Napoli, Samardzic non si sblocca. E ora c’è pure il Brighton

In una trattativa che si prolunga da settimane, il Napoli adesso deve fronteggiare l’inserimento di un altro club per Lazar Samardzic. Il Brighton, infatti, ha avviato i colloqui con l’Udinese, a pochi giorni dal confronto che De Laurentiis e Pozzo hanno avuto a Marbella, in Spagna. Gli inglesi hanno pronta un’offerta da 20 milioni di euro più 5 di bonus, un importo che troverebbe il favore dei bianconeri, come emerso già nel confronto tra i presidenti. L’accordo tra le società, comunque, non è centrale quanto l’intesa da raggiungere con il padre del calciatore, Mladen. È su questo aspetto che serve l’accelerata, che per ora da Castel Volturno non arriva.

Si è alla ricerca della quadra su stipendio, commissioni e diritti d’immagine. Nelle preferenze di Samardzic per ora è più avanti il Napoli, probabilmente per le prospettive d’impiego e di partecipazione abituale alle competizioni europee, ma non è detto che possa essere così a lungo. La suggestione della Premier League, tra ingaggi elevati e il fascino del campionato, è comune a tanti giocatori. A ogni modo, la comparsa di un nuovo concorrente può rallentare ulteriormente le operazioni. Non ci sono i margini, invece, per concludere un doppio acquisto con l’aggiunta di Neuhen Perez: sono, dunque, questioni slegate.

Nelle ultime ore, si è ampliato l’elenco di profili valutati per il centrocampo. Il nome più recente è Florian Neuhaus, classe 1997 del Borussia Monchengladbach. Appurato che Koné, appartenente alla stessa società, preferisce trasferirsi a stagione finita, il Napoli ha rispolverato un vecchio obiettivo risalente alla sessione invernale di mercato di due stagioni fa. Micheli l’ha seguito con attenzione durante la collaborazione con Giuntoli e ora il tedesco torna d’attualità. Non è accantonata la pista per Soumaré sospeso tra Leicester che ne detiene il cartellino e Siviglia dov’è in prestito, così come la dirigenza continua a valutare innesti in difesa come Adarabioyo del Fulham – su cui è vigile anche il Milan – che andando in scadenza a giugno può essere strappato a un prezzo conveniente. Ngonge resta un osservato speciale, specialmente se si dovesse sbloccare la cessione di Zerbin nei prossimi giorni.

Osimhen sempre più lontano dal Napoli: rinnovo distante, possibile l’addio a gennaio

Il caso scatenato dalle immagini postate sui social dal club è solo la punta dell’iceberg di un rapporto in sofferenza: il malessere del nigeriano e gli scenari foschi

Come la punta dell’iceberg la questione Victor Osimhen-Napoli sul video postato e poi rimosso su Tik-tok dall’account ufficiale del club, nasconde un malessere più profondo. Perché come ha svelato alla Gazzetta il c.t. della.

Nigeria José Peseiro “A inizio dell’estate Victor pensava di lasciare Napoli”. Poi i “no” di Aurelio De Laurentiis prima al Psg e poi all’Al Hilal hanno di fatto convinto il centravanti a restare in maglia azzurra. Sia chiaro: il ragazzo a Napoli sta bene e fin quando resterà darà il massimo, però altre esperienze lo stimolano dopo aver vinto uno scudetto storico in Italia. 

Di certo l’addio di Spalletti e le incomprensioni con Garcia non aiutano. C’è un certo malessere di Victor che martedì sera, quando si è accorto del video pubblicato dal club sulla piattaforma cinese, si è molto arrabbiato pretendendo subito la rimozione. Dalla società si tende a minimizzare, si spiega la natura ironica di quel social e che non c’era alcuna intenzione di ferire il giocatore, il quale però ha subito parlato con Calenda che ha risposto con il post sull’ex Twitter ora “X”. 

Con una minaccia di azione legale sulla vicenda da parte del procuratore verso il club, diventa anacronistico a questo punto parlare di rinnovo di contratto. La telenovela estiva cominciata in Trentino e proseguita in Abruzzo per decine di incontri fra De Laurentiis e Calenda non ha portato a nulla. Negli ultimi giorni l’agente aspettava ancora una risposta del club sulle richieste, ma ora è subentrata questa situazione che ha gelato i rapporti. Via social i tifosi si scatenano e sono convinti si tratti di una manovra del giocatore per andare via. In attesa di capire quali saranno gli scenari che si apriranno sul mercato di gennaio – e con il giocatore in scadenza fra poco più di un anno c’è il rischio che la quotazione si abbassi – la parola passa al campo. Osimhen vuole vincere, sempre. E vedremo anche quale sarà l’atteggiamento della gente stasera in Napoli-Udinese. Ma poi magari un gol fa passare tutto in secondo piano.

Samardzic, il Napoli in attesa. Se salta l’affare con l’Inter…

Cresce il pessimismo in casa nerazzurra, con un osservatore interessato: ai campioni d’Italia il serbo piace da tempo

Il Napoli osserva e valuta, con fare predatorio. Attende il momento giusto, per essere pronto ad affondare. Il mercato degli azzurri è stato tutto così: fatto d’attesa, a volte anche esagerando. Di certo, però, in questo modo le opportunità non si perdono mai di vista. Una di queste è senz’altro Lazar Samardzic, che inizialmente era in lizza per sostituire o quantomeno affiancare Zielinski, il cui futuro in azzurro era in bilico già al termine della passata stagione. Il centrocampista dell’Udinese sembrava essere a un passo dall’Inter, con cui aveva anche svolto le visite mediche. Poi un rialzo improvviso nelle richieste dell’entourage ha irritato i nerazzurri e adesso il giocatore ha fatto ritorno a Udine. Il pessimismo che filtra in viale della Liberazione lascia supporre che l’operazione possa definitivamente saltare. 

In questo scenario potrebbe entrare in gioco il Napoli. La rosa ha bisogno di un altro innesto nel reparto, oltre a Gabri Veiga, e Samardzic è sempre stato particolarmente apprezzato. Inoltre, con l’Udinese c’è una lunga storia di trattative che certifica gli ottimi rapporti tra le due società. I fondi per l’operazione ci sarebbero: la valutazione dei bianconeri è di una ventina di milioni, che sono quelli che avrebbe a disposizione il Napoli dopo le cessioni di Kim (50) e Zielinski (30) e gli arrivi di Natan (10), Cajuste (12) e Veiga (40). Al momento siamo ancora nella dimensione delle idee, ma nel calciomercato bastano poche ore per trasformarle in realtà. Se dovesse accadere, non sarebbe più considerato l’arrivo in prestito di Lo Celso.

Napoli, lesione muscolare per Osimhen: salta il Milan. È in dubbio anche per la Champions

L’attaccante nigeriano Victor Osimhen ha accusato una lesione distrattiva all’adduttore sinistro. Staff medico già al lavoro per rimetterlo a disposizione di Spalletti per la doppia sfida di Champions contro i rossoneri.

Victor Osimhen salterà Napoli-Milan di campionato e un brivido già percorre la schiena dei tifosi azzurri in prospettiva Champions: almeno per la gara d’andata è in forte dubbio. L’ attaccante nigeriano, rientrato ieri dagli impegni con la sua nazionale, ha accusato un fastidio all’adduttore sinistro ed è stato sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato una lesione distrattiva. Un problema di carattere muscolare per il bomber azzurro, con ogni valutazione rimandata alla prossima settimana per quanto concerne la sfida di andata di Champions in programma mercoledì 12. “Dovrebbe saltare un paio di settimane”, ha dichiarato il presidente De Laurentiis.

Dunque, spazio a Simeone domenica – con l’argentino che tra l’altro è stato il match winner dell’andata -, ma occhi puntati sulle condizioni di Osimhen da qui e fino alla sfida dei quarti di finale di Champions (ritorno il 18 aprile al Maradona). Curiosità finale: due giorni sfortunati per il centravanti nigeriano visto che Osimhen ha pure smarrito la mascherina “porta fortuna” che stava indossando in quest’ultimo periodo, al punto che l’ortopedia di fiducia del club azzurro si sta già adoperando per realizzarne una nuova.

Inzaghi sbaglia conti e parole, Allegri azzecca tutto. Sarri coglie l’attimo. Mou, basta catenaccio

La ciliegina marcia sull’avariata torta interista in campionato è stata messa ieri sera: nona sconfitta, terza in casa, e per di più contro la Juve. Inzaghi alla vigilia aveva punzecchiato Allegri che si riteneva virtualmente secondo con 53 punti (38 punti più i 15 tolti): “Guardo solo la classifica attuale e dice che con 50 punti seconda è solo l’Inter”. Dopo la partita di ieri non ci sono più discussioni. E non perché il vantaggio virtuale della Juve passa da +3 a +6, ma perché nella classifica che legge Inzaghi seconda adesso è la Lazio con 52. L’Inter è terza.

Il distacco interista dal Napoli è sempre più umiliante (-21 punti, -18 gol fatti, +15 gol subiti). Il passaggio del turno con il Porto, tornando dopo 12 anni nei quarti di Champions, è stato sicuramente un grande merito, ma Inzaghi che a fine gara celebrava se stesso e il gruppo definendolo “fantastico” perché “aveva scritto una pagina di storia”, era apparso a molti esagerato, sia per la partita disputata, sia ricordando la storia dell’Inter, sia valutando l’attuale andamento in campionato. Da ieri sera quelle parole appaiono ancora più esagerate.

La Juve ha vinto a San Siro con merito, mostrando un ottimo spirito di gruppo. Dopo il gol di Kostic (contestato dall’Inter un tocco di braccio di Rabiot nell’azione) ha avuto molte opportunità per raddoppiare. I bianconeri forti del vantaggio hanno giocato una partita attenta, ostica, senza mai rinunciare a colpire in ripartenza. Anche l’Inter ha avuto le sue opportunità, ma le più clamorose, negli spazi lasciati, sono state quelle bianconere. Alla Juve va dato il grande merito, dopo un momento di sbandamento successivo al -15, di aver continuato a fare punti pur non sapendo più bene per cosa lottare davvero.

Napoli, Osimhen: “Non so cosa mi riserva il futuro, troveremo una soluzione”

Il terzo anno al Napoli può essere l’ultimo per Victor Osimhen? L’ennesima grande stagione del nigeriano in maglia azzurra ha reso ancora più forte il pressing dei top club europei e, con lo scudetto dietro l’angolo e una Champions League tutta da vivere, lo stesso giocatore potrebbe pensare che la missione a Napoli possa essere compiuta.

Dopo il match contro l’Eintracht Francoforte è stato chiesto a Osimhen del futuro e la risposta non è del tutto rassicurante per i tifosi partenopei: “Non so cosa mi riserverà. Penso di essere sulla giusta strada – le parole ai tedeschi di Sport 1 -. A fine stagione, mi sederò al tavolo con i miei agenti e parleremo di tutto. Parlerò anche col club, sono incredibilmente grato al Napoli e troveremo una buona soluzione”.

Quest’anno Osimhen è a quota 23 gol in 28 partite, considerando tutte le competizione, numeri importanti che trovano conferma dando uno sguardo ai tre anni di Napoli: 51 gol in 91 partite, a cui vanno aggiunti anche 14 assist. Da tempo è soprattutto la Premier League a pressare, in particolare il Manchester United che già qualche mese fa aveva offerto 100 milioni di euro. Osimhen era arrivato al Napoli nell’estate 2020, affare da oltre 70 milioni di euro poi entrato nel mirino della polizia francese.

Il 24enne prova a immaginarsi così la festa scudetto in città: “Sarebbe una cosa assolutamente folle, la passione qui è indescrivibile, hanno il calcio nel sangue ed è per questo che vogliamo provare a regalargli il titolo”.

Tornando sul ritorno degli ottavi di Champions contro l’Eintracht: “Sono molto contento di aver segnato due gol e aver aiutato la squadra a vincere e a passare il turno. Speriamo di poter confermare queste prestazioni anche nelle prossime partite”.

PERCHÉ OSIMHEN INDOSSA ANCORA LA MASCHERA?

 Infine, una curiosità sulla maschera che indossa ancora nonostante l’infortunio al volto sia un lontano ricordo: “Due anni fa mi ero fatto male, ora è tutto ok. Ma mi sento più sicuro così”.

De Laurentiis: “Napoli dirà la sua per molto tempo. I big? Non sarà difficile trattenerli”

Aurelio De Laurentiis si gode l’Europa dal suo splendido attico, dove sullo sfondo si intravede Istanbul, sede della finale. Oggi solo un sogno, domani chissà. Del resto il presidente da sempre ha avuto una visione europea e ora si spinge oltre, godendosi il suo giocattolo: “Avevo previsto una grandissima stagione, quando hai da troppo tempo gli stessi calciatori, quelli pure se sono bravissimi diventano un po’ demotivati, invece i nuovi che abbiamo individuato con una grande ricerca di scouting, si sono dimostrati subito affidabili. Il lavoro di Giuntoli e di tutto il nostro staff è stato notevole.

Abbiamo trovato Osimhen e gli abbiamo affiancato Kim, Kvaratskhelia, Anguissa , credo che questo Napoli potrà dire la sua per tanto tempo”, Aurelio De Laurentiis lo afferma ai microfoni dell’emittente messicana TNT. “Questa squadra non è del singolo, o di due-tre leader, ma è un Napoli con un gruppo solido. In fondo sono 14 anni che giochiamo in Europa, forse l’unica squadra italiana”. Togliamo pure il forse, perché dall’estate del 2008 quando affrontò l’Intertoto il Napoli è sempre presente nelle coppe europee.

De Laurentiis non teme l’assalto delle big europee ai suoi gioielli: “Quando vengono da me sono bloccati, non sarà difficile trattenerli. Io sono molto bravo a fare i contratti, però mai dire mai, perché delle volte ci sono delle offerte che sono tali da non poter fare a meno di accettarle. Secondo me li vedremo ancora brillare per molto tempo da noi”.

Kvara+Osimhen: il Napoli non dà scampo allo Spezia e scappa a +16

Contro i liguri tutto nella ripresa: rigore del georgiano e poi doppietta del nigeriano. Vergognosi cori della curva spezzina che ha inneggiato alla morte di Maradona

Napoli O.K. e Spezia K.O. Giocando sulle sigle dei protagonisti Kvaratskhelia e Osimhen la capolista se ne va, come cantano i suoi tifosi arrivati numerosi dal nord Italia. In una partita scorbutica con uno Spezia che per un tempo regge bene, gli azzurri trovano i gol dei due fuoriclasse e in controllo, senza strafare, la squadra una volta in più mostra nervi saldi e grande padronanza nei propri mezzi. Stonati i cori razzisti della curva spezzina e ignobile in particolare i cori che inneggiano alla morte di Maradona.

Spalletti può schierare chi vuole e opta per la conferma degli undici che hanno battuto la Roma. Gotti, appena operato all’anca, non riesce ad andare in panchina dove lo sostituisce Lorieri. A Spezia devono fare di necessità virtù per le numerose assenze, ma i liguri presentano un 3-5-2 stretto e compatto che non consente il solito giro palla rapido alla capolista. I padroni di casa ripartono sempre pericolosamente e con Agudelo arrivano anche al tiro e a creare qualche mischia in area azzurra. Poi viene fuori il Napoli, con Kvaratskhelia delizioso nei dribbling stretti ma poi non decisivo nell’ultimo passaggio. Pochi palloni per Osimhen. Almeno per un tempo. Spalletti si agita parecchio in panchina perché la sua squadra va sotto ritmo e così facilita la fase difensiva di Caldara e compagni.

Napoli-Juve, la sfida degli opposti: i bomber azzurri contro il muro bianconero

Il big match di giornata tra Napoli e Juve metterà di fronte al Maradona il miglior attacco della Serie A contro la miglior difesa.

La squadra di Allegri è reduce da otto clean sheet consecutivi: è stata il punto di forza di una mini rimonta che ha riportato i bianconeri sulla scia degli azzurri, seppur ancora a sette lunghezze. Alle sette reti subite finora dalla Juve si sovrappongono i trentanove gol segnati dal Napoli fin qui: la media di 2,3 a partita rende superlativo il trio d’attacco formato da Kvaratskhelia, Osimhen e Politano. I bianconeri proveranno reggere col muro brasiliano, ma ciò che li ha resi impeccabili nell’ultimo periodo è il cambio di mentalità di tutta la squadra: ora si sacrificano tutti in fase difensiva.

Per la Juve sarà la prova del nove senza il nove: Vlahovic (come Bonucci, Pogba, Cuadrado e De Sciglio) è ancora out. Così dopo un buon avvio di stagione a livello personale (sei reti in campionato) ha lasciato campo a Osimhen, in testa alla classifica dei marcatori della Serie A con dieci reti. Ad Allegri non resterà che affidarsi a Milik, che a Napoli è un ex che non si è lasciato benissimo, dopo aver trascorso gli ultimi cinque mesi fuori rosa. L’attaccante polacco è stato tra i migliori della Juve fino a questo momento: l’ultima rete a Cremona è valsa tre punti d’oro, ma in classifica mancano i due punti negati sul finale concitato di Juve-Salernitana per una sua rete ingiustamente annullata.

Duello a distanza tra difensori: Kim e Bremer. Rientrano entrambi da un acciacco fisico, ma nulla che possa escluderli dalla grande sfida del Maradona. Sono arrivati nei rispettivi club l’estate scorsa: il sud coreano ha colto la sfida di provare a non far rimpiangere Koulibaly, il brasiliano ha cambiato maglia pur rimanendo a Torino e in Serie A ha già mostrato il suo valore. Nel big match dovranno garantire equilibrio e solidità difensiva: non un compito semplice di fronte a centravanti pericolosi e dalla struttura imponente. Sarà uno scontro totale a livello fisico e tecnico. L’azzurro troverà una spalla in Rrahmani; Danilo e Alex Sandro daranno man forte allo juventino.

Napoli, Lobotka rinnova fino al 2027: guadagnerà 3,5 milioni a stagione

Per l’ufficialità è questione di giorni, il club si è anche riservato un’opzione per un altro anno.

L’ufficialità è soltanto questione di giorni, probabilmente di ore. Il Napoli ha prolungato il contratto di Stanislav Lobotka fino al 30 giugno 2027, riservandosi anche un’opzione per un’ulteriore stagione, dunque, fino al 2028. Il precedente accordo con il centrocampista slovacco sarebbe scaduto a giugno 2025, ma Cristiano Giuntoli ha voluto anticipare i tempi considerato l’interesse di alcuni club di Premier League per il giocatore del Napoli. La notizia del prolungamento era nell’aria, le prime trattative tra le parti sono cominciate un paio di mesi fa e l’eventuale intesa non è mai stata in discussione. L’attuale contratto prevede uno stipendio di 2 milioni a stagione, mentre nel nuovo è stato previsto anche l’adeguamento economico che porterà l’ingaggio a 3,5 milioni di euro all’anno.

In questo modo,Aurelio De Laurentiis ha voluto premiare il grande impegno e il supporto tecnico che Lobotka sta garantendo al progetto del Napoli. Il giocatore è stato acquistato da Giuntoli, nell’estate 2020, ma con Gennaro Gattuso, l’allora allenatore, non ha mai trovato il feeling giusto. Su di lui, invece, ha puntato sin dal primo momento, Luciano Spalletti, consegnandogli la regia del centrocampo. E il suo apporto si sta dimostrando determinante, tanto che tatticamente l’allenatore non può farne a meno. Da lui ripartirà, Spalletti, per contrastare il centrocampo dell’Inter alla ripresa del campionato, il prossimo 4 gennaio, quando il Napoli renderà visita ai nerazzurri, a San Siro.