera e sul quotidiano utilizzo del ginocchio a prescindere dalla pratica sportiva. Con la meniscectomia laterale c’è il rischio di condrolisi: in parole più semplici, il ginocchio diventerebbe più fragile e meno elastico. In sintesi, questo tipo di intervento permetterebbe a Pogba di rientrare presto in campo, ma rischierebbe di accorciargli la carriera.

Locatelli: “Più palloni tocco più son contento. E gioco con la mia squadra del cuore”

Allegri e Del Piero lo vedono come un nuovo leader. Lui apprezza la responsabilità, e anche sul ruolo che deve svolgere non ha problemi: “Da regista posso entrare di più in partita”

Giocare contro il Real Madrid è un po’ come essere una nave in mezzo alla tempesta: improvvise folate di attaccanti che arrivano da tutte le parti, centrocampisti abituati a trovarsi a memoria, che navigano senza difficoltà nello stretto e conoscono i tempi giusti per gli inserimenti.

Manuel Locatelli ha tenuto la barra dritta anche nei momenti di allerta massima: Massimiliano Allegri in questa tournée l’ha testato soprattutto da regista e lui ha dimostrato di saperci stare in quella posizione, anche se in versione play ha meno possibilità di buttarsi in area alla ricerca del gol. Dal mercato potrebbe arrivare un regista di ruolo (Paredes per esempio) e Loca potrebbe di nuovo traslocare un po’ più in là, per fare la mezzala, ma nel frattempo l’azzurro è stata una delle note liete della sconfitta con il Real: freddezza e solidità, nell’emergenza e nelle incertezze che dominano nel mezzo, la Juventus ha almeno un punto fermo al quale aggrapparsi. In questa tournée americana stiamo vedendo una nuova Juventus, che vuole tenere palla e imposta di più, in cui Locatelli ha un ruolo centrale.

“Siamo un grande gruppo, tutti seguiamo Allegri con attenzione. Questi giorni sono stati importanti perché la squadra sia ancora più unita. Abbiamo fatto dei grandi acquisti e siamo molto felici”.

“Sono parole molto apprezzate, che rappresentano un grande stimolo per me. Ho scelto la Juventus per questo, so quali sono le mie responsabilità e mi trovo benissimo con i miei compagni. Firmare per la squadra del mio cuore è stato un momento molto emozionante”.

Empoli, a Destro le chiavi dell’attacco: 43 crediti per il sostituto di Pinamonti

Zanetti si affiderà ai suoi gol in questa stagione per sostituire l’attaccante rientrato dal prestito

Nuova esperienza in Serie A per Mattia Destro: l’attaccante classe 1991, ha voglia di confermarsi a grandi livelli dopo il biennio, sostanzialmente positivo – a livello personale – con la maglia del Genoa, conclusosi però con la retrocessione in Serie B del Grifone. Sulle sue spalle l’eredità di Pinamonti, rientrato all’Inter dopo la stagione in prestito in Toscana e ora vicino all’Atalanta.

Poco propenso a giocare con la squadra, Destro è un attaccante vecchio stampo, abile a farsi trovare pronto sotto porta e a finalizzare la manovra della squadra con tutti i fondamentali. Con Satriano può formare un tandem intrigante, con potenzialmente un buon numero di gol tra i piedi. Nel listone Gazzetta del prossimo Fantacampionato, vale 43 crediti, la più alta valutazione nella rosa

Sono 20 le reti segnate in A nelle ultime due stagioni (11 e 9). Mattia Destro ha ritrovato smalto sotto porta dopo alcune annate poco prolifiche al Bologna. Nella massima serie vanta 287 presenze, 90 gol e 19 assist, ma ha collezionato anche 53 gialli e un rosso. In carriera ha indossato le maglie di Siena (prima volta in doppia cifra), Roma (13 centri, suo personal record a livello di marcature in Serie A in una singola stagione), Milan e le già citate Bologna e Genoa. Cresciuto nell’Inter, non ha mai esordito tra i professionisti con i nerazzurri. Non batte rigori da diversi anni: ha un discreto bottino con 13 realizzati su 15, ma lo specialista in casa Empoli è Bajrami.

Viene da due ottime stagioni a livello realizzativo e il gioco di Zanetti potrebbe valorizzare il suo senso del gol. Sarà importante il feeling con Satriano.

Il più grande difetto, palesato in carriera e anche nell’ultimo anno al Genoa, è la discontinuità di rendimento: la distribuzione dei gol è molto casuale. Può avere un filotto di marcature consecutive ma anche fermarsi poi per diverso tempo.

Milan-De Ketelaere, ci siamo: contratti pronti, si attende il semaforo verde

Ulteriori passi avanti per lo sbarco in rossonero del 21enne trequartista. Da risolvere gli ultimi dettagli, possibile fumata bianca già in giornata. Il giocatore pronto a volare a Milano già domani

Nuovi passi avanti in mattinata per De Ketelaere al Milan. Il Bruges è orientato a dire sì all’offerta del Milan per Charles e oggi potrebbe essere davvero il giorno della stretta di mano. Tra le parti c’è ancora tensione ma mancano solo pochi dettagli burocratici, legati a piccole formalità col Milan e ad accordi economici da risolvere tra il club belga e l’agente del calciatore. CDK in ogni caso è sempre più vicino a diventare un calciatore del Milan. L’accordo può essere cosa fatta già in giornata, contratti e documenti sono pronti, i club li stanno esaminando e se tutto andrà come deve, arriverà la fumata bianca.

Il costo del trasferimento sarà, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, di 32 milioni più 3 di bonus e una percentuale sul margine della rivendita a favore del Bruges, come da tradizione nei trasferimenti internazionali. In sostanza, se il Milan dovesse vendere Charles a una somma superiore ai 32 milioni, una parte del guadagno andrebbe a favore del Bruges.

Sembra così destinata a dover essere premiata la volontà di Milan e De Ketelaere, decisissimi a garantirsi fedeltà reciproca. Charles è stato da sempre molto sicuro di venire a Milano. Il Milan ha sempre avuto CDK come prima opzione per la trequarti. Pioli non vede l’ora di averlo a Milano.Anche De Ketelaere ormai conta le ore. Pur consapevole che manca ancora qualche dettaglio per chiudere l’accordo, il belga si è organizzato per viaggiare verso Milano già domani. Insomma, siamo oltre l’ottimismo.

De Ligt: “Scelsi la Juve di Sarri per giocare un calcio offensivo”

“Credevo di trovare uno stile più simile all’Ajax – ha spiegato l’ex bianconero – ma purtroppo dopo un anno è andato via”. E sulla posizione in campo…

Altra intervista, altre parole al vetriolo. L’ex difensore bianconero Matthijs De Ligt, fresco di cessione al Bayern Monaco, parlando a Espn non ha infatti risparmiato nuovi commenti assai poco zuccherini intorno alla sua esperienza juventina. A partire dalla rivelazione del motivo per cui decise di vestirei colori bianconeri nell’estate del 2019: “Scelsi di andare alla Juve con l’idea di giocare un calcio più offensivo perché l’allenatore era Sarri: ha una grande reputazione per ciò che ha fatto con Napoli e Chelsea e pensavo di trovare uno stile più simile all’Ajax. Purtroppo dopo un anno è andato via”.

Anche la posizione in campo in cui è stato impiegato soprattutto nelle ultime due stagioni è bersaglio di critiche: “Penso di stare meglio sul centro-destra, mi sento più a mio agio – ha spiegato il difensore olandese -. All’inizio alla Juve è stato difficile giocare a sinistra, poi a metà stagione io e Bonucci ci siamo invertiti. Eravamo una buona coppia, abbiamo vinto lo scudetto. Nel secondo e terzo anno poi sono tornato a giocare spesso a sinistra. Non è che non ci volessi giocare, sia chiaro, ma sapevo di essere più sicuro giocando a destra. È stato comunque importante per il mio sviluppo”.

Infine il difensore ha sottolineato le differenze fra il suo gioco quando militava nell’Ajax e quando è sbarcato a Torino: “All’Ajax pressavo molto forte, prendevo rischi. Alla Juve era diverso. Giocavo più all’indietro, un modo di difendere diverso. Il ritmo in generale in Italia è più lento, quindi si può stare più dietro. E visto quanto ha vinto la Juve in Italia, penso sia il modo giusto”.

Svolta Milan, De Ketelaere vicinissimo

Rossoneri e Bruges vicini come non mai: si punta a chiudere tra oggi e domani. Per il trequartista un contratto quinquennale non lontano dai 2,3 milioni a stagione

La trattativa per Charles De Ketelaere è probabilmente alla svolta definitiva. Il Milan nell’incontro di ieri ha alzato la sua offerta al Bruges e ormai si punta a chiudere tra oggi e domani, considerato che il Bruges sembra assolutamente disposto a fare il passo decisivo. I due club si sono visti ieri a Lugano e una risposta del Bruges è attesa a breve. Possibile quindi una chiusura a 31 milioni più 4 di bonus, soluzione che accontenta il club belga, molto duro fino alla fine nel braccio di ferro col Milan. L’ultimo scoglio sembra riguardare l’equilibrio tra parte fissa e bonus, certo non insuperabile ma comunque da non sottovalutare in una trattativa così delicata. Entrambe le parti però ora lasciano intravedere ottimismo. Insomma, affare non ancora fatto – manca ancora un accordo definitivo – ma decisamente più vicino: De Ketelaere in rossonero firmerebbe un contratto quinquennale non lontano dai 2,3 milioni a stagione. Il Milan aspetta una risposta all’offerta, che arriverà ragionevolmente stasera o domani.

Mai il belga, insomma, era stato così vicino al Milan come oggi. Decisive la sua volontà e la decisione del Milan di fare un passo sostanziale, quello valutato attentamente per giorni. Pioli potrebbe quindi avere il giocatore a disposizione al ritorno della trasferta in Austria. Il Milan giocherà questa sera alle 19 contro il Wolfsberger a Klagenfurt, penultima amichevole internazionale della sua preparazione estiva.

Terminato l’incontro per De Ketelaere

Milan-Bruges, Terminato l’incontro per De Ketelaere: non c’è ancora accordo. Maldini e Massara a Lugano hanno provato a chiudere la trattativa con la dirigenza belga: stretta finale, ma non tutto è stato risolto

La trattativa tra il Milan e il Bruges per il trasferimento in rossonero di Charles De Ketelaere è arrivata alla stretta finale, ma non è ancora conclusa, in un senso o nell’altro. Giornata importante, comunque, nel lungo corteggiamento al 21enne talento nerazzurro: oggi c’è stato un incontro – già terminato – tra la dirigenza milanista e quella belga. Obiettivo: provare colmare la distanza tra le parti (30 milioni più 2 di bonus l’offerta, almeno 35 la richiesta). Ma manca il lieto fine: non è ancora stato raggiunto un accordo.

Il d.t. Paolo Maldini e il d.s. Frederic Massara hanno fissato questo vertice a Lugano, come anticipato da Sportitalia. In un hotel della città svizzera hanno incontrato Vincent Mannaert – il direttore esecutivo del Bruges – ma non è arrivata la tanto attesa fumata bianca. Di certo, De Ketelaere negli ultimi giorni è rimasto ai margini nella sua attuale squadra (che ha già disputato la Supercoppa nazionale e la prima giornata di campionato), perché mentalmente sotto pressione per via delle voci di mercato. Da capire quali saranno le decisioni del Milan nel caso l’affare De Ketelaere non si chiudesse in tempi brevi: il piano B porta a Hakim Ziyech del Chelsea, anche con un acquisto a titolo definitivo e non con un prestito.