Da Samardzic (a giugno) al sogno Koopmeiners. I piani di Giuntoli

Il club non ha l’esigenza di trovare rinforzi ma il direttore tecnico si guarda intorno a caccia di occasioni, soprattutto a centrocampo. Che “fino a ora, però, non ci sono state”

Quasi metà gennaio: è il momento di cominciare a muovere le acque sul mercato di riparazione. Nessun obbligo di fare qualcosa, ma proprio per questo la Juve è nelle condizioni di concretizzare tracce fin qui ritenute difficili. Allegri e i dirigenti hanno raggiunto un’intesa di massima sulla strategia: nessun intervento che vada a scombinare i piani di bilancio (senza una vendita non sarebbe ipotizzabile alcun tipo d’investimento) ma di fronte a delle occasioni si potrebbe approfondire con interesse. Dove? Soprattutto a centrocampo: una mezzala di qualità potrebbe, in effetti, dare una spinta decisiva alla stagione bianconera. 

Chiarisce Giuntoli che alla Continassa sono “contenti della rosa, non abbiamo esigenze particolari. Valutiamo eventuali occasioni, ma fino a ora non ci sono state”. Aggiungendo però che si può fare qualche approfondimento “se ci sono le condizioni, sia tecniche che economiche per piazzare il colpo. Il mercato è ancora lungo, non abbiamo ansia. Stiamo facendo molto bene, stiamo con i piedi per terra. Lavoriamo per crescere e poi faremo i conti alla fine”. Il sogno juventino resta legato a Koopmeiners: operazione non semplice, anche perché l’Atalanta – che anche per Ederson fa una richiesta economica piuttosto alta – non apre a soluzioni vantaggiose. 

L’idea Samardzic sul breve è complessa di fronte ad aste: la Juve potrebbe parteciparvi anche per ostacolare il Napoli, ma difficilmente sarebbe nelle condizioni di concretizzare il colpo a gennaio. Così come – almeno ad oggi – non sembra essere nelle condizioni ideali per impegnarsi su qualsiasi fronte per l’estate prossima. Un buon rinforzo, Giuntoli e Manna lo cercano in Serie A o comunque già ben addentrato (anche per trascorsi) nelle dinamiche del calcio italiano: non c’è molto tempo per un eventuale ambientamento e neanche intenzione di far saltare gli equilibri già raggiunti dalla squadra. 

Napoli, Samardzic non si sblocca. E ora c’è pure il Brighton

In una trattativa che si prolunga da settimane, il Napoli adesso deve fronteggiare l’inserimento di un altro club per Lazar Samardzic. Il Brighton, infatti, ha avviato i colloqui con l’Udinese, a pochi giorni dal confronto che De Laurentiis e Pozzo hanno avuto a Marbella, in Spagna. Gli inglesi hanno pronta un’offerta da 20 milioni di euro più 5 di bonus, un importo che troverebbe il favore dei bianconeri, come emerso già nel confronto tra i presidenti. L’accordo tra le società, comunque, non è centrale quanto l’intesa da raggiungere con il padre del calciatore, Mladen. È su questo aspetto che serve l’accelerata, che per ora da Castel Volturno non arriva.

Si è alla ricerca della quadra su stipendio, commissioni e diritti d’immagine. Nelle preferenze di Samardzic per ora è più avanti il Napoli, probabilmente per le prospettive d’impiego e di partecipazione abituale alle competizioni europee, ma non è detto che possa essere così a lungo. La suggestione della Premier League, tra ingaggi elevati e il fascino del campionato, è comune a tanti giocatori. A ogni modo, la comparsa di un nuovo concorrente può rallentare ulteriormente le operazioni. Non ci sono i margini, invece, per concludere un doppio acquisto con l’aggiunta di Neuhen Perez: sono, dunque, questioni slegate.

Nelle ultime ore, si è ampliato l’elenco di profili valutati per il centrocampo. Il nome più recente è Florian Neuhaus, classe 1997 del Borussia Monchengladbach. Appurato che Koné, appartenente alla stessa società, preferisce trasferirsi a stagione finita, il Napoli ha rispolverato un vecchio obiettivo risalente alla sessione invernale di mercato di due stagioni fa. Micheli l’ha seguito con attenzione durante la collaborazione con Giuntoli e ora il tedesco torna d’attualità. Non è accantonata la pista per Soumaré sospeso tra Leicester che ne detiene il cartellino e Siviglia dov’è in prestito, così come la dirigenza continua a valutare innesti in difesa come Adarabioyo del Fulham – su cui è vigile anche il Milan – che andando in scadenza a giugno può essere strappato a un prezzo conveniente. Ngonge resta un osservato speciale, specialmente se si dovesse sbloccare la cessione di Zerbin nei prossimi giorni.

Inter, garanzia Mkhitaryan. Così l’armeno “libera” risorse per il difensore

L’ex giallorosso si è confermato un prezioso punto fermo anche all’esordio in campionato contro il Monza. Così pesa meno la rinuncia a Samardzic e i nerazzurri possono puntare a completare il pacchetto arretrato

Non tutti i mali vengono per nuocere. Al contrario, con il Mkhitaryan ammirato nell’esordio in campionato contro il Monza, in casa nerazzurra scemano definitivamente i rimpianti per il mancato arrivo di Lazar Samardzic e si aprono nuovi scenari in sede di mercato. Sì, perché adesso tecnico e dirigenti possono serenamente decidere di dirottare il tesoretto inizialmente destinato al serbo-tedesco per completare il reparto difensivo che manca ancora di un braccetto destro dopo le partenze di Skriniar e D’Ambrosio. Quei circa 20 milioni che sarebbero stati stanziati per il centrocampista dell’Udinese, ora possono essere utilizzati per esaudire il desiderio di Inzaghi, che ha ribadito la necessità di arricchire il pacchetto arretrato con un sesto elemento.

L’armeno è ripartito per la sua seconda stagione in nerazzurro così come aveva terminato quella precedente, vale a dire da protagonista. A dispetto dei 34 anni sul groppone, Mkhi ha dimostrato di non temere la concorrenza di Frattesi, il principale colpo estivo dell’accoppiata Marotta-Ausilio, e nemmeno quella di Sensi, la cui permanenza pare sempre più probabile in virtù di un pre-campionato più che convincente. Nella sfida vinta contro i brianzoli, l’armeno non è solo rimasto in campo dall’inizio alla fine, ma si è anche meritato un 6,5 in pagella inferiore solo ai voti raccolti da Lautaro (7,5) e da Dumfries (7), garantendo qualità e sostanza. Dopo aver collezionato la scorsa stagione un numero di presenze (49) inferiore solo a quello di Lautaro, Barella, Dumfries e Dimarco, l’ex giallorosso ha dimostrato con i fatti perché merita ancora un ruolo di primo piano nella mediana nerazzurra, macinando chilometri e facendosi sempre trovare pronto tanto in fase di copertura quanto di costruzione, senza disdegnare quegli inserimenti sotto porta che offrono a Inzaghi un’importante arma in più. Non solo, l’efficacia garantita anche dopo l’uscita della Thu-La e il suo conseguente avanzamento a supporto di Arnautovic ha consegnato nuove certezze al tecnico piacentino, consapevole di poter contare su un’ulteriore e preziosa variante tattica.