Maignan alla Leao: rinnovo possibile, ma vuole 7 milioni come Rafa

Il portiere è tornato decisivo, serve un ingaggio da stella: presto il dialogo entrerà nel vivo. E il Bayern…

Il volo su Belotti è valso a Mike Maignan un plebiscito sui social: la parata decisiva nella notte di Firenze è stata eletta dai tifosi milanisti intervento difensivo del mese di marzo. Maignan ha battuto una chiusura di Kjaer contro lo Slavia, il rigore parato da Raveyre con la Primavera ai quarti di Youth League contro il Real Madrid e… sé stesso: era in lizza anche con lo straordinario riflesso esibito a Praga su Chytil, acciaccato dopo uno scontro di gioco e in procinto di uscire per lasciare il posto a Sportiello.

Da una parata all’altra, Mike è tornato Magic e lo ha fatto con un tempismo perfetto: ora che la stagione del Milan sta per entrare nelle curve decisive il fuoriclasse coi guanti sfoggia interventi decisivi tanto quanto le giocate di Leao dall’altra parte del campo. Ecco, Rafa è un termine di paragone calzante anche fuori dal rettangolo verde, là dove si giocherà la partita per il futuro di Maignan: perché la sua storia d’amore con il Milan possa proseguire oltre la scadenza del 2026, servirà uno stipendio da stella. Uno stipendio ad altezza Leao. 

Maignan guadagna 3,2 milioni netti a stagione. Siamo lontani dall’ingaggio di Leao – nonché dagli standard da super portiere, tra i più forti al mondo – ma le cifre attuali sono inferiori anche a quelle di un discreto gruppo di rossoneri che guadagna intorno ai 4 milioni, da Bennacer a Pulisic, da Loftus-Cheek a Chukwueze: ipotizzare un aumento corposo come condizione essenziale per il rinnovo è nella logica. La trattativa potrà decollare solo su questa base ma trovare un punto di incontro non sarà una passeggiata: Maignan chiede il doppio dello stipendio, mentre il Milan considera il contratto di Leao – parte fissa sui 5-6 milioni, con bonus a salire fino a 7 – un’eccezione al tetto salariale “costruito” in questi anni. 

Sassuolo, così retrocedi! Butta via il doppio vantaggio, la Salernitana pareggia al 91′

Alle reti di Laurienté e Bajrami nel 1° tempo replicano Candreva su rigore in avvio di ripresa e Maggiore nel recupero, su azione viziata da un presunto fallo su Defrel

Missione fallita per il Sassuolo. La squadra di Ballardini ha allungato la serie negativa in trasferta, un solo punto nelle ultime sette, e ha vanificato la possibilità di una vittoria che sembrava vicina soprattutto dopo il doppio vantaggio costruito nel primo tempo. La vittoria avrebbe permesso al Sassuolo di compiere un passo importante verso la salvezza. Ci sarà da soffrire ancora. Evitare la retrocessione è quasi impossibile per la Salernitana che, in rimonta, ha quantomeno scacciato l’incubo della settima sconfitta casalinga e la contestazione dei suoi tifosi. I campani restano in fondo alla classifica, il ritorno in B si avvicina.

Quattro gol realizzati in novanta minuti ma la partita è stata condizionata dalla paura. Colantuono ci prova schierando Ikwuemesi titolare. Nelle intenzioni dell’allenatore l’attaccante nigeriano deve favorire gli inserimenti di Tchaouna e Candreva ma la Salernitana non punge. Poche idee e ritmo basso. Il Sassuolo si schiera con il 4-2-3-1 con Defrel, Bajrami e Laurienté alle spalle di Pinamonti. La prima parte della gara scivola senza sussulti, sull’unico tentativo offensivo dei campani Consigli è pronto a respingere un tiro ravvicinato di Ikwuemesi. Per il resto Erlic e Ferrari proteggono con disinvoltura l’area di rigore. Il Sassuolo attende e al primo affondo va in gol con Pinamonti (29’) su assist di Defrel ma la pregevole giocata del francese viene neutralizzata dal Var. Vantaggio annullato per fuorigioco. La squadra allenata da Ballardini non si scompone in attesa degli errori degli avversari che arrivano puntuali nel finale della prima frazione. Al 37’ la Salernitana perde palla in attacco, Pinamonti la recupera affidandola a Bajrami che se ne va indisturbato verso l’area avversaria prima di costruire un assist per Laurienté che non sbaglia a pochi metri da Costil. Sette minuti dopo Pirola, al limite della propria area, riceve dal portiere francese un pallone difficile da gestire. Ad approfittarne è Pinamonti che, dopo aver vinto il contrasto, permette a Bajrami di andare in gol indisturbato.

Juve, media punti da Serie B! Solo in 3 hanno fatto peggio: o svolta o addio Champions

Il tracollo da gennaio: la squadra di Allegri è passata da una media di 2,47 punti a gara nelle prime 21 giornate all’attuale 0,77. Per fare gli 11 punti richiesti dal tecnico dovrebbe andare a velocità doppia nei prossimi 8 incontri

Anzi da svenimento: a partire dal weekend del 27-28 gennaio scorso, la Juventus ha infatti conquistato solo sette punti in nove partite di Serie A, sui 27 disponibili. Uno shock per i tifosi, ma anche per la squadra, che nemmeno contro la Lazio ha manifestato segnali di ripresa. Anzi. La Juve è incappata nella quarta sconfitta degli ultimi due mesi, quattro sono pure i pareggi mentre la casella delle vittorie continua a far registrare un misero “1”. Nello stesso periodo soltanto Salernitana (due), Frosinone (tre) e Sassuolo (quattro) hanno ottenuto meno punti dei bianconeri. Un quadro che porta ad un’unica conclusione: la Juve sta viaggiando ad una media-retrocessione, scesa ora a 0,77 punti a gara (rispetto ai 2,47 delle prime 21 gare). E sempre per restare ai numeri le prospettive non appaiono certo rosee: se la squadra continuasse con questo passo le prossime ultime otto gare apporterebbero alla classifica bianconera 6,16 punti: per la Juve significherebbe chiudere con 66 punti (arrotondati per eccesso), dunque sotto la soglia-Champions prevista da Allegri (70).

In verità senza troppo preavviso, il primo scricchiolio si è avvertito contro l’Empoli, partita alla quale la Juve era arrivata da prima della classe grazie anche al posticipo di una partita del calendario dell’Inter causa Supercoppa. Un primato durato un soffio: già il pareggio con i toscani consentiva un nuovo sorpasso nerazzurro. per la Juve addio dunque al sogno-scudetto, silenziato ma fin lì cullato, ma non solo: per la squadra è stato un crash devastante, la prima pietra delle successive otto gare da incubo.

Segna sempre lui! Guizzo di Camarda, il Milan vince in casa della Juve

I rossoneri di Abate piegano i bianconeri con un gol del 16enne nel primo tempo e tengono vive le ambizioni playoff

Vince il Milan a Vinovo, con una rete di Camarda che vale i tre punti: i rossoneri consolidano la posizione di classifica e tagliano fuori gli avversari dalla corsa ai playoff. La formazione di Abate è stata più solida e matura nel gestire il vantaggio, quella di Montero ha faticato a trovare dei varchi e non è stata abile a ottimizzare le poche circostanze buone a disposizione. A incidere pure la differente media d’età in campo: la Juve ha deciso di affrontare la stagione con un gruppo sotto età, la scelta pesa nel presente ma dovrebbe pagare in prospettiva.

Meglio il Milan in partenza, anche se i tentativi di Sia prima e di Zeroli dopo non sono precisi. La difesa della Juve balla troppo e Camarda al quarto d’ora non perdona. Il vantaggio consolida la manovra rossonera, mentre la squadra di Montero fatica a venire fuori con una certa consistenza. Per questo, a inizio ripresa, il tecnico bianconero inserisce Scienza tra le linee. Crescono anche Pagnucco e Mancini, pur senza la precisione necessaria in zona porta, come più fortuna su un tiro dal limite meriterebbe Florea a metà secondo tempo. Il Milan spreca l’occasione del raddoppio con Stalmach e poi con Bonomi, ma i tre punti non sono mai stati in discussione.

Leao, show e voglia di restare: “Il Milan è casa mia e in questo club sono diventato uomo”

Il portoghese ha deciso la sfida di Firenze con un assist e un gol: “Ho giocato bene io e anche la squadra. Voglio vincere qualcosa di importante quest’anno”

L’allungo sulla Juve è riuscito e il Milan lo deve al suo velocista preferito, Leao. Rafa è scattato sul lancio di Reijnders, ha tagliato la difesa viola, di precisione ha seminato Terracciano, e con un tocco ha lanciato il Milan sempre più su. Nelle feste di Pasqua, che vedranno milioni di italiani in trasferta, il Milan ha scelto di staccare il suo pass per l’Europa nobile della Champions: rossoneri a più sei sulla Juventus terza, quattordici punti davanti alla Roma quinta.

È stata una di quelle serate piene di Leao Rafa che piacciono tanto a Pioli e ai tifosi. “Sono qui con il cuore, il Milan è la mia casa e grazie a questo club sono diventato uomo. In futuro voglio vincere qualcosa di importante, l’Europa League lo è. Io cerco sempre di fare il meglio, oggi ho giocato bene e la squadra ha fatto bene. Abbiamo subito un gol, ma noi vinciamo anche così. Ringrazio la società e anche i tifosi. Bravo Chukwueze, ha fatto una grande partita, sono contento per lui. La squadra sta bene”. E pure Rafa.