Italia, contro l’Albania Spalletti punta su Calafiori. Recuperato Barella, in campo dal 1′

Il c.t. ha scelto il difensore del Bologna preferendolo a Mancini e Buongiorno, mentre in mezzo al campo c’è l’interista, pronto dopo l’infortunio al retto femorale destro accusato a Coverciano

Luciano Spalletti ha scelto Riccardo Calafiori. Il difensore del Bologna stasera giocherà contro l’Albania e, dopo le due presenze nelle amichevoli di inizio giugno, farà il suo esordio in una partita ufficiale con la maglia azzurra. Al suo fianco ci sarà Bastoni, in un pacchetto arretrato che sarà a quattro in fase di non possesso e a tre in fase di impostazione. Il sinistro di Calafiori e la sua abilità a inserirsi (con e senza la palla) potrebbero essere decisivi per scardinare la retroguardia di Sylvinho.

A centrocampo la buona notizia è legata a Barella che, per il secondo giorno di fila, ha svolto l’intero lavoro con la squadra ed è stato provato con i titolari. L’infortunio al retto femorale destro accusato a Coverciano fa parte del passato. Sarà lui a giocare in coppia con Jorginho. Nel 4-2-3-1 iniziale alle spalle di Scamacca ci saranno Chiesa, Frattesi e Pellegrini. Motivo? Spalletti vuole riportare sulla destra lo juventino perché su quella corsia dà il meglio. Dietro la punta, sul centro-sinistra, non aveva convinto. La squadra sarà completata dagli esterni Di Lorenzo, favorito su Bellanova e Cambiaso, e Dimarco. Il napoletano e l’interista a turno si alzeranno in fase offensiva.

Napoli-Milan, è sfida totale. Spalletti-Pioli alla resa dei conti

Questo è Napoli-Milan: qualcosa di storico. Per i giocatori, per i club, per gli allenatori. Il Napoli può approdare per la prima volta in semifinale di Champions League, il Milan può tornarci dopo 16 anni.

Luciano Spalletti e Stefano Pioli possono entrare nel nobile cenacolo dei quattro tecnici che si contenderanno il trofeo più nobile d’Europa e aggiungersi ai colleghi italiani che hanno vissuto una semifinale di Coppa dei Campioni. Non sono tantissimi: 16. Anche questa una schiera eletta di bei nomi: Rocco, Bernardini, Trapattoni, Sacchi, Ranieri, Lippi, Ancelotti, Allegri… Spalletti e Pioli hanno iniziato il mestiere allenando i ragazzi: Luciano a Empoli 30 anni fa, Stefano a Bologna 24. La stessa, lunga, gavetta formativa per arrivare allo scudetto quasi insieme, il milanista un anno fa, il napoletano tra poco. Uno solo, stanotte, assurgerà a una dimensione internazionale diversa.

Al primo incrocio, nel settembre 2006, Pioli (Parma) ne prese quattro in casa da Spalletti (Roma). E per la successiva decina di sfide, Luciano è stato un tabù. Ma di recente il milanista ha aggiustato le statistiche, con la vittoria-scudetto di Giroud al Maradona e le due in questo mese. Il 2 aprile ha restituito l’antico 4-0 a domicilio, in campionato; il 12 ha vinto per 1-0 l’andata dei quarti di Champions League a San Siro che condiziona il partitone di stasera. Alla vigilia, Spalletti e Pioli sembravano due casalinghe che rovistavano nel cestone dei capi scontati: ognuno tirava su la statistica che serviva. Il Napoli, che deve fare gol, è la squadra che ne ha segnati di più in questa Champions: 25 come il Manchester City del fenomenale Haaland; ritrova il capocannoniere della Serie A, Osimhen (21 gol in 24 partite), e ha in Kvaratskhelia il terzo assistman del torneo, dietro a Vinicius (Real) e Cancelo (Bayern). Il Napoli, che deve vincere, viene da 12 risultati utili interni e, in questa edizione, ha vinto al Maradona quattro volte su quattro, con almeno tre gol a partita.

Spalletti promuove Kim: “È da Napoli”. Poi la beffa: va al Rennes

Beffa Kim Min-Jae per il Napoli. Il sudcoreano del Fenerbahce sembrava a un passo da diventare il sostituto di Koulibaly in difesa, ma in serata è arrivata la doccia gelata con il Rennes che ha pagato la clausola da 19,5 milioni di euro ai turchi. Nel tardo pomeriggio Luciano Spalletti, dal ritiro di Dimaro, aveva promosso il suo possibile arrivo: “È un giocatore da Napoli e da Champions League”. Il nuovo capitano degli Azzurri è Di Lorenzo: “È stato scelto dai compagni, è perfetto”.

Non è stato difficile scegliere il nuovo capitano al posto di Koulibaly: “Di solito si dice che lo fa il più anziano. Invece no, lo fa quello che ha rapporto con la squadra e la società e la città. Lo fa quello che gode della stima dei compagni, che ha spessore internazionale e che è un calciatore forte. Lo fa quello che ha un equilibrio caratteriale capace di rapportarsi in maniera corretta con gli arbitri, la stima dell’ambiente calcistica e il rispetto degli avversari e che in fondo piaccia anche a me. Diciamo che Di Lorenzo è quello perfetto”.

Tornato l’entusiasmo anche tra i tifosi: “Il pubblico di Napoli si sente, si percepisce anche a distanza. Anche quando i tifosi non sono venuti allo stadio i battiti si sentono anche nell’aria senza sentire le urla. È stato messo in dubbio che il pubblico in casa ci mettesse in ansia perché abbiamo perso delle partite che hanno fatto male, invece per quanto riguarda il nostro pubblico è amore puro al 100% quindi non disturba mai e fa sempre grande comodo. Se abbiamo sbagliato qualche partita dobbiamo trovare i motivi dentro noi stessi e non nel pubblico napoletano”.