Thuram, zero rischi: nelle prossime ore farà (forse) gli esami, ma la finale si allontana

Il francese sostituito all’intervallo di Inter-Atalanta: le possibilità di vederlo in campo al momento sono ben poche

Valutazioni in corso, e una certezza: neanche il minimo rischio verrà corso, anche a costo di giocare la finale di Supercoppa senza il capocannoniere di Serie A. Il giorno dopo l’affaticamento all’adduttore che ha fermato Marcus Thuram dopo 45’, il francese è il grande punto interrrogativo in casa Inter nel ritiro di Riad: Marcus ha bisogno di riposo e il tempo stringe visto che si torna in campo già lunedì, ma tra stasera e domani si deciderà se fare degli esami strutturali con lo staff medico che accompagna la squadra qui in Arabia Saudita. A quel punto si capiranno le sue reali possibilità di recupero, non troppe, ma comunque lo staff aspetta le prossime ore con intatta fiducia.

Nel caso, è comunque pronto Mehdi Taremi a fare coppia con Lautaro: se l’argentino deve rifarsi dopo una serataccia di sprechi contro l’Atalanta, l’iraniano non ha ancora fatto clic con i nerazzurri. E attenzione pure all’opzione Correa, dato particolarmente in palla negli ultimi allenamenti. Il primo obiettivo di Inzaghi è tentare la strada Thuram, ma senza che questo possa in nessun modo pregiudicare il suo percorso in campionato, visto che di ritorno dall’Arabia, in 10 giorni dal 12 al 22, ci sono 4 partite decisive: in mezzo alle trasferte di Venezia e Praga in Champions, quelle in casa contro Bologna ed Empoli.

Milan, non c’è solo Trincao: Pepê del Porto si offre. E occhio a Samu Costa.

La società cerca un’ala: sale l’ex Barça ora allo Sporting. A centrocampo piace il mastino del Maiorca

Sergio Conceiçao, almeno di facciata, ha scelto la prudenza. “Voglio conoscere bene la squadra, non solo i grandi ma anche Milan Futuro. Non è giusto parlare di mercato perché non conosco bene tutti, soprattutto i giovani”. Diplomazia portoghese. Dietro le quinte, però, gli uomini mercato rossoneri sono già al lavoro per cercare di regalare al nuovo tecnico rinforzi utili e graditi. Da Fonseca a Conceiçao, la priorità dovrebbe restare un esterno alto, meglio se a destra, in special modo ora che Chukwueze è fermo ai box. Ad Akliouche del Monaco e Leweling dello Stoccarda, nella lista dei candidati si è aggiunto Francisco Trincao dello Sporting. Scuderia Jorge Mendes, come il nuovo allenatore. 

Lo Sporting non se ne vorrebbe privare a gennaio, ma dopo i fallimenti con Barcellona e Wolves, l’ala classe 1999 ha molta voglia di rilanciarsi in un grande club come il Milan, per dimostrare di non essere una stella solo da campionato portoghese. E la longa manus di Mendes può aiutare in caso di trattativa, così come la situazione contrattuale di Trincao, in scadenza nel 2026. I biancoverdi lo comprarono dal Barça nel 2023 pagandolo 7 milioni di euro, dopo i 3 spesi l’anno prima per il prestito. Quanto può costare oggi Trincao? Non più di 25 milioni, nonostante stia disputando una stagione eccellente (6 gol e 11 assist tra campionato e coppe). 

Dal Portogallo arriva pure un’altra candidatura: è quella di Pepê, pupillo di Conceiçao al Porto, che al Milan verrebbe di corsa. Brasiliano, ma con passaporto italiano (dettaglio fondamentale, dato che il Diavolo non ha più posti per gli extracomunitari), a 27 anni vorrebbe misurarsi in un campionato importante e ha già mandato segnali. Il suo pregio? La versatilità. Gioca praticamente in ogni ruolo davanti (ala a sinistra e a destra, trequartista, seconda punta) e addirittura terzino. Il Porto, però, è bottega cara e il Milan ne sa qualcosa, essendosi scottato già nell’estate 2023 con Taremi. E al momento tra i due club non ci sono stati ancora contatti per Pepê.

Dani Olmo non è più un giocatore del Barça. Che però promette novità entro venerdì

Respinto anche l’ultimo tentativo di tesseramento, ora i catalani rischiano di perderlo (e con lui Pau Victor) a zero, dovendo poi pagare pure i due contratti pluriennali e 60 milioni al Lipsia

Dani Olmo e Pau Victor, i due acquisti estivi del Barcellona, non sono più iscritti in Liga come giocatori del club catalano. La notizia, clamorosa, apre il 2025 del calcio spagnolo. Ed è l’unica certezza in una situazione caotica e assai complessa. Il Barcellona spera ancora di poter re-iscrivere Olmo e Victor e per questo ha chiesto una nuova licenza alla Federcalcio con risposta attesa il 3 gennaio, ma la Federazione dipende dalla Liga e dall’organismo presieduto da Javier Tebas si mostrano inflessibili.

Per il Barcellona al momento c’è un danno d’immagine imbarazzante, e potenzialmente c’è in ballo un danno economico colossale: Olmo e Victor se non dovessero essere iscritti saranno liberi di firmare gratuitamente con un altro club, col Barça costretto a pagare tutti i soldi dei loro contratti pluriennali e per quanto riguarda Dani Olmo anche ciò che resta da sborsare dei 60 milioni di euro promessi al Lipsia.

Per capire come si è arrivati a questo punto occorre tornare a quest’estate. Dani Olmo viene preso dal Lipsia e Pau Victor dal Girona. I due però non possono essere iscritti perché i loro stipendi eccedono i limiti salariali fissati, due volte all’anno, dalla Liga, inflessibile sul tema. Al Barça ricorrono a un escamotage, grazie all’infortunio del danese Christensen: in caso di lesione di lungo corso l’equivalente dell’80% dello stipendio del giocatore che resta fermo può essere aggiunto (temporaneamente) alla massa salariale della rosa. E così alla terza giornata Dani Olmo e Pau Victor sono stati iscritti. Ma solo fino al 31 dicembre. Il Barça aveva 3 mesi di tempo per trovare i soldi necessari per poter prolungare l’iscrizione fino al 30 giugno. Altro passo indietro: il club del Camp Nou si trova in questa situazione perché un anno prima aveva venduto parte dei suoi diritti tv, l’operazione Barça Vision, a un’impresa che poi non ha versato i 40 milioni di euro pattuiti.