Lautaro alle Olimpiadi con l’Argentina allarma l’Inter: giocherebbe 14 mesi di fila

Per il momento il club nerazzurro attende l’evolversi della situazione, ma non vuole che il suo capitano sia troppo spremuto

La prospettiva di vedere Lautaro Martinez alle Olimpiadi di Parigi con la maglia dell’Argentina “allarma” l’Inter. Perché in caso di partecipazione del Toro al torneo a Cinque cerchi, che si svolgerà dal 24 luglio al 10 agosto in sette diverse città della Francia, il bomber di Bahia Blanca rischierebbe di giocare quattordici mesi di fila, praticamente senza fermarsi. Ovvero dalla Coppa America 2024, in programma a giugno e luglio negli Usa, al Mondiale per club del 2025, che si potrebbe allungare per la società nerazzurra fino a metà luglio.

Parlando a TyCSports a proposito delle Olimpiadi, Lautaro Martinez è stato molto chiaro e ha ribadito più volte il concetto: “Se Mascherano intende contare su di me, voglio sempre essere disponibile. Come dico spesso, lavoro per indossare questa maglia ed essere in Nazionale è un privilegio: da bambino tutti sognano di vestire la maglia dell’Argentina, di sentire l’inno in campo… Se Mascherano sta ascoltando, gli confermo che sono disponibile (per le Olimpiadi, ndr). Poi non dipende solo da noi perché devo essere convocato e ci deve essere l’ok da parte del club, ma io sarò sempre disponibile per l’Argentina”

Il piano dell’Inter per non perdere Valentin Carboni

I complimenti per il debutto con l’Argentina, ma anche il desiderio del club nerazzurro di tenere sotto controllo il trequartista

Ecco, dopo questo esordio in maglia Argentina di Valentin Carboni – 8’ appena, ma abbastanza per inventare una giocata superba che ha acceso i telecronisti della nazionale – e alla luce di questo futuro luminoso che tutti vedono, l’Inter vuole tenersi stretta il gioiellino 19enne fatto in casa. Lo ha prestato al Monza per farsi le ossa e la scelta ha pagato: in Brianza Carboni ha iniziato a dare forma a un talento che sgorga istintivo e che per questo è ancora un po’ disordinato.

Un ambiente sano e un allenatore che ama i giocatori di grana fina come Palladino hanno aiutato, ma Valentin ci ha messo pure del carattere latino: ha accettato le difficoltà iniziali, ha visto suo fratello Franco confinato in panchina e poi andare alla Ternana, e poi si è preso lo spazio un po’ alla volta. La crescita è evidente, certificata anche dalle convocazioni di Scaloni fino al debutto di martedì notte contro la Costa Rica. Così a fine stagione tornerà a casa, all’Inter, che ha grandi progetti su di lui: il club sa di aver un piccolo tesoro tra le mani, utile in caso di necessità sul mercato, ma mai vorrebbe perderne il controllo. Ed è questo ciò che conta: indipendentemente da quale sarà la sua prossima maglia, il nerazzurro resterà sullo sfondo.

Valentin ha postato e ripostato la telecronaca della sua giocata dalla destra: stop delizioso, conduzione di sinistro e tiro parato da Keylor Navas. Tanto entusiasmo per un piede “zurdo” non è casuale: di mancini dalle quelle parti hanno una qualche esperienza. In realtà, i complimenti sono arrivati anche dall’Italia: lo hanno chiamato l’a.d. del Monza Adriano Galliani e alcuni dirigenti conosciuti all’Inter. Lautaro, che con la Costa Rica si è sbloccato dopo un anno e mezzo di astinenza in albiceleste, se lo mangiava con gli occhi da vicino, magari immaginando il giorno in cui i due potrebbero davvero fare coppia a San Siro. L’aver preso il posto di Di Maria all’82esimo durante l’amichevole al Memorial Coliseum, tempio dello sport losangelino, ha messo comunque l’ultimo puntello sulla scelta della “sua” nazionale: nonostante abbia vestito l’azzurro nelle giovanili, Valentin si sente solo e soltanto argentino.

Lautaro rompe il digiuno di gol, Carboni esordisce: l’Argentina si tinge di nerazzurro

L’Albiceleste chiude il mini tour americano con un successo per 3-1 sulla Costa Rica: il Toro interrompe un’astinenza di un anno e mezzo entrando nella top 10 all-time, il trequartista in prestito al Monza fa il suo debutto

Tre gol di pregevole fattura, un successo che conferma il primato nel ranking mondiale (almeno) per i prossimi tre mesi e, soprattutto, l’urlo di gioia di Lautaro Martinez che torna al gol in nazionale dopo un anno e mezzo di digiuno. Questo il breve riassunto di quanto accaduto nella notte al Memorial Coliseum di Los Angeles, dove l’Argentina ha chiuso la mini-tournée americana con un successo in rimonta sulla Costa Rica per 3-1.

La nota più lieta della serata per il tecnico albiceleste, ma anche per i tifosi nerazzurri, è il “maleficio” spezzato dal Toro, che in maglia albiceleste non andava a segno su azione dal 22 settembre 2022, in occasione di un 3-0 in amichevole contro l’Honduras. “Sono felice, è un premio al lavoro e alla tranquillità con cui ho cercato questo gol”, ha dichiarato a fine gara un Lautaro visibilmente sollevato e sorridente.

L’Argentina riconsegna dunque all’Inter un Toro rigenerato, carico e, dettaglio affatto trascurabile, anche piuttosto fresco, perché nella sfida giocata questa notte contro la Costa Rica ha visto il campo solo nei 20′ finali. Dopo i 90′ più recupero giocati contro El Salvador, il bomber di Bahia Blanca ha lasciato spazio dal primo minuto a Julian Alvarez accontentandosi di uno spezzone, tuttavia sufficiente per confezionare il 22° sigillo che vale l’ingresso nella top10 dei bomber più prolifici in maglia albiceleste. Il morbido tocco sotto porta su perfetto assist De Paul, realizzato appena 7′ dopo l’ingresso in campo, consente al Toro di agganciare altri due campioni del mondo, vale a dire Leopoldo Luque e Daniel Passarella. Adesso, nel mirino di Lautaro ci sono Luis Artime (24) e Angel Di Maria (27), quest’ultimo a segno anche nella notte con una magistrale punizione all’incrocio valsa il momentaneo pareggio dopo il sorprendente vantaggio centroamericano di Ugalde al 34′.

Lautaro: “Per Costacurta in Europa incido poco? Riveda il gol al Milan in Champions…”

Il battibecco è relativo al rendimento del Toro in campo internazionale. L’ex rossonero aveva detto: “Fuori dalla Serie A servono mentalità e determinazione diversa”

È botta e risposta a distanza tra Billy Costacurta e Lautaro Martinez.

L’ex difensore del Milan, attualmente commentatore di Sky, dopo l’eliminazione dalla Champions dell’Inter per mano dell’Atletico Madrid aveva spiegato: “Da Lautaro mi aspettavo di più, ma anche al Mondiale non aveva fatto bene. Mi viene da pensare che in certe partite non riesca a emergere fino in fondo, come io credo abbia tutte le possibilità di fare. In Europa servono una mentalità e una determinazione diversa rispetto alla Serie A”.

A distanza di una decina di giorni dal 15 marzo, quando Costacurta aveva parlato, Lautaro ha utilizzato una domanda di TyC Sports per far emergere il suo punto di vista: “Credo che Costacurta abbia detto che non avrei giocato bene partite importanti e non è vero. Segnare un gol nella semifinale di Champions League contro il Milan, una delle partite più importanti nella storia di entrambi i club… quello non l’ha contato. Lo invito a rivedere quel gol. E non solo quello, ma anche moltissime altre partite… All’Inter sto vivendo un momento molto bello e sono felice di fare la storia come successo ad altri argentini in passato. Lavorando giorno dopo giorno spero che continueremo questo cammino per regalare ai nostri tifosi una grande gioia”.

I big che piacciono alla Saudi League: da Salah a De Paul, le trattative

Per l’egiziano pronti 200 milioni, per Lewandowski 100. E l’argentino è attratto dall’Al Ahli

Un nuovo assalto per Salah, che è stato tentato fino all’ultimo giorno dello scorso mercato estivo, ma anche altri importanti obiettivi che militano nella Premier e nella Liga. La Saudi Pro League non si ferma e vuole convincere i top player con la stessa arma (i soldi…) usata con Cristiano Ronaldo, Neymar, Benzema e gli altri campioni che hanno lasciato l’Europa per andare in Arabia. Restano le parole di qualche settimana fa del difensore dell’Al Nassr, Aymeric Laporte (“Qui ci sono molti giocatori scontenti” ha detto l’ex City), ma di fronte a certe cifre d’ingaggio, magari abbinate a un ricco bonus alla firma, parecchie resistenze cadranno pure in futuro. 

Salah e De Bruyne, stelle e bandiere di Liverpool e City, hanno entrambi il contratto in scadenza tra poco più di un anno, nel giugno 2025. Per l’egiziano, al quale i Reds hanno offerto il rinnovo, la Saudi Pro League è una tentazione forte perché l’Al Ittihad gli aveva già proposto oltre 200 milioni a stagione. Più di Cristiano Ronaldo. Con Klopp in panchina, il Liverpool ha sempre fatto muro, ma visto che il tecnico tedesco lascerà a fine stagione, non può essere escluso che gli inglesi cambino i loro piani e si facciano tentare dall’offerta per il quasi trentaduenne ex Fiorentina e Roma. Discorso più o meno simile per De Bruyne che però non ha il dubbio sull’allenatore della prossima stagione perché, a meno di terremoti, Guardiola rimarrà: il City vuole tenersi il belga che è valutato almeno cento milioni. Kevin è reduce da una stagione iniziata solo a gennaio a causa di un infortunio e pare orientato a rinnovare, ma ancora non ha firmato e per questo dall’Arabia ci proveranno. Altri giocatori della Premier che possono essere “tentati”? Richarlison del Tottenham è molto apprezzato; idem Sterling che può essere inserito nella lista dei giocatori cedibili dal Chelsea. Attenzione, inoltre, agli scontenti del Manchester United: Casemiro è stato già tentato a gennaio dall’amico CR7, mentre Eriksen recentemente ha detto di non essere soddisfatto del suo utilizzo in questa stagione. 

Inter, Gudmundsson ha detto sì: vuole restare in Italia, i nerazzurri studiano la formula giusta

Il Genoa valuta l’attaccante 30 milioni di euro: il club di Zhang ha in mano il jolly Carboni. Sanchez via, rebus Arnautovic. E Correa…

Dio ha detto sì all’Inter e non sembri blasfemo. Perché Gud nella lingua dei vichinghi vuol dire Dio.

Ma da queste parti, ragionando in modo molto più terreno, Gud è semplicemente Gudmundsson. L’islandese gradisce, mette il like, annuisce con la testa. L’idea Inter lo stuzzica. E gli piace da matti il fatto di restare a giocare in Serie A.

Non un passaggio banale e neppure scontato. Perché l’attaccante del Genoa è finito pure nella lista del Tottenham e di almeno un altro club di Premier League. Ma l’indirizzo Gud ce l’ha chiaro in testa: potendo scegliere, vorrebbe continuare a essere protagonista in Italia. È una buona base di partenza, per mettere su una trattativa vera e propria. L’altro pezzo del discorso è tutto nel gradimento dell’islandese sulla destinazione Inter. Il club di Zhang non è l’unico interessato del nostro campionato, pure la Juventus segue da vicino l’evoluzione del giocatore del Genoa. L’Inter però si è mossa finora con maggiore decisione. E l’ha fatto anche informandosi nei dettagli già a gennaio, quando Gud e il Genoa stesso avevano in mano la possibilità di trasferirsi alla Fiorentina. È in quel frangente che il giocatore ha annusato la possibilità di scalare un gradino ancora più alto, aspettando la prossima estate. E lo stesso ragionamento l’ha fatto il Genoa, ingolosito dall’idea di mettere su un’asta intorno al suo gioiello.

Leao, solo gol belli in Europa e quel feeling con Gyokeres… Pioli sorride, Rafa torna subito

In questa stagione ha segnato con maggior frequenza nelle coppe rispetto al campionato. Ieri una bellissima rete anche in nazionale, da dove arriva un’ottima notizia per il tecnico: niente seconda col Portogallo, l’attaccante rientra subito a Milanello.

Rafa Leao quest’anno surfa anche sulle acque europee e resta ben ancorato alla sua tavola. La stagione ’23-24 del portoghese sarà ricordata, senz’altro, come quella dell’ulteriore crescita, ma soprattutto come quella dei suoi successi continentali. La foto da inquadrare resta la rovesciata di San Siro al Psg, ma c’è molto di Rafa anche nei due turni di Europa League portati a casa con Rennes e Slavia. E così, se tra campionato e Coppa Italia ha una media gol di uno ogni 335 minuti, in Europa è uno ogni 186. Praticamente il doppio. Il palcoscenico continentale evidentemente lo stimola e lui ha imparato a governarlo dal momento che ha fatto centro anche in nazionale, aprendo la goleada del suo Portogallo (5-2) nell’amichevole contro la Svezia – Ibra immaginiamo lo perdonerà – giocata ieri sera a Guimaraes.

Fra le qualità che Rafa deve ancora affinare c’è sicuramente il tiro. Per lui non ci sono mezze misure: a volte lo strozza e termina placido fra le braccia dei portieri, a volte finisce in curva se non prende il “giro”. Se però lo azzecca, tutti in piedi ad applaudire. Come a Praga. O, appunto, come ieri sera con la Svezia. Un siluro nel sette che ha buttato giù la porta di Olsen. Insomma, si migliora anche lì e, di base, i suoi sono quasi sempre gol belli. O molto belli. Il motivo lo ha spiegato lui stesso qualche giorno fa: “Quando parlo di magia, di gioia, significa prendere il rischio. Le cose semplici le fanno tutti i giocatori. Io mi diverto così”. La serata di Guimaraes per Rafa si è conclusa dopo un tempo. Questione di rotazioni già prestabilite da parte del c.t. Roberto Martinez, che peraltro ha fatto un bel regalo al Milan: il tecnico ha liberato Rafa, assieme ad altri compagni, evitandogli il secondo test contro la Slovenia di martedì prossimo e permettendogli quindi di tornare a Milanello con ampio anticipo rispetto al previsto.

Juan Jesus al baby azzurro due giorni prima del caso Acerbi: “Il razzista ha il cervello piccolo…”

Il club partenopeo ha pubblicato su Twitter una chiacchierata del difensore con Mané dell’Under 15: “Non ascoltarli e segnagli due gol, comunque servono leggi più forti”

“È impossibile che nel 2024 si parli ancora di razzismo”, ma anche “cosa mi consiglieresti, qual è il tuo messaggio per i giovani calciatori?”. Mohamed Seick Mané gioca nell’Under 15 del Napoli e venerdì 15 marzo è stato protagonista di un’interessante chiacchierata con Juan Jesus nel centro sportivo del Napoli. Il club partenopeo ha però pubblicato il video soltanto oggi dopo i consueti giorni di editing: nel frattempo, due giorni dopo le riprese, nel secondo tempo di Inter-Napoli è scoppiato il caso che ora tiene banco in tutto il calcio italiano, coinvolgendo il difensore di Francesco Calzona e il nerazzurro Francesco Acerbi.

Le domande del giovane del vivaio azzurro sono candide, tanto spiazzanti quanto ovvie. Racconta brevemente un episodio vissuto in prima persona nella stagione precedente con un difensore avversario, poi è Juan Jesus a spiegare il suo punto di vista: “Tu non rispondere e fagli due gol – il commento del brasiliano -, siamo uguali no? Può capitare anche se spero che non succeda altre volte. Potevi dire: ‘Tu sei bianco’. Ti consiglierei di essere forte di mente, perché il razzismo succede, e di non ascoltare nessuno. Ti auguro il meglio possibile, che tu possa realizzare i tuoi sogni di diventare un grande calciatore e una grande persona”.

Milan-Zirkzee, via libera: il Bayern si fa da parte. Ma c’è un’altra grande minaccia…

I tedeschi hanno un’opzione da 40 milioni ma né loro né il giocatore sono convinti. I rossoneri ci credono, ma pure le big inglesi.

A giocare con i calzettoni bassi, a Monaco di Baviera, si prende freddo. Meglio Bologna, meglio Milano, meglio l’Inghilterra.

Joshua Zirkzee, l’attaccante che gioca con le calze abbassate, sa di dover decidere il suo futuro nei prossimi due mesi: è un centravanti in grande ascesa, piace a tanti, può essere ambizioso. Nelle ultime settimane si è parlato già molto di lui con un ragionamento di fondo condiviso: “il Bayern Monaco ha un’opzione da 40 milioni per acquistarlo e, per questo, è il logico favorito per prenderlo”. Beh, non esattamente. La situazione evolve e a poco a poco emerge una verità contraria, che fa un gran piacere al Milan. Il Bayern al momento non è un’opzione per cui Zirkzee impazzisce e il Bayern per il centravanti ha altre priorità. Insomma, quell’opzione oggi non attira il giocatore e nemmeno la sua ex squadra. Ecco perché.

Zirkzee ovviamente apprezza il Bayern: è un grande club e lo ha scelto a 16 anni, quando era una promessa del Feyenoord. Questi sono fatti. I suoi anni a Monaco però hanno avuto alti e bassi e non si sono chiusi alla grande. Zirkzee nel dicembre 2019 è stato lanciato dal Bayern e ha risposto. Tre gol subito e un record: il giocatore più veloce nella storia della Bundesliga a segnare i primi due gol. Il 2020 però ha portato qualche partita da titolare e nulla più, fino al trasferimento al Parma nel gennaio 2021. Zirkzee da allora ha avuto successo in Belgio, in Italia e insomma, farebbe volentieri esperienze nuove.

Quattro giorni da dimenticare con l’Inter: Lautaro chiede all’Argentina la ricarica

Senza Messi, il Toro è una delle guide della squadra che giocherà negli Stati Uniti le amichevoli contro El Salvador e Costa Rica. Inzaghi lo aspetta “rimotivato” da una rete con l’Albiceleste

Un viaggio in America per giocare con la maglia dell’Argentina le due amichevoli contro El Salvador e Costa Rica, ma anche per cambiare aria e smaltire la delusione successiva a quattro giorni “terribili” con addosso la maglia dell’Inter.

Complice l’assenza dell’infortunato Leo Messi, Lautaro Martinez sarà uno dei giocatori chiave della Seleccion del c.t. Scaloni e alla settimana che passerà con la sua nazionale, oltre a un gol che con l’Albiceleste gli manca dal 24 settembre 2022 (si avete letto bene…), chiede di dimenticare, almeno un po’, l’eliminazione dalla Champions League.

Le pause delle nazionali non sono mai accolte con il sorriso dagli allenatori, che perdono per diversi giorni giocatori importanti e sono costretti a incrociare le dita sperando che non arrivino infortuni, ma stavolta Inzaghi è un po’… meno triste vedendo i suoi uomini chiave allontanarsi da Appiano Gentile. Sa che soprattutto il Toro ha sofferto parecchio il k.o. contro l’Atletico, frutto anche del suo errore finale dal dischetto, nella sequenza decisiva. Da due settimane Martinez non scrive niente sui social e certo la vittoria sfumata di domenica contro il Napoli non ha migliorato il suo morale. Anche perché nelle ultime tre partite contro il Genoa, l’Atletico e gli azzurri di Calzona (a Bologna è rimasto 90 minuti in panchina) non è riuscito a battere il portiere avversario. Un’enormità per uno che vive di gol come lui e che in questo 2023-24 è già a quota 26 centri in 37 presenze. Ecco perché la convocazione con l’Argentina, e la possibilità che si possa sbloccare nelle prossime due amichevoli, sono viste positivamente anche dal tecnico di Piacenza e dal suo staff. Magari dagli States tornerà un Martinez  stanco a causa del fuso orario, ma con il morale un po’ migliore rispetto a quello dei giorni successivi al match del Metropolitano.