Juve: Di Maria, Rabiot e… se saltano le coppe ingaggi da tagliare

Il club dovrà liberarsi degli stipendi più pesanti. Via Paredes, Vlahovic in bilico, dei top resta Pogba.

Altro ingaggio pesante è quello di Angel Di Maria, che ha firmato un annuale a 6 milioni. La Juve, inizialmente intenzionata a proporgli il rinnovo di un anno (approfittando del Decreto Crescita) ha cambiato idea dopo le ultime prove opache del Fideo. Senza Coppa meglio ripartire dai giovani e da stipendi più sostenibili.

Champions o non Champions, questo è il dilemma. Se la Juventus parteciperà o meno alla competizione più importante anche l’anno prossimo influirà inevitabilmente sul mercato.

Senza Champions Vlahovic rischia di diventare un sacrificio indispensabile. Lo stipendio di Dusan è lo stesso di Adrien Rabiot, che è arrivato 4 estati fa a zero e, salvo clamorose sorprese, se ne andrà da svincolato a fine giugno.

Ecco perché Dusan Vlahovic pare il giocatore più a rischio: guadagna tanto (7 milioni) ed è stato pagato parecchio appena un anno e mezzo fa, però è giovane e quotato, nonostante l’ultima stagione sia stata deludente, e le pretendenti non mancano. Piace a Manchester United, Chelsea e Bayern Monaco ed è ipotizzabile che le big straniere ci facciano un pensierino, avendo anche la possibilità di garantirgli lo stesso ingaggio, se non addirittura più alto. Il suo procuratore Darko Ristic aveva già fatto a gennaio un giro di sondaggi e probabilmente si è già rimesso al lavoro.

Di sicuro la Signora si libererà dei 7 milioni che guadagna Leandro Paredes, in prestito dal Psg: l’obbligo di riscatto è decaduto con la mancata qualificazione agli ottavi di Champions e la Juventus aveva già deciso di non acquistarlo (troppi 22 milioni, visto anche il rendimento non soddisfacente), a maggior ragione non cambierà idea ora, anzi ne approfitterà per alleggerire il monte ingaggi. Lo stipendio più pesante in assoluto però è quello di Paul Pogba, 8 milioni netti a stagione più 2 di bonus: il contratto è lungo (altri 3 anni) oltre che oneroso e dopo la stagione fantasma del Polpo difficile che qualcuno si faccia avanti per acquistarlo.

Correa è già in versione “argentina”: l’Inter ci spera, tra riscatto e mercato

La squilibratissima amichevole pre-Mondiale tra Argentina ed Emirati Arabi Uniti è stato uno show di Angel Di Maria, con due gol e un assist. Soltanto nel primo tempo, però, perché all’intervallo Lionel Scaloni ha operato un quadruplo cambio e i connotati del match sono mutati. L’ultima rete, la quinta, l’ha segnata Joaquin Correa un quarto d’ora dopo essere entrato: filtrante dalla trequarti, controllo tra sei gambe e destro a incrociare dritto nella rete.

Ovviamente il peso specifico di questo gol è relativo, ma spicca che – ancora una volta – il Tucu abbia inciso subito con la maglia albiceleste. Capita spesso e volentieri, come se al servizio della sua nazionale il 28enne riuscisse a esprimersi al meglio, più sereno e ispirato. Mentre con l’Inter spesso stenta e i suoi dribbling rischiano di diventare una promessa non mantenuta, con l’Argentina si vede forse il “vero” Correa, sicuramente si ammira la sua migliore versione. E i numeri descrivono parzialmente questo fenomeno, a partire da una curiosa coincidenza: quando ha giocato con l’Albiceleste, Correa non ha mai perso una partita.

Il Tucu ha segnato quattro reti con la sua nazionale: la prima nel 2017 ai tempi del Siviglia contro Singapore, alla seconda apparizione. Poi da laziale due anni fa ha squillato in Bolivia nelle qualificazioni a Qatar 2022 per ripetersi da fresco interista nel settembre 2021 in casa del Venezuela. Diciannove presenze (cinque da titolare) per 4 gol, per una media di una marcatura ogni 172 minuti: meno di una ogni due partite complete. Non male. Con le maglie di club non è mai riuscito a tenere questo ritmo e all’Inter viaggia a 9 centri in 54 partite (20 dal primo minuto), uno ogni 210 giri d’orologio. Peraltro si tratta di gol divisi tra doppiette al primo anno di Simone Inzaghi e squilli in vittorie con almeno due gol di scarto quest’anno. Dalle sue qualità è lecito aspettarsi di più, in quanto a prestazioni e in quanto a produzione sotto porta.

Juve, per Di Maria lesione di basso grado del bicipite femorale: 20 giorni di stop

L’argentino potrà tornare in campo prima della pausa per il Mondiale: se non nel derby d’Italia (in programma il 6 novembre) potrebbe esserci con l’Hellas Verona e con la Lazio a seguire

Angel Di Maria potrebbe al massimo tornare in campo per affrontare l’Inter, ma di certo non sfiderà il suo ex PSG da avversario. Come all’andata, il Fideo sarà out a causa di un infortunio. Serviranno infatti venti giorni per recuperare dalla lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia destra, rimediato a metà del primo tempo della maledetta trasferta di Haifa, quando i bianconeri erano già sotto di una rete.

Gli esami strumentali, cui si è sottoposto stamattina al J Medical, hanno confermato le brutte sensazioni iniziali ma sollevato circa l’entità dell’infortunio. L’argentino potrà tornare in campo prima della pausa per il Mondiale: se non nel derby d’Italia (in programma il 6 novembre) potrebbe esserci con l’Hellas Verona e con la Lazio a seguire. Salterà invece le gare con Torino, Empoli, Benfica e Lecce. Quanto alla sfida da ex, l’ultima in calendario nel girone di Champions League, l’assenza è da considerare pressoché certa. Mentre la convocazione per la sfida dello Stadium con i nerazzurri di Inzaghi per adesso è da tenere su una linea piuttosto teorica.

Di Maria si è già fermato altre due volte in questa prima parte di stagione per un problema all’adduttore sinistro, oltre all’assenza di due gare di campionato per la squalifica rimediata dopo l’espulsione di Monza. Il Fideo fin qui ha garantito solo 330 minuti: troppo pochi per una delle due stelle pescate in estate dal mercato dei parametri zero per alzare il livello della rosa bianconera. Di Maria ha preso parte a 7 delle 13 partite giocate fino a questo momento tra campionato e Champions League: mai 90 minuti per intero.

Di Maria, tre regali che riaccendono la Juve: “Dare assist mi rende più felice del gol”

Argentino da record, c’è lui dietro tutte le reti al Maccabi Haifa: “Due partite di fila segnando tanto, è la mentalità che ci mancava”

Angel ha acceso la luce: la doppietta di Rabiot fa notizia ma i tre assist di Di Maria dietro a ognuno dei gol della Juve, e almeno altri due o tre che sono rimasti nei piedi dei compagni, danno un’aria completamente diversa alla squadra di Allegri: “A livello personale sono contento ma non fa la differenza, l’importante è aver aiutato la squadra a vincere. Grazie anche alla mentalità che ci ha portato alla seconda partita di fila da tre gol segnati e che ci mancava – ha detto a Sky a fine partita l’argentino, palesando una mentalità offensiva che spesso si dice manchi alla Juve -. La vittoria è la cosa più importante per il lavoro di squadra che c’è dietro e per come abbiamo lottato per cambiare il risultato”.

Da quando è in Champions League, ormai quindici stagioni, nessuno ha dato più assist dei 35 confezionati da Angel Di Maria, al pari col compagno di nazionale Messi. Ma i tre sfornati contro il Maccabi Haifa sono un evento straordinario anche per lui: ci era riuscito solo una volta nel 2019 contro il Bruge, riferiscono le rilevazioni Opta, che nelle 20 stagioni da quando registra il dato non ha mai visto nessun altro bianconero riuscirci. Di certo da allora nessuno ci è mai riuscito alla veneranda età del Fideo, 34 anni e 233 giorni. “Io cerco di fare il mio lavoro, e dare assist è quello che mi rende felice – spiega l’argentino -: ho sempre detto che per me è più importante che far gol, mi dà piacere poter servire i miei compagni e renderli felici. Oggi abbiamo creato tante opportunità, dobbiamo lavorare per poter segnare di più , creare più opportunità e finalizzare quelle che creiamo”.

Juventus, contro il Benfica out Alex Sandro, Locatelli e Rabiot

Ibianconeri, scesi in campo in mattinata per la rifinitura in vista del Benfica, hanno ritrovato Angel Di Maria: l’esterno argentino verrà convocato, ma è da escludere un suo impiego dal primo minuto. Assenti Alex Sandro, per un problema all’adduttore, Locatelli e Rabiot.

Vigilia di Champions League per la Juventus, che mercoledì alle 21 scenderà in campo contro il Benfica per la seconda gara del gruppo H. I bianconeri, che dopo la sconfitta di una settimana fa contro il Paris Saint Germain devono cercare di conquistare i tre punti, martedì mattina sono tornati ad allenarsi per la rifinitura. Sia Manuel Locatelli che Adrien Rabiot non si sono allenati: entrambi i centrocampisti sono alle prese con dei problemi muscolari e non saranno a disposizione di Allegri per il match contro i portoghesi.

Regolarmente in campo, invece, Angel Di Maria: l’esterno argentino è stato assente negli ultimi due impegni della Juventus contro il PSG e in campionato contro la Salernitana, ma in mattinata ha preso parte alla rifinitura. El Fideo sarà convocato ma è da escludere un suo impiego dal primo minuto: “Vediamo quanti minuti ha nelle gambe – ha dichiarato Allegri – ma è a disposizione. Tra gli assenti figura anche Alex Sandro, che ha avuto problemi all’adduttore: “Vediamo se sarà recuperabile per la gara contro il Monza”, ha specificato l’allenatore bianconero. 

Con le diverse assenze a centrocampo Allegri potrebbe riproporre il 3-5-2. In porta ci sarà ovviamente Mattia Perin, mentre il terzetto difensivo sarà composto da Bremer, Bonucci e Danilo. Sulla corsia di destra agirà Cuadrado, su quella opposta Kostic. A centrocampo ci saranno McKennie, Paredes e Miretti, mentre la coppia d’attacco sarà composta da Milik e Vlahovic.

Juventus, Di Maria infortunato: non convocato per il Psg

Ancora fastidio all’adduttore per l’argentino che non ha superato l’ultimo test e non è stato convocato per la trasferta di Champions del Parco dei Principi. Allegri col dubbio Alex Sandro, torna invece Rabiot. Psg-Juventus, martedì ore 21, in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport 252, Sky Sport 4K e in streaming su NOW

Non ci sarà Angel Di Maria, uno degli uomini più attesi, nell’esordio della Juventus in Champions League contro il Psg al Parco dei Principi (martedì ore 21). L’esterno offensivo argentino non è stato infatti convocato da Max Allegri per la trasferta dai Parigi a causa di un riacutizzarsi del fastidio all’adduttore. Di Maria, ricordiamo, era reduce da un infortunio muscolare rimediato contro il Sassuolo e nell’ultima gara di campionato disputata sabato contro la Fiorentina al Franchi – prima aveva giocato 36’ contro lo Spezia – è rimasto in campo solo 45’ prima di essere sostituito da De Sciglio all’intervallo. In mattina l’argentino ha effettuato un test che però non ha dato riscontri positivi, da qui la decisione di Allegri di non convocarlo per la sfida al Psg, sua ex squadra fino a qualche mese fa.

Assenza importante, dunque, per Max Allegri che dovrà rinunciare a Di Maria: in dubbio per la gara contro il Psg c’è anche Alex Sandro. Il brasiliano risulta tra i convocati per la trasferta di Parigi, ma non si è allenato con il gruppo nell’ultima seduta alla Continassa. Ristabilito, e molto probabilmente titolare al Parco dei Principi, Adrien Rabiot: il centrocampista francese aveva saltato la gara contro la Fiorentina per un problema fisico. Alla Continassa si è rivisto Paul Pogba che ha svolto una seduta di allenamento individuale, con e senza palla: per rivederlo in campo in gare ufficiali però servirà almeno un mese.

Lesione muscolare per Di Maria, fuori almeno 20 giorni

L’argentino era uscito al 65′ della gara di ieri sera contro il Sassuolo toccandosi l’adduttore sinistro: fra 10 giorni le condizioni del giocatore saranno nuovamente valutate. La lista degli infortunati in casa Juventus si allunga, la maledizione di inizio stagione travolge anche Angel Di Maria: out per almeno venti giorni, a causa di una lesione di basso grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra.

L’allarme è scattato al 65’ di Juventus-Sassuolo, quando l’argentino si è fermato improvvisamente. Subito dopo il cambio, l’espressione sconsolata di chi conosce a fondo il proprio fisico. Le conferme in mattinata dopo gli esami strumentali effettuati al J Medical.

Ad attenderlo stamattina c’erano anche numerosi tifosi. Al suo arrivo, alle 10,30, si è soffermato per qualche minuto con i tifosi, ai quali ha concesso alcuni selfie. La frenesia dei presenti all’esterno del J Medical, alimentata anche dal passaggio di Pogba (che prosegue la terapia conservativa per recuperare dal problema al menisco), ha spinto la sicurezza a sfruttare un’uscita secondaria per riaccompagnarlo al centro sportivo al termine degli esami, poco meno di un’ora dopo. Il grande protagonista del posticipo del primo turno di Serie A, insieme a Vlahovic, salterà dunque con tutta probabilità il prossimo match con la Sampdoria, quello in casa con la Roma e la trasferta a Firenze del prossimo 3 settembre. Sarà rivalutato tra dieci giorni, nella speranza di rimetterlo presto a disposizione di Allegri.