Calciomercato Milan, tentativo per Demiral: ipotesi di prestito secco

Irossoneri ci stanno provando per il centrale turco (91 presenze in Serie A) oggi all’Al-Ahli: la formula è quella del prestito secco, ma ci sono ostacoli nella trattativa.

Il reparto difensivo continua a essere la priorità del Milan sul mercato, in particolare per via degli infortuni. A pochi giorni dalla chiusura della finestra invernale, i rossoneri stanno facendo un tentativo per un ex Serie A, ovvero Merih Demiral, protagonista in Italia con le maglie di Sassuolo, Juventus e Atalanta fino allo scorso agosto, momento in cui è stato ceduto all’Al-Ahli per 16,6 milioni. La dirigenza vorrebbe prendere il centrale turco in prestito secco fino al termine della stagione, ma ci sono diversi ostacoli a frenare la trattativa. In primis l’alto ingaggio percepito dal classe ’98, in secondo luogo il club saudita non ha ancora dato il suo ok a un’eventuale cessione del giocatore che, terza ragione da non sottovalutare, ha affrontato anche lui una stagione non facile dal punto di vista degli infortuni, con un guaio al menisco che lo ha tenuto fuori per oltre due mesi.

A causa dell’infortunio al menisco, sono solo 511 i minuti raccolti in stagione da Demiral, con un gol segnato. In Serie A era arrivato a quota 5 prima di essere venduto dopo 91 presenze, la maggior parte delle quali con la maglia dell’Atalanta. Il Sassuolo lo aveva pescato dall’Alanyaspor nel 2019, il suo futuro sarà ancora in Italia?

Il nonno di Romero: “Ha detto sì al Boca, può lasciare il Milan”

Jorge Santos ha parlato del futuro di suo nipote in Argentina: “Adesso i club devono trovare l’accordo, lo cercano diversi club italiani ma lui non vuole andarci”

Luka Romero è pronto a lasciare il Milan dopo appena sei mesi dal suo arrivo. Parola di suo nonno, Jorge Santos, che ha parlato così in Argentina a proposito del futuro del nipote: “C’è stato un contatto tra il Boca Juniors e Milan. Luka ha già dato il via libera per il trasferimento, se dovessero risolvere le condizioni tornerà in Argentina. Ci sono state diversi rumors con alcuni club italiani, ma Luka non vuole andarci”.

Luka Romero è arrivato svincolato dalla Lazio in estate. Fin qui ha collezionato 5 presenze tra campionato e Coppa Italia, per un totale di 156 minuti. Troppo pochi. Chiuso da Chukwueze e Pulisic, ha trovato pochissimo spazio: “Ha un calcio molto potente – ha continuato il nonno – e ha qualcosa dei migliori giocatori: come la qualità nel liberarsi di un avversario, la forza e il dribbling. Ricorda un po’ Messi e un po’ Maradona. E ogni volta che dribbla in avanti ha una grande visione”. Su di lui c’è anche l’Almeria, in Spagna.

Il Milan non si ferma: presa la stellina del Partizan Popovic

Affare in chiusura con il neo 18enne serbo in uscita (gratis) dal club di Belgrado: attaccante che può giocare in più posizioni, occuperà l’ultimo slot da extracomunitario e si dividerà tra Primavera e prima squadra

Dopo una buona dose di riflessione, il Milan ha deciso, dando seguito alla scelta fatta già nei mesi scorsi: c’è l’ok della proprietà per procedere con l’arrivo di Matija Popovic, attaccante classe 2006 (ha compiuto 18 anni proprio ieri, e infatti la mossa del Milan non è casuale) in grado di ricoprire più posizioni, centravanti compreso. Il giocatore è già a Milano, per lui è pronto un quinquennale. Il concetto chiave per intendere il suo modo di giocare è la creatività, espressa spesso e volentieri con il dribbling, la specialità della casa.

Nato in Germania, è inserito nelle selezioni giovanili nazionali della Serbia, e da un club serbo arriva: il Partizan Belgrado, con cui è scaduto il contratto il 31 dicembre 2023. Popovic quindi non ha costi di cartellino, situazione particolarmente gradita anche se va detto che non è un affare nato nelle ultime ore: il Milan lo aveva nel mirino da tempo e l’aveva bloccato oltre un mese fa, la questione verteva semmai sulla scelta di assegnare proprio a lui l’ultimo slot stagionale rimasto da extracomunitario. Popovic è destinato soprattutto alla Primavera di Abate, ma non ci sono preclusioni in chiave prima squadra, in base alle esigenze. D’altra parte la stagione corrente a Milanello è particolarmente produttiva e ricca di spunti a livello di giovani che si affacciano al mondo dei grandi.

Dopo 3 mesi il Milan torna a vincere fuori: facile tris a Empoli e terzo posto consolidato

I rossoneri non conquistavano i 3 punti lontano da San Siro dal 7 ottobre col Genoa. Decidono le reti dell’inglese e di Olivier (su rigore) nel primo tempo e di Chaka Traoré nel finale. Diavolo a +7 sulla quinta, il Bologna

Il terzo posto Champions è saldo: il successo sull’Empoli ha permesso al Milan di staccare la concorrenza. In attesa di capire se ci saranno le condizioni per una futura rincorsa ai vertici della classifica, è già qualcosa aver rinforzato l’ultimo gradino del podio. A Pioli piace unire due aggettivi, vincente e convincente: il primo Milan di campionato dell’anno lo è stato. Ha aggiunto un’altra vittoria portando a tre la mini serie di successi consecutivi, Coppa Italia compresa. E soprattutto il Diavolo trova un successo esterno che mancava da tre mesi (7 ottobre col Genoa). Peccato che la continuità riguardi anche gli infortuni: ieri è stato Florenzi a lasciare nel primo tempo per guai muscolari. Superata quota 30: il trentaduesimo ko se si esclude il colpo al piede di Jovic dopo Salerno (ma subito disponibile con il Sassuolo), compreso invece il mal di schiena di Krunic, più o meno diplomatico. In ogni caso, un’occasione per rivedere a sinistra il giovane Jimenez, alla prima in Serie A.

L’immagine del Milan convincente si ha dai primi minuti: squadra compatta e aggressiva. Vincente lo diventa poco dopo (11’) il piatto destro di Loftus Cheek: raccoglie in mezzo l’assist servito da Leao dopo una delle abituali discese dalla sinistra. E dopo altri venti minuti assicura il risultato con il rigore di Giroud: La Penna richiamato al Var perché sul tentativo in rovesciata di Loftus è evidente il tocco di mano di Maleh. Olivier si porta in doppia cifra, considerate tutte le competizioni, per la quattordicesima stagione di fila, unico giocatore dei cinque maggiori tornei europei a esserci riuscito dal 2010 a oggi. Il resto del primo tempo era stato impegnato da una tranquilla amministrazione: Empoli inconcludente con il trio Baldanzi, Cambiaghi, Caputo. E privato in corsa dell’infortunato Ebuhei

Milan senza gol: Giroud fermo da agosto, Leao da settembre. E che fatica in casa…

Il primo dell’anno Rafa Leao potrebbe toccare quota 100 giorni senza festa a San Siro: un traguardo che ha poco di pirotecnico. Per rompere con il passato, lasciarsi alle spalle il periodo nero del 2023 e guardare con fiducia al 2024, Rafa ha un’ultima occasione.

Milan-Sassuolo di domani: lo stadio aspetta una sua esultanza, un tempo fingeva di surfare sulle onde mentre oggi deve restare in piedi nel mare in tempesta. A lui si aggrappano anche Pioli e la squadra: Leao è il giocatore che più di altri può restituire entusiasmo e con l’entusiasmo cercare quella continuità di risultati che serve al Milan per riemergere. Dopo Sassuolo, ci saranno Cagliari in Coppa Italia ed Empoli in campionato per prepararsi alla Roma.

L’ultimo gol casalingo di Rafa è del 23 settembre scorso in Milan-Verona: palla recuperata in mezzo da Pulisic, appoggio a Giroud e Olivier che lancia Leao in profondità. Diagonale e gol: un’azione che sembra appartenere a un’altra epoca. Sono trascorsi 98 giorni, che per un attaccante sono effettivamente un’eternità. Resta anche la sua ultima rete in campionato e così il conto è fermo a tre. La produzione è dimezzata rispetto all’anno scorso: sei gol alla quattordicesima giornata della stagione 2022-23; allora furono 50 i tiri totali e in questa soltanto 25. In generale è calata la partecipazione al gioco di squadra e la sensazione di pericolosità che settimane fa offriva al primo tocco di palla. In realtà ci sono foto ancora più recenti, quelle pubblicate ieri sui social: Rafa che esulta dopo la vittoria nella partita di allenamento a Milanello e che stringe la mano al baby Camarda, di nuovo tra i grandi.

Milan, allarme rosso in difesa: titolari contati, aggregati due Primavera

Contro il Sassuolo, per l’ultima gara dell’anno, la difesa Milan sarà quasi obbligata. Simic titolare, disponibili Pellegrino e Bartesaghi, e per completare la panchina.

Nell’ultima gara dell’anno Pioli dovrà reinventare la difesa, dove ormai sono rimasti in pochi: Calabria, Kjaer, Simic, Theo, Florenzi, Pellegrino e Bartesaghi. A questi si aggiungono Nsiala e Jimenez, due giovani della Primavera a caccia di minuti tra i pro’.

L’ipotesi più accreditata è la seguente: Calabria, Kjaer, Simic e Theo. Simon, contro la Salernitana, è uscito nella ripresa dopo aver preso una pallonata in pieno volto. Recuperà per la sfida con il Sassuolo del 30 dicembre (San Siro, ore 18). Accanto a lui giocherà il diciottenne Simic, reduce dal primo gol tra i professionisti contro il Monza e da una partita sufficiente all’Arechi. Il serbo ha giocato con personalità e coraggio piazzandosi in mezzo in un momento non facile. Pioli è pronto a offrirgli la prima chance da titolare. I terzini, invece, dovrebbero essere Calabria e Theo, con Florenzi primo cambio.

L’infermeria è piena. Oltre Tomori ci sono anche Kalulu, Thiaw, Caldara, Pobega, Okafor e Musah. Pioli aggregherà altri due giovani della Primavera, Alex Jimenez e Clinton Nsiala-Makengo. Il primo, diciottenne spagnolo, è un terzino di spinta cresciuto nel Real, che infatti conserva la “recompra”. Il Milan l’ha preso in prestito con diritto di riscatto. Quest’anno ha giocato 15 partite e sfornato due assist. Se Abate ha centrato gli ottavi di Youth League da primo della classe lo deve anche alle sue sgroppate. Nsiala invece, diciannovenne francese, è un centrale fisico arrivato nel 2020. È nato a Rennes, dove i rossoneri giocheranno i playoff di Europa League. In stagione già due gol in 19 partite. Non male per un difensore.

Milan, sprint per Guirassy: la clausola aiuta. E in difesa si apre la pista Lenglet

L’attaccante dello Stoccarda si prende con 17 milioni: nelle preferenze ha superato David (Lilla). Dal Barça assist per il centrale, che all’Aston Villa gioca poco.

Gennaio sta arrivando e il mercato rossonero aprirà la sua finestra per fare entrare forze fresche: in attacco non è bastato il risveglio invernale di Luka Jovic né in difesa il primo Natale di Jan-Carlo Simic, sotto l’albero il debutto con gol. Serve di più per affrontare i prossimi impegni e prepararsi alla primavera, la stagione chiave per gli obiettivi del club. Con più solidità in difesa e nuovi gol in attacco la corsa alla Champions riceverebbe una spinta decisiva: il Milan ha individuato in Clement Lenglet il giocatore che può soddisfare il primo punto, in Serhou Guirassy il centravanti che può aggiungersi ai totem Giroud e Leao. Un doppio investimento da trenta milioni.

La strada che porta all’attaccante dello Stoccarda ha meno ostacoli: con il saldo della clausola rescissoria da 17 milioni il Milan sarebbe sicuro di arrivare a destinazione. Lo stesso non si può dire per Jonathan David: il percorso con il Lilla potrebbe non condurre allo stesso traguardo. Così avanti decisi su Guirassy, provando anche ad accelerare: il Milan non è l’unica pretendente in corsa e l’affare rischia di diventare una gara di velocità. Il Milan ha fatto i suoi calcoli ormai da settimane, sempre più convinto che il 27enne Serhou sia la soluzione. Andrebbero tolti dal conto i giorni in cui Guirassy sarebbe impegnato con la sua Guinea in Coppa d’Africa: partita inaugurale il 13 gennaio, eventuale finalissima l’11 febbraio. Date che il Milan si è appuntato anche per ricordarsi dei futuri programmi di Bennacer. Guirassy sarebbe un investimento per il presente e il futuro: ha giocato, e segnato, tra Francia e Germania, arrivando a scalare la classifica dei marcatori della Bundesliga.

Con Leao il Milan ne fa tre al Monza: segna anche il baby Simic al debutto in A

La squadra di Pioli ritrova la vittoria in campionato: gol al 3′ di Reijnders, poi la rete al 41′ del Primavera rossonero e al 76′ il sigillo di Okafor che poi si infortuna. Out per problemi fisici anche Pobega

Si può dire che il Milan ha rispettato il copione. Tre gol, un debutto da sogno e due infortuni. Stavolta la mannaia della malasorte è calata su Pobega e Okafor, ma almeno ha regalato a Jan-Carlo Simic il pomeriggio della vita.

I rossoneri si sbarazzano 3-0 del Monza e consolidano il terzo posto, a +5 sul Napoli. Apre Reijnders con un gol da applausi, chiude Okafor con il piattone. Nel mezzo, il guizzo da sogno del diciottenne serbo al debutto tra i pro’, con i genitori in lacrime. 

Il lunch match si apre con il recupero di Simon Kjaer, titolare dopo quasi due mesi a box. Non giocava dall’inizio dal 30 settembre, Milan-Lazio 2-0. Completa la difesa con Tomori, Florenzi e Theo. Maignan intoccabile tra i pali. A centrocampo spazio a Pobega, Reijnders e Loftus-Cheek. Davanti, i soliti noti: Pulisic, Giroud e Leao. Palladino si affida al doppio fantasista – Colpani-Pessina -, con l’ex Colombo titolare. La punta, crescita a San Siro e in prestito annuale a Monza, sfida l’allenatore che l’ha fatto debuttare tra i professionisti. Sugli spalti non c’è Ibrahimovic, ancora alle prese con l’influenza.

Il manifesto della gara si ha dopo un paio di minuti. Il Milan è aggressivo, fluido e sicuro di sé, tant’è che Giroud gira subito di testa sopra la traversa al minuto 2. Neanche il tempo di riorganizzarsi che il Monza è già sotto, però. Lo show di Reijnders è tutto nella serpentina con cui si libera di due giocatori, salvo poi calciare di punta sotto le gambe di Gregorio (3’). Un gol da “calcetto”, il secondo in Serie A dopo quello contro il Lecce realizzato un mese fa.

Milan, ufficiale: torna Ibra. Sarà senior advisor della proprietà. Le prime parole: “Sono a casa”

Zlatan avrà un ruolo attivo nelle operazioni sportive e di marketing: “Decisione che non ho preso alla leggera” 

Mancava solo l’ufficialità, ora è arrivata pure quella. Zlatan Ibrahimovic torna al Milan, non più da calciatore come era accaduto in passato, ma nella sua nuova veste da dirigente. Il comunicato della società rossonera mette quindi fine alla lunga attesa e alle tante domande che circolavano ormai da mesi sul rientro dello svedese nella famiglia di via Aldo Rossi.

“Zlatan Ibrahimovic torna al Milan, per rafforzare la nostra cultura vincente – si legge nella nota – Ibra sarà partner operativo e collaborerà con il team  di investimento globale della società. Zlatan ricoprirà il ruolo di senior advisor della proprietà, lavorerà in stretto coordinamento con proprietà e management con un ruolo attivo nelle operazioni sportive e commerciali. Si occuperà tra l’altro di sviluppo dei giocatori e formazione per alte prestazioni e progetti speciali come il nuovo stadio”. Probabilmente non casuale che l’annuncio sia arrivato oggi, in un momento molto delicato per il Milan, reduce dalla brutta sconfitta di Bergamo con l’Atalanta e all’antivigilia della sfida decisiva di Champions League di Newcastle dove il Diavolo si gioca le residue speranze di continuare l’avventura europea.

“Il mio amore per i rossoneri non avrà mai fine e l’opportunità di far parte del loro futuro in modo significativo è qualcosa che avrei solo potuto sognare -ha detto Zlatan, commentando il suo ritorno al Milan – Sono grato a Gerry Cardinale per avermi messo a disposizione questa opportunità. Questa non è una decisione che prendo alla leggera. Ho pensato a lungo e intensamente ai primi passi della mia carriera post calcio giocato, e non potrei essere più entusiasta di iniziare questo viaggio come membro di RedBird e Milan. Per me e la mia famiglia, questo è davvero un ritorno a casa”.

Leao, semaforo verde: a Newcastle ci sarà. Titolare? Forse…

Il test contro la Primavera a Milanello è andato bene, Rafa Leao verrà convocato in Champions. Un impiego dal primo minuto è possibile, ma resta comunque una situazione da valutare

Semaforo verde. Rafa Leao si imbarcherà sul charter che martedì pomeriggio trasferirà il Milan a Newcastle. La lunga e prudente attesa dopo la lesione al bicipite femorale rimediata a Lecce l’11 novembre è terminata oggi, il giorno dopo il ko di Bergamo.

Come aveva anticipato Pioli nel dopogara, stamane a Milanello è andata in scena una partitella allestita appositamente per lui. Un vero e proprio provino per testare le condizioni (e le sensazioni, particolare non secondario) del portoghese.

Si è trattato di un test su due tempi da venti minuti l’uno, giocato da chi non è sceso in campo a Bergamo (o ha avuto un minutaggio ridotto) contro una mista Primavera-Under 18. Test superato allora, la gamba ha risposto bene e quindi Rafa è da considerare recuperato. Non c’è invece ancora disco verde sulla certezza di vederlo titolare al St. James’ Park. In questo senso occorrerà attendere la rifinitura di martedì. Leao verrà ancora monitorato attentamente giorno per giorno, fino al momento in cui Pioli deciderà se dargli una maglia da titolare. La sensazione è che alla fine lo si vedrà nell’undici di partenza, ma a tre giorni dal match il condizionale è ancora d’obbligo. Ancora lavoro personalizzato invece per Kjaer, che quindi vede assottigliarsi le speranze di farcela per l’impegno in Inghilterra.