Italia, contro l’Albania Spalletti punta su Calafiori. Recuperato Barella, in campo dal 1′

Il c.t. ha scelto il difensore del Bologna preferendolo a Mancini e Buongiorno, mentre in mezzo al campo c’è l’interista, pronto dopo l’infortunio al retto femorale destro accusato a Coverciano

Luciano Spalletti ha scelto Riccardo Calafiori. Il difensore del Bologna stasera giocherà contro l’Albania e, dopo le due presenze nelle amichevoli di inizio giugno, farà il suo esordio in una partita ufficiale con la maglia azzurra. Al suo fianco ci sarà Bastoni, in un pacchetto arretrato che sarà a quattro in fase di non possesso e a tre in fase di impostazione. Il sinistro di Calafiori e la sua abilità a inserirsi (con e senza la palla) potrebbero essere decisivi per scardinare la retroguardia di Sylvinho.

A centrocampo la buona notizia è legata a Barella che, per il secondo giorno di fila, ha svolto l’intero lavoro con la squadra ed è stato provato con i titolari. L’infortunio al retto femorale destro accusato a Coverciano fa parte del passato. Sarà lui a giocare in coppia con Jorginho. Nel 4-2-3-1 iniziale alle spalle di Scamacca ci saranno Chiesa, Frattesi e Pellegrini. Motivo? Spalletti vuole riportare sulla destra lo juventino perché su quella corsia dà il meglio. Dietro la punta, sul centro-sinistra, non aveva convinto. La squadra sarà completata dagli esterni Di Lorenzo, favorito su Bellanova e Cambiaso, e Dimarco. Il napoletano e l’interista a turno si alzeranno in fase offensiva.

Juve, buone notizie da Chiesa e Danilo: sono convocabili per Napoli

L’attaccante ha superato le conseguenze dello scontro di mercoledì con Alex Sandro e potrebbe partire dal 1′. Il capitano bianconero è destinato ad accomodarsi in panchina

Buone notizie per Allegri all’antivigilia di Napoli-Juventus: Chiesa e Danilo si sono allenati in gruppo e, dunque, sono pronti a partire per la trasferta campana. Da valutare le condizioni individuali: l’attaccante ha preso una botta al piede destro mercoledì ma si è trattato solo di una contusione, il difensore giunge invece da un problema più serio che gli ha già fatto saltare la partita col Frosinone, anche se non ha riportato alcuna lesione alla caviglia sinistra. Il capitano dovrebbe dunque partire dalla panchina, mentre non è da escludere la titolarità del numero 7. 

Allegri avrà ancora un allenamento per fare le ultime valutazioni, e il ballottaggio tra Chiesa e Yildiz non è l’unico. L’emergenza a centrocampo (Rabiot e McKennie out) impone di trovare un piano B che possa garantire idee e struttura: pur essendo ancora valide le candidature di Miretti e Nicolussi Caviglia, prende forma l’ipotesi Cambiaso per il ruolo di mezzala destra (con Weah sulla fascia destra) insieme a Locatelli e Alcaraz, quest’ultimo verso la prima da titolare da quando è arrivato a Torino. A sinistra dovrebbe esserci Kostic, in avanti Vlahovic. Dietro dovrebbero partire Gatti, Bremer e Rugani: a meno che Danilo non venga ritenuto pronto per reggere un minutaggio lungo. A Napoli sarà la prima volta da ex per Giuntoli, scelto dalla proprietà della Juve per dare inizio a un nuovo ciclo, dopo otto stagioni coronate con lo scudetto in azzurro.

Rabiot salta il Frosinone: sovraccarico muscolare. Ancora prudenza per Chiesa

Giovedì in Coppa Italia forfait del francese per un problema al flessore della coscia destra: le soluzioni di Allegri. L’azzurro continua a lavorare a parte, da valutare come Alex Sandro. Recuperato Cambiaso

Un’esclusione eccellente nella Juve, in vista del prossimo match di Coppa Italia col Frosinone. Rabiot non sarà del match: a riposo per smaltire un sovraccarico al flessore della coscia destra. Il centrocampista francese dovrebbe tornare già col Sassuolo, nel match in cui McKennie sarà squalificato: per questo l’americano, come Locatelli nell’ultima sfida giocata contro la Salernitana in Coppa, potrebbe essere schierato dall’inizio. L’altro posto in mediana potrebbe essere occupato da Nicolussi Caviglia (con Locatelli regolarmente in regia), da Miretti o da Nonge, che potrebbe comunque fare minuti nel corso del match.

Filtra prudenza sul rientro di Chiesa: il ginocchio si è sgonfiato, ma il calciatore continua a lavorare a parte. Le valutazioni nei prossimi giorni riguarderanno lui e Alex Sandro, che invece è tornato ad allenarsi regolarmente con la squadra e dunque dovrebbe dare disponibilità per scendere in campo dal primo minuto. Da comprendere come Allegri vorrà gestire il momento poco brillante di Gatti: una panchina “per rasserenarlo” come quella di Vlahovic a Frosinone non è da escludere, considerato che per Danilo in questo momento è più utile giocare per migliorare la condizione. Perin e Rugani verso una maglia da titolare, come Milik. Cambiaso è recuperato.

Alla Juve continua a mancare Vlahovic: solo un gol in tre mesi, a Genova ancora a secco

Ha lasciato a Chiesa il rigore per sbloccarsi, ma è il serbo che si è avvitato in una crisi senza uscita: dal 16 settembre con la Lazio ha segnato solo con l’Inter. Troppo poco per l’uomo più pagato in rosa

E niente, non c’è mai il modo di avere motivo per festeggiare il gol ritrovato. Gli attaccanti della Juventus arrivavano a Marassi dopo aver segnato una rete in più di due mesi. La  segnatura ritrovata da Chiesa, andando con personalità dal dischetto a interrompere un digiuno personale in bianconero che durava ormai dal 23 settembre col Sassuolo, quasi tre mesi, lascia la gioia strozzata in gola per il risultato: quello col Genoa è il secondo vero passo falso stagionale dopo lo scivolone in casa del Sassuolo. Così come era rimasto in gola l’urlo anche per il gol ritrovato da Dusan Vlahovic con l’Inter anche lui dopo più di due mesi. Non solo per il pari quasi immediato che era arrivato da Lautaro, ma col senno di poi anche perché quello contro la capolista è rimasto l’unico gol del serbo ormai da tre mesi, dal 16 settembre con la Lazio: un episodio isolato più che una svolta, da parte dell’ultimo grande investimento di mercato juventino e giocatore più pagato in organico, da cui è normale aspettarsi ben altro rendimento.

Juve, allarme Chiesa: si ferma in allenamento. Derby a forte rischio

L’attaccante bianconero ha accusato un fastidio a una coscia ed è stato sottoposto ad accertamenti che hanno escluso problemi seri

L’emergenza infortuni per la Juve potrebbe aumentare in attacco. Oltre a Vlahovic, fortemente a rischio convocazione per il derby (si è allenato a parte anche oggi), anche Chiesa potrebbe dare forfait. L’attaccante si è fermato improvvisamente nel corso dell’allenamento di oggi, rientrando prima degli altri per precauzione dopo aver avvertito un forte fastidio a una coscia. Gli esami strumentali hanno escluso lesioni, ma per Allegri il rischio di non averlo col Torino è concreto. Sarà decisiva la giornata di domani.

Chiesa fin qui è stato il giocatore di maggiore riferimento nell’attacco bianconero, al di là delle quattro reti che ha messo a segno. L’incidente di percorso sembra molto simile a quello che lo costrinse a rientrare prima dal ritiro della Nazionale il mese scorso, alla vigilia di Macedonia del Nord-Italia. Anche in quella circostanza la risonanza escluse lesioni muscolari: si trattò solo di un forte affaticamento, smaltito con qualche giorno di riposo. Potremmo essere di fronte alla stessa situazione: ma stavolta con una partita a meno di 48 ore da giocare.

Tra Berardi e Diarra: Juve, tutti i fronti aperti sul mercato.

L’ipotesi di scambio tra Lukaku e Vlahovic è ferma, il Psg riflette su Chiesa. Allegri aspetta l’attaccante del Sassuolo ed è pronto a salutare qualche altro giovane che andrà a fare esperienza

Pochi giorni all’inizio del campionato. La Juve prepara l’esordio a Udine, proprio dove aveva chiuso una delle stagioni più difficili e anomale della sua storia, e procede a passo spedito nella definizione del nuovo ciclo. Allegri si dice soddisfatto della rosa a disposizione, ma è consapevole che – se non un terremoto vero e proprio – qualche scossa di assestamento dal finale di mercato potrebbe arrivare.

Dipenderà soprattutto dalle offerte: di fronte a cifre irrinunciabili, il club ha chiarito in tempi non sospetti di non voler trattenere nessuno. Nel frattempo però ha provveduto a dare una “sistematina” ai conti piazzando quei giocatori che non rientravano nei piani dell’allenatore, così c’è meno esigenza di vendere per forza. Di fronti aperti comunque ce ne sono ancora. 

Sale la fiducia sulla possibilità di trattenere a Torino sia Chiesa sia Vlahovic, ma non ancora la certezza piena. Chiesa resta sempre tra le principali idee di quei club che hanno necessità di sostituire dei campioni. Valutazioni in casa del Psg, tracce di Liverpool: ma fin qui nessuna proposta ufficiale sul tavolo della Juve, che spera piuttosto che trovare successivamente l’intesa per il rinnovo del suo contratto (in scadenza nel 2025). Anche l’ipotesi di scambio tra Vlahovic e Lukaku si è sgonfiata molto rispetto alle settimane scorse: Juve e Chelsea si trovavano sulla valutazione del belga (40 milioni) ma non su quella del serbo. Qui viene fuori la linea tenuta sul mercato dai bianconeri: si vende ma non si svende, per questo Vlahovic non va via per meno di 80 milioni, altro che 60 come proponevano i londinesi. 

Nuova Juve, vecchio Chiesa: più attaccante e decisivo, ma il rinnovo è bloccato

Allegri lavora per ritrovare il Federico pre infortunio, però nessuno si sbilancia sul futuro: il Liverpool resta alla finestra e l’Al Nassr di CR7 ci pensa.

Nuova Signora, vecchio Chiesa. Più che uno slogan, è un’operazione nostalgia. La missione è già iniziata negli Usa e i primi segnali lanciati dall’attaccante, apparso tra i più in forma durante la tournée, fanno ben sperare i bianconeri. Non sarà ancora il Fede originale pre infortunio ai legamenti (gennaio 2022), però qualcosa si muove.

Massimiliano Allegri è ripartito mettendo Chiesa al centro della Juventus e si augura che il mercato non obblighi il d.t. Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna a rivedere i piani. Può succedere ancora di tutto, di qui a fine mese, ma alla Continassa sperano ancora di trasformare l’azzurro nel “vero” colpo estivo. Un po’ seconda punta che attacca gli spazi nel 3-5-2, un po’ ala che strappa nel 3-4-3. Sfumature tattiche diverse, ma stesso obiettivo: ritrovare il Chiesa formato 2021, devastante tanto nella Juve quanto nell’Italia campione d’Europa. 

Il miglior Federico si è visto prima del terribile infortunio dell’Olimpico. A confermarlo sono anche i numeri. Chiesa nel 2020-21 toccava di più la palla in area (4.1. tocchi, 3.9 nel 2021-22, 2.6 nel 2022-23) aveva un numero superiore di occasioni (1.5, 1.2, 0.9), calciava in porta con maggiore frequenza a partita (0.8, 0.6, 0.2). E soprattutto segnava di più: 8 gol contro i 2 delle ultime due stagioni (il dettaglio nel grafico a fianco). Allegri ricerca il Chiesa che ha ammirato da spettatore con Andrea Pirlo in panchina e che si è potuto godere soltanto nel trionfo in Champions contro il Chelsea dell’autunno 2021 e in poche altre occasioni. Quello che, per dirla alla Cesare Prandelli, “Non sarà una punta da 30 gol, ma da 15 reti e altrettanti assist, sì. Chiesa è un attaccante, poi che parta largo o che giri attorno al centravanti sono dettagli”.

Allegri e Chiesa, storia di un amore mai sbocciato e di un divorzio possibile

Visioni tecniche e tattiche diverse, tra l’allenatore bianconero e l’ex viola non c’è mai stato feeling. Così l’attaccante potrebbe fare altre scelte

Ci sono buoni rapporti che diventano speciali col tempo, altri che non si evolvono e per certi versi non è colpa di nessuno. Tra Max Allegri e Federico Chiesa non c’è mai stato un feeling ideale, eppure tra loro non si è mai registrata una sola polemica. Vero: quando è arrivato a Torino per riportare la Juventus al successo, il tecnico ha riscontrato nel giocatore (come in Kulusveski e De Ligt) alcuni limiti che ha messo pure in evidenza, ma – anche grazie alla disponibilità mostrata dal calciatore – nulla che possa aver rovinato sul nascere il rapporto tra loro.

Il nodo principale dell’ultimo biennio è stato rappresentato soprattutto dal lungo infortunio di Chiesa, che ha spinto il tecnico a trovare soluzioni alternative: di fatto, Allegri non ha mai avuto quel giocatore che si è mostrato determinante sotto la gestione di Pirlo prima e all’Europeo con Mancini dopo, tanto che nell’ultima stagione – anche sul finale – non lo ha mai considerato un titolare.

I temi più delicati nel rapporto tra Chiesa e il tecnico della Juventus sono soprattutto due, entrambi non così banali. Il primo, messo in evidenza nella prima parentesi dell’Allegri bis, è legato all’idea di Max che il giocatore faccia spesso fatica a rimanere in partita sul lungo periodo: vive di strappi e – secondo quanto detto più volte dall’allenatore – dovrebbe imparare a gestirsi meglio per evitare delle parentesi di poca lucidità in gara. Il secondo, che può diventare il vero ostacolo in vista del prossimo anno, è relativo all’aspetto tattico: Allegri vuole dare continuità al 3-5-2, per Chiesa ci sarebbe spazio da seconda punta o eventualmente da quinto, come avvenuto spesso nella passata stagione. Il calciatore vorrebbe invece proseguire il suo percorso da ala, in un tridente, credendo possa rendere di più sia in Italia che in Europa. E su questa differenza di visione sembrano esserci pochi margini per venirsi incontro.

Dalla paura al sospiro di sollievo: Chiesa e Di Maria saltano solo la Samp

La gara effettiva dell’ex viola contro il Friburgo è durata solo quattordici minuti: poi l’infortunio al ginocchio destro e i timori di un brutto infortunio. Anche l’argentino ne esce bene. Confermata una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra per Alex Sandro, lui dovrà stare fermo un po’

Alla fine per Chiesa si è trattato solo di un grande spavento: qualche giorno di riposo e poi sarà nuovamente a disposizione di Allegri. Di Maria salterà la Sampdoria, ma col Friburgo al ritorno degli ottavi di Europa League ci sarà. Mentre Alex Sandro tornerà in campo dopo la sosta: per lui sì, gli esami sostenuti questa mattina al J Medical hanno confermato una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra.

Sono state ore di alta tensione in casa Juventus. L’infortunio di Chiesa sembrava più grave, per via delle sensazioni negative che aveva fatto intendere il calciatore nel segmento finale di Juve-Friburgo, quando ha dovuto stringere i denti perché Allegri aveva già esaurito gli slot dei cambi. Dopo appena quattordici minuti in campo, si è accasciato per terra al minuto 81. Problemi al ginocchio destro, non quello operato (che è il sinistro): ma gli esami hanno escluso ogni tipo di lesione. Per sopperire alle mancanze di Chiesa, Di Maria ha dovuto fare gli straordinari correndo fino all’ultimo anche per il compagno. Alla fine è uscito dal campo visibilmente stremato, ma solo affaticato. Nessun problema fisico per lui, come confermato questa mattina dai controlli effettuati solo a scopo precauzionale. Insomma, Allegri e tutta la Juve tirano un profondo sospiro di sollievo: domenica in campionato si farà con quello che c’è, magari l’ausilio di qualche giovane in più. Ma per la sfida di giovedì prossimo che vale l’accesso ai quarti di Europa League la lista degli indisponibili in attacco non dovrebbe allungarsi oltre il nome di Milik.

Juve: si fa male Kean, salta il Psg e l’Inter, torna nel 2023? Chiesa convocato per stasera

Doppia sorpresa tra i convocati di Allegri per il match serale col Psg: out Kean, dentro Chiesa. Il primo ha avvertito un fastidio alla coscia destra durante l’allenamento di ieri, gli esami strumentali hanno evidenziato un’infiammazione all’altezza di una cicatrice esito di un precedente infortunio del retto femorale: l’ex della gara avrebbe potuto dare una mano partendo dalla panchina, bisognerà invece valutarlo anche per i prossimi match con l’Inter, con il Verona e la Lazio, con il serio rischio di vedere anche lui nel 2023. Sul secondo, invece, ha prevalso la volontà di riportarlo più vicino alla squadra, pur non essendo nelle condizioni di giocare, come spiegato dal tecnico alla vigilia.

Chiesa manca dai campi dall’infortunio dello scorso 9 gennaio. Tra intervento al legamento crociato e terapia, più un incidente di percorso (un’infiammazione dovuta a un sovraccarico) a inizio agosto, ha dovuto pazientare più del previsto per tornare in campo. In realtà è ancora alle prese con la riatletizzazione: dopo un primo test con i Primavera di dieci giorni fa, giovedì scorso è sceso in campo con gli Under 23 della Seconda squadra. “Dopo qualche giorno di recupero è tornato a lavorare parzialmente solo ieri (lunedì, ndr), vuol dire che non è ancora pronto”, ha chiarito Allegri nella conferenza stampa di ieri. Ma ritrovarsi tra i convocati, con la nuova maglia numero 7, sarà già utile per il morale e per alzare ulteriormente i giri del motore in vista di un 2023 pieno di aspettative. Tra i diciotto convocati per la sfida col Psg ci sono anche due giovani della Next Gen: Barrenechea e Barbieri.