Juve a caccia di attaccanti: Openda nel mirino. E se Maldini partisse a gennaio.

Giuntoli sarà all’Olimpico per Italia-Belgio: osservato speciale l’attaccante del Lipsia. Per la difesa il dt terrà d’occhio altri due belgi: Faes del Leicester e Debas dello Sporting Lisbona.

Il campionato è fermo ma il mercato è sempre in movimento. Così in assenza della Juventus, che tornerà in campo sabato 19 contro la Lazio all’Allianz Stadium, Cristiano Giuntoli ne approfitta per guardarsi intorno. Oggi il direttore tecnico della Signora, salvo cambi di programma,è atteso a Roma per assistere a Italia-Belgio. Un’occasione per seguire da vicino i suoi ragazzi (tra i convocati ci sono Di Gregorio, Fagioli e Cambiaso) ma anche per osservare dal vivo qualche giocatore interessante.

La priorità del club è un difensore, diventato indispensabile dopo il brutto infortunio di Gleison Bremer, che dovrà stare fermo per 6-8 mesi. Quanto all’attacco, Thiago Motta è convinto di potersela cavare con gli uomini che ha anche se la coperta è corta (Milik, unica alternativa di ruolo a Vlahovic, non è mai stato disponibile finora), questo però non impedisce a Giuntoli di cominciare a guardarsi intorno a caccia di possibili occasioni. Si deciderà a dicembre, quando si capirà se il centravanti polacco sarà finalmente utilizzabile, nel frattempo un po’ di aggiornamento professionale non fa male.

Di sicuro Giuntoli guarderà con attenzione Lois Openda, attaccante 24enne del Lipsia che la Juventus ha appena affrontato in Champions. Prima punta forte fisicamente che ama svariare su tutto il fronte dell’attacco, ha velocità e anche buona tecnica. Doti che ha messo ben in evidenza nel match della Red Bull Arena, durante il quale ha creato tantissimi pericoli e solo il palo gli ha negato il gol. Acquistato dal Lipsia nell’estate 2023, la scorsa stagione è stato titolarissimo, chiudendo con 28 gol complessivi, e adesso è già a quota 5. Costa parecchio (il club tedesco lo ha pagato 42 milioni di euro, acquisto più costoso della storia del club) ma le vie del pallone sono infinite.

Juve senza Bremer: Motta prepara un nuovo muro

Il tecnico bianconero senza il brasiliano vuole confermarsi con Danilo e Gatti. Danilo, Savona e Cabal le alternative ai due centrali titolari

Una foto dal letto d’ospedale, sofferente ma ugualmente sorridente: “Questo è il primissimo passo verso il rientro!”. Così Gleison Bremer sui social dopo l’intervento al crociato a cui si è sottoposto a Lione. I tifosi bianconeri si sono ormai rassegnati all’idea di fare a meno del totem brasiliano almeno per tutta la stagione (previsti 6-8 mesi di stop), mentre a Thiago Motta toccherà trovare la soluzione giusta per mantenere lo stesso equilibrio.

La difesa finora è stata il punto di forza della Juventus: una sola rete subita in campionato (tra l’altro su rigore), miglior risultato della Serie A, e porta inviolata per 6 giornate di fila (record per la Signora). Tutto questo con Bremer titolare fisso, almeno fino all’infortunio di Lipsia (8 partite su 8 dall’inizio). La squadra però in Germania ha superato in fretta lo shock per l’inaspettata uscita di scena del difensore, riuscendo a vincere una partita incredibile nonostante i due gol incassati.

Le indicazioni arrivate finora sono positive: Pierre Kalulu, promosso già prima del forfait di Gleison, si sta dimostrando un ottimo acquisto, perfetto per il gioco del nuovo allenatore, che chiede ai suoi difensori di salire e di impostare. L’ex milanista formerà con Federico Gatti il nuovo tandem della retroguardia, ma in rosa non mancano le alternative. Di ruolo o adattati da Motta, che già in passato ha messo in evidenza ottime doti da trasformista. 

Kalulu ha iniziato la stagione in bianconero da terzino destro per poi passare a fare il centrale quando Gatti ha avuto un problema alla caviglia. Si è preso il posto, diventando la spalla di Bremer, e adesso si è spostato sul centro sinistra per lasciare il lato destro all’ex Frosinone.

Bremer è solo l’ultimo: Juve, per guai muscolari già fermi in otto, perse più di 20 partite

Il dettaglio caso per caso tra affaticamenti, lesioni e sovraccarichi: già colpito un terzo dell’organico, un’assenza e mezzo di media per ogni partita. Senza considerare gli infortuni traumatici che fin qui hanno privato Allegri di Chiesa e Pogba.

I giocatori della Juve continuano a cadere come foglie. La lesione al bicipite femorale della coscia sinistra che fermerà Gleison Bremer per tre settimane aggiorna il tassametro degli infortuni stagionali bianconeri. E se su quelli di natura traumatica spesso c’è poco da aggiungere, si prestano invece a molte più discussioni – soprattutto sulla bontà del lavoro fisico svolto – quelli di natura muscolare. Che con il brasiliano toccano quota otto giocatori colpiti, praticamente un terzo della rosa, in due soli mesi di stagione. Fuori scala.

Oltre al brasiliano al momento ai box ci sono Mattia De Sciglio, per una lesione al retto femorale della coscia destra che lo tiene fuori già da tre partite, e Angel Di Maria, adesso per una lesione al bicipite femorale della coscia destra che al momento gli ha fatto saltare una partita, ma quattro ne aveva già saltate tra agosto e settembre per una lesione all’adduttore della coscia sinistra. Una frequenza di infortuni di questo tipo il Fideo non ce l’aveva mai avuta in carriera.

Prima di loro era già toccato a Tek Szczesny, che per motivi muscolari (senza considerare il successivo guaio alla caviglia) ad agosto ha saltato due partite: lesione all’adduttore lungo della coscia sinistra. A Leonardo Bonucci, fuori tre partite a fine agosto per un affaticamento al flessore. A Manuel Locatelli, fuori tre partite a settembre per un affaticamento muscolare. Ad Adrien Rabiot, fuori tre partite nello stesso periodo per un sovraccarico al soleo del polpaccio sinistro. E ancora nel cuore di settembre ad Alex Sandro, due partite di stop per un problema all’adduttore.

Mettendo insieme i guai di tutti e otto in questi due mesi si arriva a 21 partite saltate per infortuni di natura muscolare su 14 partite giocate, una media di un’assenza e mezza a partita. Tenendo presente che De Sciglio salterà con ogni probabilità un’altra partita (con l’Empoli), Di Maria almeno altre tre (Empoli, Benfica e Lecce) e Bremer almeno altre quattro (Empoli, Benfica, Lecce e Psg), si arriverà a 29 gare di assenza, anche nell’auspicabile caso in cui non si aggiungessero altri infortuni.