Juve-Inter, quote: chi vince vede lo Scudetto, attenzione a due esiti

Gli esiti Over 1.5 e 2 sono oggetto di quota maggiorata e arrivano a valere rispettivamente 7.00 e 20.00: l’approfondimento

Siamo solo alla 13ª giornata, eppure Juve-Inter può già dare indicazioni importanti in chiave Scudetto. Mai infatti nella storia della Serie A nerazzurri e bianconeri si sono affrontate con almeno 29 punti a testa a questo punto della stagione: è chiaro che ci vincerà il derby d’Italia può cominciare l’allungo decisivo con vista sul Tricolore.

Quello di domenica sera sarà il 181° confronto in campionato: cosa dicono le quote? Intanto che non sarà una gara da 0-0: l’Over 1.5 è infatti oggetto di una quota maggiorata di Gazzabet e passa così da 1.31 a 7.00 per i nuovi iscritti. E poi che l’Inter potrebbe invertire il trend negativo allo Stadium: solo due vittorie in 17 confronti. A crederci è Betway, che offre una maggiorazione del segno 2 (da 2.28 a 20.00) riservata a tutti i clienti. Scopriamo quote e pronostico di Juve-Inter sui principali siti di scommesse. 

Per l’Inter potrebbe essere arrivato il momento di invertire il trend negativo contro la Juve: i bianconeri hanno infatti vinto cinque delle ultime sfide giocate in Serie A, concedendo ai nerazzurri solo un pareggio e due successi. I bookie però credono nel successo degli uomini di Simone Inzaghi, favoriti in lavagna rispetto ai bianconeri: il segno 2 oscilla tra il 2.36 di Betflag, il 2.35 di Sportbet e il 2.30 di Netbet, oltre all’offerta di Betway, dove si sale fino a 20.00. La vittoria bianconera è invece in lavagna a 3.40 su William Hill, LeoVegas e Goldbet, mentre il pareggio si attesta sul 3.25 di Sisal, Bet 365 e William Hill. Attenzione poi all’Over 1.5, in lavagna a 1.30 su Better, Net Bet e Sisal, che passa a 7.00 su Gazzabet per tutti i nuovi clienti. 

Juve-Inter, allarme infortuni: in dieci ai box, ecco chi può recuperare e chi no

Seri problemi di formazione per Allegri e Inzaghi in vista della sfida del 26 novembre a Torino: sette i Juve attualmente in infermeria, tre i nerazzurri. Bastoni l’ultimo ad andare k.o. Il tecnico toscano ha al momento solo tre centrocampisti a disposizione.

Le infermerie si riempiono e sale l’allarme, tanto in casa bianconera quanto in quella Inter. Perché la sfortuna colpisce senza badare al colore della maglia e, con un derby d’Italia in programma tra una decina di giorni, Allegri e Inzaghi devono fare i conti con nuove defezioni oltre a quelle già registrate nelle ultime settimane. Alessandro Bastoni è l’ultima vittima di infortuni che va ad allungare una lista già nutrita, a cui nelle precedenti 48 ore si erano “iscritti” anche Locatelli e Miretti, tutti colpiti dal cosiddetto “virus Fifa” nel ritiro della nazionale (l’Under 21 nel caso di quest’ultimo). In tutto, sono al momento dieci gli indisponibili da ambi i lati: sette i bianconeri (esclusi gli squalificati Pogba e Fagioli) e tre i nerazzurri. Alcuni con possibilità di recuperare in extremis proprio per la sfida d’alta classifica dell’Allianz Stadium, altri invece già certi di dover dare forfait.

La situazione più delicata, almeno dal punto di vista meramente quantitativo, è quella di Allegri, che ora come ora si ritrova con appena tre centrocampisti abili e arruolabili senza sapere se potrà recuperare qualche risorsa preziosa nei prossimi dieci giorni. Gli unici elementi a disposizione del tecnico toscano sono McKennie, Rabiot (al rientro dopo la squalifica scontata col Cagliari) e Nicolussi Caviglia, ma lo staff medico bianconero conta sui possibili recuperi di Locatelli e Miretti. Dei sette attualmente fermi ai box, Allegri potrebbe recuperarne fino a cinque, pur consapevole che nessuno di questi potrebbe comunque presentarsi in condizioni ottimali. Inzaghi deve invece fare i conti con tre defezioni, di cui due particolarmente pesanti e, salvo miracoli, praticamente garantite: oltre all’assenza certa di Pavard, il tecnico nerazzurro dovrà molto probabilmente rinunciare anche a Cuadrado e Bastoni, i cui recuperi appaiono a oggi molto difficili.

Juve e Inter unite in azzurro. Ma poi testa alla sfida scudetto

Sei nerazzurri e quattro bianconeri (più Locatelli ko) nella lista di Spalletti. È una Nazionale da campionato

Carissimi nemici di scudetto, juventini e interisti uniti, qui si fa l’Italia tutti assieme o sono guai seri. Ma qui, impossibile negarlo, comincia anche a lunga rincorsa verso un “derby” da tempi belli, di quelli che una volta decidevano il campionato. Non ci saranno carezze e abbracci domenica 26 novembre all’Allianz: gli ultimi scontri, dentro e fuori dal campo, lasciano presagire l’ennesima atmosfera da brivido. Ma gli steccati della rivalità s’alzeranno soltanto dopo la Nord Macedonia e l’Ucraina. Oggi si stringe una santa alleanza nel nome di un sogno comune, l’Europeo. Inter-Juve, e la voglia di superarsi, anche in allenamento, per conquistare una maglia, non può che essere una spinta per l’azzurro.

In questi giorni Juve-Inter si “gioca” sui campi della fratellanza, tra le colline di Firenze, a Coverciano. Nel centro tecnico che puntualmente cancella tutti gli altri colori, vestendo d’azzurro interisti, juventini, napoletani, milanisti… oddio, ce ne fossero milanisti, visto che Calabria, l’unico selezionato, è rimasto al primo tempo di Lecce, ma questa è un’altra storia. La realtà è che la Nazionale di Luciano Spalletti è figlia del campionato, quindi comandano Inter e Juve, le uniche nomination credibili oggi per il titolo. 

Dalle convocazioni sembra quasi di essere tornati all’epoca eroica dei blocchi. Non Juve-Torino anni 70, l’apoteosi di una fusione apparentemente esplosiva, in realtà detonatore di una delle nazionali più belle di sempre, quella d’Argentina. La nuova sintesi coinvolge i due club che stanno puntando sull’italianità e su quel senso di appartenenza non sempre riscontrabile negli stranieri. Dieci bianconerazzurri sono qui con Spalletti, posson bastare? Sei dell’Inter, quattro juventini. Sarebbero stati una squadra, se Locatelli non fosse stato costretto a fare le valigie ieri mattina per un problema fisico, lasciando Jorginho e Cristante unici centrali di ruolo. 

Inter e Juve in fuga scudetto: ecco chi vincerà secondo i bookie

Terza sosta del campionato per gli impegni della Nazionale e consueto punto sulla lotta per il titolo in serie A: nerazzurri e bianconeri i favoriti dei bookmaker, scivolano Milan e Napoli in crisi

Inter-Juve è il vero duello da scudetto non solo per la classifica ma anche per i bookmaker dei principali siti di scommesse: calano le quote di Milan e Napoli, in piena crisi, Serie A riservata a Simone Inzaghi e Allegri, almeno dalle valutazioni che si possono fare durante la terza sosta del campionato. Gli impegni della Nazionale di Spalletti, che cercherà di conquistare un posto agli Europei contro Macedonia e Ucraina, ci condurranno verso il confronto diretto di domenica 26 novembre alle ore 20.45.

All’Allianz Stadium di Torino ci sarà il testa a testa tra le due squadre al comando: Inter prima con 31 punti, Juve seconda a 29 e destinata a lottare fino all’ultima giornata nonostante Max geli spesso gli animi dei tifosi sostenendo che i rivali sono troppo forti. Schermaglie dialettiche, perché la sensazione è che Inter e Juve viaggeranno a lungo a braccetto contendendosi lo scudetto che il Napoli sta gettando al vento.L’Inter tra una sosta e l’altra (ottobre-novembre) ha vinto sei partite su sei tra campionato e Champions dimostrando di aver trovato un passo quasi irresistibile. Nonostante anche il rendimento della Juve sia elevatissimo, tanto che Allegri si trova solo a due punti di distacco dai primi in classifica, per i bookie lo scudetto della Signora vale 3.50 per Gazzabet, Better e Goldbet, 3.75 per Bet365. Il confronto diretto del 26 novembre potrebbe ancora modificare le quote in lavagna a seconda del risultato: l’occasione del sorpasso è molto ghiotta per Allegri ma è altrettanto attraente la possibilità di Inzaghi di andare in fuga solitaria con un successo.

Chi va al Mondiale per club? In ballo due classifiche, Juve più vicina con quella Fifa

Due italiane nel 2025: Inter alla fase finale, Milan e Napoli inseguono i bianconeri ma servono punti: due criteri in gioco

Chi va al Mondiale per club? I giochi non sono ancora fatti. E la Juve, pur fuori dalla Champions, è in corsa. Anzi, il vantaggio accumulato può essere sufficiente per volare negli Usa a giugno 2025, prima edizione del torneo Fifa. L’Inter di fatto è già in America, Milan e Napoli inseguono per strappare ai bianconeri l’altro posto per le italiane: un testa a testa all’ultimo punto. Poi sarà un bel problema incastrare nel calendario il torneo che finirà verso metà luglio, nell’anno che porta al Mondiale 2026. Ma con il montepremi in vista non si può fare gli snob. E il discorso va subito alle regole per decidere le 12 europee (su 32 finaliste). Qui c’è una novità che la Gazzetta può anticipare. 

A Zurigo non hanno mai comunicato i criteri per a classifica. Si sa che contano soltanto i risultati in Champions. La prima idea era applicare il ranking Uefa per club: 2 punti per vittoria, 1 pari, 4 partecipazione, 5 per gli ottavi, 1 per quarti, semifinali e finali. Spunta ora una proposta diversa per premiare di più i successi: 3 punti vittoria, 1 pari, 5 per la partecipazione e basta bonus. Qualcosa cambia. Anche per noi. 

Per stilare la classifica si prendono in considerazione le ultime quattro Champions, dal 2020-21 a quella in corso (il ranking andrà aggiornato alla finale). Quattro posti di diritto alle 4 campioni: Chelsea, Real e City sono sicure, una si aggiungerà. Gli altri 8 posti sono assegnati in base al ranking, ma con un limite: non più di 2 squadre per nazione. L’Inghilterra ha esaurito i posti, a meno che Arsenal, Newcastle o United non vincano questa edizione. 

Juve-Chiesa, primo round per il rinnovo: incontro con l’agente Ramadani

L’attaccante ha il contratto in scadenza nel 2025: i bianconeri devono prolungare l’accordo per blindare l’investimento fatto sul calciatore in questi anni. Giuntoli e il procuratore ne hanno parlato a pranzo

L’incontro era in agenda da un pezzo. Il tentativo di tenerlo sotto traccia, consumandolo a Milano piuttosto che a Torino, non è andato a buon fine. Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna sono stati intercettati prima di pranzo all’uscita da Palazzo Parigi, uno dei salotti di mercato più noti dell’Italia del calcio. Lì hanno incontrato nella tarda mattina Fali Ramadani, l’agente di Federico Chiesa. L’attaccante ha il contratto in scadenza nel 2025: il club deve prolungare l’accordo per blindare l’investimento fatto sul calciatore in questi anni. 

La Juve ha speso 40 milioni per riscattare Chiesa dalla Fiorentina, dopo aver pagato un prestito biennale oneroso di 10 e altrettanti inquadrati come bonus. Un costo complessivo di 60 milioni che il calciatore ha ripagato fin qui solo in parte, dal momento che per un lungo periodo è stato costretto a rimanere lontano dal campo a causa di un brutto infortunio. Acqua passata: al netto di qualche acciacco recente, il numero 7 bianconero punta a tornare al top della condizione con una stagione da record. Allegri tra l’altro lo vuole più attaccante, le 4 reti segnate fin qui lasciano immaginare che possa raggiungere per la prima volta la doppia cifra nelle marcature in Serie A.

Chiesa è senza dubbio al centro del progetto Juve, ma in questo momento storico vanno tenute in considerazione anche le offerte monstre da altri mercati. L’estate scorsa il suo nome era sul taccuino di almeno 3-4 top club inglesi, pronti ad avanzare delle proposte allettanti. Alla Continassa hanno sempre dato apertura alla cessione dei pezzi pregiati solo di fronte a offerte irrinunciabili: senza rinnovo, però, il giocatore l’estate prossima si ritroverebbe a un solo anno dalla scadenza, con molto più potere decisionale sul proprio futuro rispetto alla società. Le posizioni iniziali tra richiesta e offerta sul nuovo ingaggio sono ancora lontane, ma il confronto è appena cominciato. E i buoni rapporti potrebbero anche accelerare i lavori per un rinnovo breve, a garanzia di tutti.

Juve, colpo in serbo: per gennaio a centrocampo prende quota la pista Samardzic

Juve costretti a sopperire alle assenze di Pogba e Fagioli: complicata la strada che porta a Hojbjerg, piace l’opzione del giovane dell’Udinese.

Il nome di Lazar Samardzic figura sul taccuino personale di Cristiano Giuntoli già dai tempi di Napoli. Non se ne fece nulla per gli azzurri allora e, quando l’attuale direttore tecnico della Juventus fece le valigie per trasferirsi a Torino, il destino del centrocampista serbo dell’Udinese pareva ormai a tinte nerazzurre. È storia recente: tutto fatto con l’Inter ad agosto, comprese le visite mediche. Poi… il clamoroso dietrofront. Samardzic rimase in Friuli e Giuntoli chiuse la sua prima campagna trasferimenti in bianconero senza acquisti (Weah fu comprato prima del suo arrivo…). Non c’erano, infatti, le condizioni perché la Juve provasse un affondo in estate. Oggi, però, la situazione è diversa.

Già perché la Signora è ormai entrata nell’ottica di non poter contare chissà per quanto su Paul Pogba e Nicolò Fagioli. Il primo sospeso per doping, il secondo solo in attesa della formulazione ufficiale del patteggiamento per il caso scommesse. Due buchi a centrocampo che, pur in una stagione senza coppe europee, accorciano sensibilmente le rotazioni di Massimiliano Allegri. E allora Giuntoli e i suoi collaboratori, a cominciare dal d.s. Giovanni Manna, stanno sondando il mercato in cerca di opportunità, grazie anche all’aumento di capitale che darà un po’ di respiro alle casse della società. Il primo nome della lista resta quello di Pierre-Emile Hojbjerg, danese di 28 anni in forza al Tottenham, che gli emissari bianconeri hanno visto in azione anche sabato in nazionale contro il Kazakistan. Pista però complicata, se le richieste degli Spurs non si sposteranno dai 30 milioni di euro di oggi. Nella lista della Juve ci sono poi anche profili giovani come Manu Koné (Borussia Moenchengladbach), Youssouf Fofana (Monaco) e Habib Diarra (Strasburgo), ma negli ultimi giorni sta salendo prepotentemente la candidatura del 21enne Samardzic.

Allegri perde capitan Danilo per 20 giorni

Il difensore era rientrato in anticipo dal ritiro del Brasile, dopo essersi fatto male contro il Venezuela

Brutte notizie per Allegri: la Juve perde il suo capitano. Danilo stamattina si è sottoposto a esami strumentali al J Medical, la conferma di una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra porta a ragionare su uno stop di 20 giorni. Dunque il difensore non solo salterà il prossimo big match di San Siro contro il Milan ma anche le partite a seguire contro Hellas Verona e Fiorentina. L’obiettivo del brasiliano è di rimettersi a disposizione per il Cagliari, prima della sosta di novembre dedicata nuovamente agli impegni delle nazionali.

Danilo si è fatto male proprio in nazionale, nel match tra Brasile e Venezuela. Ha capito subito la gravità dell’infortunio ed è rientrato immediatamente a Torino per fare maggiori accertamenti insieme allo staff medico della Juventus. Allegri in difesa deve già fare a meno di Alex Sandro, che a questo punto dovrebbe tornare quasi nello stesso periodo del suo connazionale: si prospetta dunque un’emergenza vera e propria in difesa, con Rugani pronto agli straordinari per giocare insieme a Bremer e Gatti, a meno che non venga rivisto il sistema di gioco con la difesa a quattro e non più a tre. Ad ogni modo un’altra assenza pesante per la Juve, considerato che Danilo è un leader di riferimento, uno dei pochi a poter trasmettere esperienza nei momenti delicati di un match.

Quando sbaglia Szczesny viene giù la Juve: contro il Sassuolo almeno due errori decisivi

Una papera del portiere ha sbloccato il Sassuolo e anche il decisivo terzo gol è nato da una sua respinta difettosa su cui si è fiondato Pinamonti

Ci risiamo. Szczesny offre una pessima prestazione col Sassuolo: decisivi i suoi errori su due delle quattro reti subite a Reggio Emilia. Come in altre occasioni passate, la serata negativa dell’estremo difensore polacco trascina fuori dal campo l’intera squadra: Tek è tra i pochi giocatori veramente esperti della rosa, i suoi cali di tensione adesso costano ancora più caro alla formazione di Allegri.

Il numero uno Juve al Mapei Stadium giocava la sua terza gara stagionale: clamoroso il suo errore sullo 0-0 su un tiro dalla distanza di Laurienté (al dodicesimo minuto, quando ha respinto la palla tra i suoi piedi e dunque dentro la porta) e successivamente su Pinamonti (al minuto 82, quando è stato punito dall’attaccante ex Inter per una sua ribattuta corta con i pugni). In pieno recupero è stato invece graziato dalla traversa su un tiro di Defrel ma tradito da Gatti, che ha depositato la palla nella sua porta in un momento di buio totale, rendendo più pesante il k.o. di Reggio.    

Vero: il portiere della Juve ha salvato il risultato con un intervento strepitoso – in tuffo – sul tentativo di Tressoldi prima dell’intervallo, e ancora in un paio di circostanze nella ripresa. Troppo poco però per rimettere sui giusti binari una partita compromessa, riproponendo insicurezze che in passato (con errori a Udine o a Napoli) avevano messo in discussione la sua titolarità. Con Perin che scalpita in panchina, e soprattutto con la grande responsabilità di leader che ha sulle spalle, gli errori di Szczesny pesano e rientrano tra i motivi principali che portano alla prima sconfitta stagionale.

Sassuolo-Juve, Allegri deve vincere per tenere il passo dell’Inter: le quote

La squadra Juve sarà impegnata a Reggio Emilia contro Berardi, ancora oggetto del desiderio di Max, e deve conquistare tre punti per non perdere terreno dall’Inter già in fuga

La Juve, che non partecipa alle coppe europee per la sanzione dell’Uefa, tornerà in campo a Reggio Emilia per affrontare il Sassuolo e continuare la sua corsa al vertice. Allegri vuole tenere il passo dell’Inter, in fuga a punteggio pieno e impegnata domenica a Empoli, e per questo il successo è obbligatorio. Il netto successo contro la Lazio (3-1 finale) fa della squadra bianconera una delle grandi favorite nella corsa verso lo scudetto proprio perché non avrà impegni infrasettimanali per tutta la stagione. Considerando che il Sassuolo sta vivendo un momento di difficoltà, bianconeri favoriti per il successo in questa gara. Sassuolo-Juve si giocherà sabato 23 settembre alle ore 18.

Il Sassuolo viene dalla pesante sconfitta di Frosinone, dove vinceva 2-0 (doppietta di Pinamonti) prima di crollare e perdere 4-2. Gli sbandamenti difensivi accusati allo Stirpe fanno pensare che per Vlahovic e Chiesa ci saranno ampi spazi per colpire. Ma attenzione: dall’altra parte c’è Berardi, che a lungo è stato trattato dalla Juve e che potrebbe essere stimolato nell’orgoglio. Si parla ancora di un affare possibile per gennaio, chissà. La vittoria di Allegri in una partita ricca di gol (combo formata dal segno 2 più over 2.5) si trova in lavagna a 2.60 su Gazzabet, Novibet e Sisal  e a 2.48 su Planetwin365.

Escludendo la possibilità dell’over 2.5 (almeno tre gol in partita), il successo di Allegri e della sua squadra viene quotato da Gazzabet e Novibet a 1.82, da Sisal e Planetwin 365 a 1.80. Vedremo, appunto, chi tra Vlahovic, Chiesa e Berardi avrà le occasioni migliori.